Il 10 dicembre Giornata mondiale dei Diritti umani l’International Coalition Against Nuclear weapons ICAN riceverà ad Oslo il premio Nobel per la Pace per il lavoro compiuto assieme alle Nazioni Unite col nuovo Trattato per la messa al bando delle bombe nucleari, ultima arma di distruzione di massa a essere espulsa dal sistema delle relazioni internazionali.
10 dicembre Giornata mondiale dei Diritti umani : Oslo, Roma, Trieste.
Consegna del premio Nobel per la Pace alla Coalizione internazionale ICAN per la promozione del nuovo Trattato ONU di proibizione delle armi nucleari.
Il 10 dicembre Giornata mondiale dei Diritti umani l’International Coalition Against Nuclear weapons ICAN riceverà ad Oslo il premio Nobel per la Pace per il lavoro compiuto assieme alle Nazioni Unite col nuovo Trattato per la messa al bando delle bombe nucleari, ultima arma di distruzione di massa a essere espulsa dal sistema delle relazioni internazionali. Un chiaro segnale contrario alla tensione alimentata dai Paesi “attivi” nel club atomico, quali Stati Uniti, Nord Corea, Russia, Israele, Francia, Cina, Gran Bretagna, Iran ed altri, tra i quali l’Italia che in base al principio della “doppia chiave” può utilizzare le atomiche stoccate a Ghedi e Aviano.
Una delegazione di attivisti italiani della Coalizione ICAN sarà presente ad Oslo. Nello stesso giorno la Lega delle Donne per la Pace e la Libertà (WILPF) del nostro Paese, giungerà a Roma con una Carovana che ha fatto conoscere il “Nuclear Ban Treaty” approvato dalle Nazioni Unite alla nostra popolazione. Qui consegnerà al Presidente della Repubblica le firme per una ratifica italiana del Trattato di Proibizione delle Armi Nucleari raccolte in diverse città.
Molti dei Comuni iscritti all’associazione Mayors for Peace – Sindaci per la Pace fondata dal sindaco di Hiroshima hanno iniziato a sollecitare il governo ad aderire al nuovo Trattato. Lo stimolo offerto dal Vaticano col suo rapidissimo deposito della ratifica è stato importante in questo senso.
La mobilitazione presso il nordest di confine è iniziata con la consegna alla Conferenza ONU istitutiva del Trattato a New York per il tramite della WILPF del documento “Proposta da Trieste di case studies sui porti da denuclearizzare”. Proposta che consiste nella valorizzazione dell’eccellenza esistente in materia con la richiesta all’Agenzia atomica internazionale di Vienna di affidare, alla sua Scuola di prevenzione nucleare presso il Centro internazionale di fisica teorica di Miramare specifici studi sulla denuclearizzazione a medio termine incardinata nel Trattato.
Questa possibilità nasce dall’esistenza a Trieste e Koper-Capodistria in Slovenia di due porti nucleari di transito, militari e civili, dove la sussistenza dei centri abitati accanto a zone industriali rende impossibile una seria prevenzione delle emergenze; e la presenza del segreto militare determina ad esempio l’assenza di riferimenti ai porti nucleari nella Valutazione d’impatto ambientale sui progetti di rigassificatore.
Alle Amministrazioni comunali della provincia che hanno espresso contrarietà al porto nucleare e/o hanno aderito a Mayors for Peace, il 10 dicembre verrà spedita una richiesta di promuovere la ratifica italiana del Trattato, di formalizzare all’Agenzia atomica di Vienna la proposta di case studies sui porti nucleari, a iniziare da Trieste e Capodistria, e di intervenire alla Marcia per la Pace del 1° gennaio, raccogliendo l’appello di papa Francesco a favore del nuovo Trattato in questione e il suo messaggio d’augurio per il 2018, indirizzato alla maggior tutela dei migranti e dei rifugiati.
Per il Comitato pace e convivenza Danilo Dolci, Alessandro Capuzzo