[Nigeria] “Stop al traffico di palissandro!”

Scandalo all’ONU dove la Vicesegretaria generale sarebbe coinvolta nel commercio illegale di palissandro. Amina J. Mohammed, quando era ministro dell’ambiente della Nigeria, avrebbe approvato la vendita di 10.000 containers di legno per la Cina. L’ONU deve contrastare il commercio illegale di legname e perseguire i responsabili. Petizione on line.

 

Ma cosa sta aspettando l’ONU? Stop al traffico di palissandro!

Scandalo all’ONU dove la Vicesegretaria generale sarebbe coinvolta nel commercio illegale di palissandro. Amina J. Mohammed, quando era ministro dell’ambiente della Nigeria, avrebbe approvato la vendita di 10.000 containers di legno per la Cina. L’ONU deve contrastare il commercio illegale di legname e perseguire i responsabili.

Un taglialegna posa con la motosega accanto ai tronchi di palissandro in Nigeria

 

Lettera

CA: Agli Stati membri delle Nazioni Unite, gli Stati facenti parte della CITES e il segretariato della CITES

La Vicesegretaria generale Mohammed è coinvolta nel traffico di palissandro. L’ONU deve contrastare questo commercio illegale e denunciare i responsabili.

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Migliaia di tronchi giacciono ai bordi delle strade nello stato di Taraba, in Nigeria. I pickup trasportano i tronchi di palissandro nelle aree di stoccaggio, dove vengono sezionati in travi e caricati sui camion per il trasferimento a Lagos.

Il legno di palissandro lascia l’Africa occidentale in container, principalmente verso la Cina. La Nigeria ha vietato l’esportazione di legname, senza risultati convincenti. Se il commercio internazionale è regolamentato con rigore, questo non sembra, però, servire a molto.

L’Environmental Investigation Agency (EIA) ha scoperto un caso particolramente eclatante di traffico di legno di palissandro:

Nel 2016, oltre 10.000 container di legname nigeriano sono stati bloccati in Cina perché mancavano i documenti che dimostravano l’origine legale del palissandro. Valore del carico: oltre 300 milioni di dollari.

La brutta sorpresa è giunta dalla Nigeria. Secondo la ricerca EIA, i certificati mancanti sono stati rilasciati retroattivamente nella primavera del 2017 dall’allora ministra dell’Ambiente Amina J. Mohammed. Questa è una chiara violazione della CITES. I trafficanti presumibilmente hanno corrotto i leader politici pagondoli oltre 1 milione di dollari.

Secondo il rapporto, i documenti sono stati firmati direttamente da Amina J. Mohammed. Da allora è diventata vice segretaria generale dell’ONU e respinge le accuse contro una delle sue ultime azioni ufficiali.

Sebbene il rapporto dell’EIA fornisce pochi dettagli sui procedimenti e gli scenari che potrebbero spiegare il gesto di Amina J. Mohammed, una cosa è certa: le organizzazioni criminali del traffico di legname sono potenti .

Chiediamo alle Nazioni Unite di chiarire le accuse contro la Vicesegretaria generale Mohammed e agli stati membri di contrastare attivamente il commercio illegale di legname.

 

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