È bastato un semplice annuncio: Amazon ha bisogno di un secondo quartier generale, vuole aprirlo in un’area metropolitana nordamericana con oltre un milione di abitanti e un ambiente favorevole alle imprese. La competizione che s’è scatenata non sembra aver nulla da invidiare alle leggendarie corse all’oro del Far West.
NEWSLETTER DI COMUNE
UN MONDO NUOVO COMINCIA DA QUI LA CAMPAGNA 2017 DI COMUNE
PAROLE CHE NASCONO DA SOGNI VISSUTI [GAETANO STELLA]
«Io e la mia compagna abbiamo rinnovato il nostro sostegno annuale a Comune perché ci sentiamo ac-Comunati alle parole che nascono dai sogni vissuti… »
SPAZIO LIBERO [GAIA BENZI]
«Comune-info è uno spazio libero di riflessione e condivisione, un luogo virtuale che però ha alle spalle tante persone reali…»
L’ASTA DI AMAZON E I SINDACI PIAZZISTI
È bastato un semplice annuncio: Amazon ha bisogno di un secondo quartier generale, vuole aprirlo in un’area metropolitana nordamericana con oltre un milione di abitanti e un ambiente favorevole alle imprese. La competizione che s’è scatenata non sembra aver nulla da invidiare alle leggendarie corse all’oro del Far West. Solo che, per un investimento che Amazon farebbe comunque, il filone aurifero deve scaturire dalle tasche dei cittadini in forma di colossali agevolazioni fiscali o altre voluttuose quanto tangibili dimostrazioni di “benvenuto” all’impero di Jeff Bezos. Così, per accreditare la propria candidatura, a New York hanno illuminato con l’arancione dell’amb ito logo l’Empire State Building, Times Square e altri edifici di Manhattan; il governatore del New Jersey ha offerto 7 miliardi di dollari di incentivi; a Frisco, Texas, mettono a disposizione il 40 per cento del territorio cittadino e il sindaco di Kansas City ha comprato mille prodotti di ogni genere per farsi immortalare tra le leggendarie scatole. Dall’altra parte dell’Oceano una nota stonata: venerdì 24 novembre, i lavoratori del centro Amazon di Piacenza scioperano per far sapere che non è affatto oro quello che luccica
SIMONE RAMELLA
IL SALENTO È STATO MILITARIZZATO
La terra di San Basilio, Melendugno-San Foca (Lecce) è stata occupata e sfregiata dal filo spinato della multinazionale Tap. È tutto legale naturalmente. Che volessero imporre la costruzione del gasdotto Tap ad ogni costo era chiaro, ma l’incredibile militarizzazione del territorio avvenuta negli ultimi giorni a Melendugno (dieci mila abitanti e uno dei territori comunali più estesi della provincia), non ha procedenti. O forse sì, in Val Susa ad esempio… La notizia buona, scrive Stef Atrebil, è che nonostante la repressione (gli ultimi a prendere le manganellate sono stati alcuni studenti NoTap che sono riusciti a far annullare un convegno al rettorato di Lecce) “la gente qui sta prendendo cons apevolezza e sta lottando…”. Come si dice “sarà düra!” in salentino?
STEF ATREBIL
UNA SINGOLARITÀ RADICALE
Abbiamo bisogno di una declinazione plurale del termine femminismo (ad esempio attraverso i temi legati al queer), e di decostruire costantemente il concetto di identità. Ma possiamo farlo soltanto coltivando modalità di relazione che ruotano intorno all’ascolto, alla ricerca di nuove domande, a incontri nei quali i corpi, i volti, le voci, i conflitti sono reali. Si tratta, per dirla con Nicoletta Buonapace della Libera Università delle donne di Milano, di “spostare confini, sia interni che esterni…”. In questo orizzonte, il pensiero di Judith Butler e di Audre Lorde sono un riferimento preziosissimo per tutte e tutti
NICOLETTA BUONAPACE
LA DIVERSITÀ IN MOVIMENTO
La libera affermazione di identità sessuali molto plurali e la nascita di collettivi LGTB dentro un movimento di lavoratori senza terra che, in decenni di esistenza, aveva consolidato la presenza egemonica dei maschi è un fatto rilevante. Sta accadendo tra i Sem Terra del Brasile e testimonia la possibilità di una nuova crescita interiore del movimento, che si apre così all’espressione e all’organizzazione di soggetti diversi dalle figure della tradizione identitaria del mondo rurale. Un’apertura che, tra le altre cose, consente il radicamento nei territori anche a chi in passato si è visto costretto ad abbandonare le campagne per inseguire l’affermazione del suo diritto alla felicità e a una libera espressione della propria sessualità
RAÚL ZIBECHI
EDUCARE ALLA CITTADINANZA
La scuola può essere ogni giorno una palestra di ascolto, dialogo e dissenso. Si tratta di creare una sorta di piccola cittadinanza per far sentire tutti e tutte a casa, con la consapevolezza che la democrazia non è un concetto astratto e non si conquista una volta per sempre. Di certo, “dedicare studio e attenzione alla democrazia e alla sua storia serve a ragionare meglio – scrive Franco Lorenzoni – e a giudicare con maggior spirito critico…”. E a proposito della campagna per lo ius soli, aggiunge: “Non schierarmi, non dire da che parte sto, toglie una possibilità di condividere con le ragazze e i ragazzi ciò che per me è la sostanza della democrazia, che è innanzi tutto la possibilità di scegliere, di dissentire, di dichiarare pubblicamente ciò che si pensa con la propria testa…”
FRANCO LORENZONI
IL CRACK DELL’EXPORT DI AVOCADO
Vitamine, minerali, antiossidanti, è un frutto delizioso e davvero speciale l’avocado. Anche per capire come funziona e quali danni provoca la dittatura dell’export alimentare. La scarsa raccolta euro-mediterranea, 70 mila tonnellate, finisce quasi tutta nel nord dell’Europa, dove viene pagata di più. In Spagna e in Italia arrivano invece frutti da Israele, Sudafrica e soprattutto Messico, il primo produttore mondiale che ne esporta ben due milioni di tonnellate negli Usa. Nello Stato del Michoacan, però, el aguacate, (in lingua náhuatl, ahuácatl, il nome originario significa anche testicolo, per la somiglianza delle forme), è diventato una pericolosa monocoltura che dilaga ovunque, tanto che le piante vengono fatte crescere in orizzontale perfino sul pendìo delle montagne. Una produzione più ossessiva che intensiva. Il risultato è una spaventosa deforestazione, la deturpazione di meravigliosi paesaggi, la scarsità e la contaminazione dell’acqua, l’inaridimento dei suoli e la crescita del controllo da parte delle narcomafie di un business infernale che rende molto più amaro il nostro guacamole
GUSTAVO DUCH
DOMINI COLLETTIVI
Aggiornate i manuali di diritto, le forme della proprietà si arricchiscono di una nuova fattispecie, non sono più due, ma tre: privata, pubblica e collettiva. “Una vera rivoluzione nella cultura giuridica e anche politica”, scrive Paolo Cacciari. La proposta che dieci anni fa la Commissione Rodotà fece di considerare “comuni” alcune categorie di “beni” da inserire nel Codice Civile, trova oggi una parziale, ma significativa attuazione di fatto
PAOLO CACCIARI
QUESTA È UNA FALEGNAMERIA SOCIALE
Non hanno il capitale, né le brugole e tanto meno l’ufficio marketing di Ikea, non mettono neanche il profitto davanti a tutto, però amano il legno, la creatività e le persone che vogliono cambiare il mondo. Falegnameria sociale K_Alma è una storia romana di ostinazione, è la storia di di Sule che ha ventotto anni e viene dalla Nigeria, di Bass che ha attraversato dal Gambia la Libia e il Mediterraneo quando di anni non aveva neanche diciotto, di falegnami come Edoardo. È una storia che secondo quelli che fanno i business plan non sarebbe mai dovuta nascere… Avete già scelto il pre-acquisto? Sedia, sgabello o lampada?
R.C.
ROSSO E NERO, LA VITA RIEMERGE A RAQQA
Rosso sono i casi gravi. Nero sono le persone in fin di vita. Da quattro mesi ogni giorno ne arrivano a decine nel centro sanitario della Mezza Luna Rossa Curda e di Un ponte per… alle porte di Raqqa, uno dei due soli presidi sanitari esistenti. Purtroppo ne arrivano più ora che la battaglia di Raqqa è finita che durante i combattimenti…
DOMENICO CHIRICO
COMBUSTIBILI FOSSILI? E CHE PROBLEMA C’È?
Le devastazioni ambientali prodotte ormai ogni giorno dal riscaldamento del pianeta e dai cambiamenti climatici ci impongono di non rassegnarci e tanto meno di abituarci ai comportamenti irresponsabili di imprese e governi. Eppure la tranquillità con cui si ripropongono senza esitare i crimini ambientali in nome del maggior profitto immediato, con buona pace per le solenni promesse fatte con gli accordi di Parigi, è davvero impressionante. Qualche esempio, dal Canada alla Val di Sangro, passando per New Delhi, che supera Pechino in contaminazione, e per un territorio dove il petrolio non ha mai creato guai a nessuno: l’Iraq
ALBERTO CASTAGNOLA
COME GIUSTIFICHEREMO IL NOSTRO SILENZIO
“Qualche sera fa due amici migranti in attesa di riconoscimento di asilo dopo più di un anno di convivenza presso l’associazione Cittadella di Assisi, per la prima volta, mi hanno spontaneamente raccontato delle violenze subite in Libia – scrive Tonio Dell’Olio – Mi hanno dapprima mostrato un video registrato nei giorni scorsi e inviato loro sullo smartphone dove vengono mostrate le torture cui viene sottoposto un giovane sudanese da parte della polizia libica e poi hanno iniziato a parlarmi di quanto era successo a loro e ai loro amici. Se evito di entrare qui nel dettaglio è solo perché, credetemi, si tratta di una galleria degli orrori…?”
TONIO DELL’OLIO
LA SPARIZIONE DEI GRANDI ANIMALI
Il riscaldamento del pianeta provoca un abbassamento del livello dell’acqua nei fiumi africani, si diffondono così molto più facilmente letali infezioni che fanno strage, per esempio, degli ippopotami africani. Anche le balene subiscono, naturalmente, le conseguenze del repentino cambio di temperature e sono costrette a modificare le rotte che hanno seguito per secoli
A.C.
AGENDA
TORINO. PEDALATA CONTRO IL GIRO DELL’APARTHEID IN ISRAELE
ROMA. RAPPORTO SUI DIRITTI GLOBALI
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