Il 9 Novembre gli operai della Richard Ginori di Sesto Fiorentino hanno occupato la fabbrica per opporsi all’attacco che va avanti da ormai un anno con minacce di trasferimento dell’azienda e 87 lavoratori dichiarati in esubero. Qualunque cosa ne dica Gucci (e i padroni suoi complici in affari e in politica), il suo unico intento è trarre profitto dalla speculazione, non dalla produzione, e condurre la fabbrica più o meno lentamente alla morte.
Newsletter n. 34/2017 – Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza per il Comunismo
Questa settimana ti consigliamo:
[Italia] Fare come alla Ginori e all’Ilva, occuparsi delle aziende e uscirne per riprendersi il paese!
A cento anni dalla Rivoluzione d’Ottobre, la classe operaia rialza ancora la testa!
Il 9 Novembre gli operai della Richard Ginori di Sesto Fiorentino hanno occupato la fabbrica per opporsi all’attacco che va avanti da ormai un anno con minacce di trasferimento dell’azienda e 87 lavoratori dichiarati in esubero. Qualunque cosa ne dica Gucci (e i padroni suoi complici in affari e in politica), il suo unico intento è trarre profitto dalla speculazione, non dalla produzione, e condurre la fabbrica più o meno lentamente alla morte. A riprova di questa linea c’è la mancanza, ad oggi, di uno straccio di piano industriale e il continuo ricorso a contratti di solidarietà “concessi” dopo diversi scioperi. Insomma, Gucci vuole fare come in decine e decine di casi simili in Toscana e come stanno facendo per due grandi insediamenti industriali come la Piaggio di Pontedera e l’acciaieria ex Lucchini di Piombino.
Oltre allo smantellamento del tessuto produttivo, per far fronte alla crisi da sovrapproduzione assoluta di capitale in tutti i paesi imperialisti la borghesia si accanisce sulla legislazione del lavoro (Jobs Act, “modello Marchionne”, riforma Fornero, ecc.) e contro quegli operai e delegati sindacali che si organizzano per fare fronte agli effetti delle politiche padronali. Ecco, allora, il dilagare della repressione aziendale, come accade agli NCA (Nuovi Cantieri Apuani) di Marina di Carrara dove un delegato sindacale ha subito tre provvedimenti disciplinari in poche settimane, o all’Hitachi Rail di Pistoia dove tre lavoratori sono stati allontanati arbitrariamente dal posto di lavoro (http://www.linealibera.info/solidarieta-ai-tre-operai-allontanati-dal-posto-di-lavoro/) per fatti accaduti fuori dalla fabbrica e per questo ritenuti “non graditi”. Ma questo accanimento conferma l’importanza e la centralità della classe operaia e del ruolo che i proletari aggregati nelle aziende capitaliste e nelle aziende e istituzioni pubbliche possono svolgere nella rivoluzione socialista: altro che scomparsa della classe operaia… (continua a leggere).
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– [Massa Carrara] Dalla Rational a NCA: spezziamo le catene e invertiamo la rotta!
– [Italia] Il futuro è di chi osa conquistarlo: organizzarsi e coordinarsi dalle aziende alle università per imporre il governo di blocco popolare!
– [Napoli] Dalla marcia degli esclusi alla lunga marcia verso il socialismo!
– [Italia] Sull’utilizzo che si fa del pensiero di Gramsci
– [Italia] Vaticano e Sinistra Borghese: tra il dire e il fare c’è di mezzo il ruolo dei comunisti e delle masse popolari
– [Italia] Il saluto del P. CARC diffuso alla manifestazione del 11 novembre indetta dal FGC e dal PC di Marco Rizzo
– [Napoli] Lo sciopero del ticket del 10 Novembre
– [Napoli] Intitolato un planetario a Yuri Gagarin nell’osservatorio di Capodimonte
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È uscito Resistenza n. 11-12/2017!
Al link trovi il numero completo da scaricare anche in formato word e PDF.
E’ uscito Resistenza n. 11-12/2017. Un numero speciale che unisce il Centenario della Rivoluzione d’Ottobre, il XXV anniversario della costituzione dei CARC (1992) e il XIII anniversario della fondazione del (nuovo)PCI (2004). Un numero speciale che ha l’obiettivo di rispondere a tante domande e arrivare a una conclusione unica, il comunismo è il futuro dell’umanità. Un futuro tutt’altro che “remoto”: la rivoluzione socialista è in corso. Scienza e voglia: il contributo di ognuno è prezioso!
Editoriale
Intervista al compagno Ulisse, Segretario Generale del (nuovo)PCI
Vincere in un paese imperialista è la spinta decisiva alla seconda ondata della rivoluzione proletaria mondiale
La Redazione di Resistenza ringrazia il compagno Ulisse che ha rilasciato l’intervista che segue. Il valore principale di questa intervista attiene al fatto che consente di vedere più chiaramente il legame fra la prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale e la seconda, quella in corso e di cui la Carovana del (nuovo)PCI è promotrice in Italia.
Oltre a questo legame emergono molti altri spunti di riflessione e di dibattito, invitiamo i nostri lettori a studiare il testo e a usarlo, a discuterlo con altri compagni, a commentarlo e a rendere partecipe la Redazione della discussione che si svilupperà e delle riflessioni e osservazioni che emergeranno.
In questi ultimi mesi del 2017 si concentrano tre ricorrenze che, combinate, rappresentano ciò che intendiamo con “imparare dalla Rivoluzione d’Ottobre per fare la rivoluzione socialista in Italia”: il Centenario, appunto, della Rivoluzione d’Ottobre, il 25° anniversario della costituzione dei CARC (Viareggio 21-22 novembre 1992) e il 13° anniversario della fondazione del (nuovo)PCI (3 ottobre 2004). Per molti compagni che “hanno la falce e il martello nel cuore” l’accostamento di questi tre avvenimenti è una “forzatura”, è “una forma di autoreferenzialità” della Carovana del (nuovo)PCI: sull’entusiasmo per l’esistenza di un partito comunista che ha una concezione organica del mondo e che si dà i mezzi per diventare lo Stato Maggiore della Guerra Popolare Rivoluzionaria, prevalgono lo scetticismo prodotto dall’esaurimento della prima ondata della rivoluzione proletaria mondiale, la delusione e la sfiducia sedimentate dall’opera dei revisionisti moderni. Riteniamo utile una tua riflessione in merito: aiuterebbe molti compagni a guardare oltre le difficoltà contingenti che rallentano la rinascita del movimento comunista e a mettere a fuoco il processo storico, reso possibile dalla situazione oggettiva, di cui i comunisti devono essere gli artefici, i promotori, i dirigenti.
In realtà i fondatori e protagonisti della Carovana del (nuovo)PCI fin dal suo inizio negli anni ‘90 hanno concepito e indicato una stretta relazione tra la Rivoluzione d’Ottobre e i CARC e poi il (n)PCI. Ci siamo dichiarati eredi e continuatori del movimento comunista del quale la Rivoluzione d’Ottobre del 1917 è stata una nuova tappa, molto più importante della precedente, la Comune di Parigi del 1871. Non a caso noi sistematicamente ricordiamo sempre che le grandi conquiste che le masse popolari dei paesi imperialisti hanno strappato alla borghesia nella prima parte del secolo scorso sono frutto dell’ondata di lotte che la Rivoluzione d’Ottobre e la costruzione del socialismo in Unione Sovietica hanno sollevato nel mondo intero. Sistematicamente ricordiamo sempre che è l’esaurimento nel mondo di quell’ondata che ha reso possibile alla borghesia, che doveva far fronte alla nuova crisi generale per sovrapproduzione assoluta di capitale iniziata negli anni ’70, di ricorrere anche alla cancellazione di quelle conquiste. Così come ricordiamo che la resistenza delle masse popolari alla cancellazione di quelle conquiste è il movimento spontaneo sul quale ci fondiamo per mobilitarle nella guerra popolare rivoluzionaria, vale a dire nella rivoluzione che in una data che dipende da noi instaurerà il socialismo nel nostro paese. Insomma continuamente noi della Carovana del (n)PCI ricordiamo che il corso della storia mondiale in cui si inserisce la nostra opera, ha alle sue spalle la Rivoluzione d’Ottobre, la costruzione del socialismo in URSS e l’ondata di rivoluzioni a cui la Rivoluzione d’Ottobre ha dato inizio… (Leggi tutto…)
A 25 anni dalla fondazione dei CARC, intervista a Pietro Vangeli, Segretario Nazionale del P.CARC
Fermezza strategica e flessibilità tattica per contribuire alla rivoluzione socialista in Italia
Ricorre il 25° Anniversario della fondazione dei CARC. Tu sei Segretario nazionale e hai preso parte al percorso della Carovana del (nuovo)PCI fin dalle origini. Ti chiedo, anzitutto, se puoi darci una prima sintesi del percorso di formazione di quello che è oggi il P.CARC.
Nel periodo precedente il IV Congresso del P.CARC, nel 2015, e in quello immediatamente successivo, abbiamo trattato della storia dei CARC per permettere ai compagni di più giovane militanza di conoscere i presupposti per cui agli inizi degli anni ‘90 abbiamo costituito i CARC (dopo il Convegno di Viareggio del 21-22 novembre 1992), gli obiettivi che all’epoca ci ponevamo, la ricostruzione di un vero partito comunista in Italia, e i motivi, i presupposti e il contenuto delle trasformazioni che abbiamo condotto in questi 25 anni… (Leggi tutto…)
Dallo sciopero generale del 27 ottobre a quello del 10 novembre: le tendenze positive che rafforzano la mobilitazione operaia e popolare
Questo numero di Resistenza va in stampa dopo lo sciopero generale del 27 ottobre, indetto da CUB, SI COBAS, SGB, SLAI COBAS e USI, e prima di quello del 10 novembre, indetto da USB e Confederazione COBAS.
Molti elementi utili a noi comunisti e ai lavoratori avanzati che li useranno nella loro azione sono già emersi e possiamo trattarli per mettere meglio a fuoco come sviluppare i risultati di entrambi gli scioperi per far avanzare la lotta di classe in corso… (Leggi tutto…)
Altri articoli
– La Situazione politica in Italia e i compiti dei comunisti
– Perché sono crollati i primi paesi socialisti? Cosa insegna quell’esperienza?
– Il contributo del P.CARC alla lotta ideologica nel Movimento Comunista Internazionale
– Venezuela: il governo bolivariano vince le elezioni regionali
– Ancora su sovranità nazionale o sovranità popolare
– Che cento fiori fioriscano, che cento scuole di pensiero gareggino
– Per l’indipendenza della Catalogna, per l’autodeterminazione dei popoli, contro l’imperialismo
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