Intervista al costituzionalista Amirante: “Il Presidente Mattarella, in non pochi casi, non ha affatto rispettato il suo ruolo di garante e custode della Costituzione vigente e garante dell’unità nazionale ossia di garante dei diritti di tutti i cittadini, e di tutore dei principi fondamentali della costituzione.”
Prof. Amirante: “Rosatellum e Visco: ecco perché Mattarella non rispetta il suo ruolo di custode della Costituzione”
Intervista al costituzionalista Amirante: “Il Presidente Mattarella, in non pochi casi, non ha affatto rispettato il suo ruolo di garante e custode della Costituzione vigente e garante dell’unità nazionale ossia di garante dei diritti di tutti i cittadini, e di tutore dei principi fondamentali della costituzione.”
Rosatellum, crisi bancaria e prima era stato il caso dell’Italicum e di tante altre “riforme” di Renzi molto criticate. Secondo il Prof. costituzionalista Carlo Amirante*, che abbiamo avuto il piacere di intervistare, il “Presidente Mattarella, in non pochi casi, non ha affatto rispettato il suo ruolo di garante e custode della Costituzione vigente e garante dell’unità nazionale ossia di garante dei diritti di tutti i cittadini, e di tutore dei principi fondamentali della costituzione.”
“L’autore del famigerato Mattarellum” – incautamente sostenuto secondo Amirante da molti costituzionalisti, che purtroppo non si resero conto dell’autentica “rivoluzione“ in senso maggioritario – ha dato linfa a quelli che secondo il costituzionalista napoletano sono stati i “nemici della Costituzione. Coloro che la consideravano vecchia e superata come Sabino Cassese e che approfittarono della ghiotta occasione per proporre una revisione costituzionale che adeguasse la Legge fondamentale del nostro paese al principio maggioritario”, contribuendo in modo decisivo, “con il riciclaggio e la legittimazione di forze politiche che si richiamavano al fascismo e la moltiplicazione di partiti artificiali e personali, al solo scopo di formare alleanze di governo, contribuendo così ad allontanare i cittadini dall’impegno politico e dal voto”.
Venendo all’attualità il giudizio del Prof. Amirante resta molto duro sull’operato dell’attuale Presidente della Repubblica: “Mattarella ha poi osato promulgare senza battere ciglio l’Italicum, una legge elettorale che, come ha confermato successivamente una sentenza della Corte Costituzionale riproduceva ampi tratti d’incostituzionalità del Porcellum, una legge elettorale che lo stesso Mattarella come membro della Corte costituzionale aveva contribuito a dichiarare incostituzionale.”
Molto dibattute tra i costituzionalisti anche le leggerezze e le violazioni dei regolamenti parlamentari e della Costituzione compiute dal governo Renzi, “coperte e legittimate da un silenzio presidenziale colpevole durante l’iter dei procedimenti per l’approvazione sia del l’Italicum che della riforma costituzionale respinta dai cittadini a larga maggioranza il presidente Mattarella ora si appresta a compiere altre due atti gravi”, prosegue Amirante. Il primo, secondo il Professore, in contrasto con i principi di libertà e d’eguaglianza del voto per favorire quello “che è non è certo un principio fondamentale sancito dalla Costituzione in modo prioritario, la cosiddetta governabilità, promulgando la nuova legge elettorale, il Rosatellum scandalosamente approvato contro il parere di una forte opposizione ai cui danni appare rivolta per di più facendo ricorso al voto di fiducia.”
Il secondo, sottolinea Amirante, consiste nel non opporsi alla conferma di Visco alla Banca d’Italia. “La crisi delle banche venete si è tradotta in una rovina ed in drammi per molte famiglie di piccoli risparmiatori e pensionati che in quelle banche avevano depositato tutti i loro averi. Data l’evidente inefficacia dei controlli della Banca d’Italia sia sul Monte dei Paschi di Siena e sulle banche venete in difficoltà e soprattutto non avere rilevato per tempo la situazione non tranquilla delle banche allo scopo di compiere interventi preventivi indispensabili per evitare crisi di solvibilità e disastri, Visco appare responsabile, con i suoi più stretti collaboratori, di non aver sorvegliato con la necessaria severità e prontezza sul comportamento di quelle banche.”
Sarebbe stato quindi opportuno, conclude Amirante, o escludere per motivi cautelari la riconferma di Visco o almeno sospendere la nomina di un nuovo governatore della Banca d’Italia in attesa di conoscere i risultati della commissione d’inchiesta. “Anche in questo caso, infatti, una conferma automatica Visco rischia di tradursi in una pessima figura nel caso che dalla commissione d’inchiesta dovessero derivare gravi responsabilità del governatore visco e dei suoi collaboratori”.
Alessandro Bianchi
*Carlo Amirante, già professore ordinario di Diritto Costituzionale e Autore di “Dalla Forma Stato alla Forma Mercato” (Giappichelli).