Il ministero della Difesa russo ha rifiutato categoricamente le informazioni sull’uso di armi chimiche da parte delle truppe siriane nella città di Douma (Ghouta orientale). Lo ha affermato questa mattina il generale Yuri Yevtushenko, capo del Centro russo per la riconciliazione delli parti belligeranti in Siria, ricordando che la notizia è stata diffusa da organizzazioni non governative indipendenti”, tra cui quella dei White Helmets, “ampiamente nota per le sue notizie false “.
Russia: Le armi chimiche ‘tema prediletto’ dell’Occidente per sabotare l’esercito siriano
Il Ministero della Difesa russo è disposto a inviare esperti per dimostrare la falsità delle affermazioni sull’uso di armi chimiche in Siria.
Il ministero della Difesa russo ha rifiutato categoricamente le informazioni sull’uso di armi chimiche da parte delle truppe siriane nella città di Douma (Ghouta orientale). Lo ha affermato questa mattina il generale Yuri Yevtushenko, capo del Centro russo per la riconciliazione delli parti belligeranti in Siria.
Yevtushenko ha ricordato che il presunto uso di una bomba al cloro da parte delle forze armate siriane a Douma è stato riferito da “una serie di cosiddette organizzazioni non governative indipendenti”, tra cui quella dei White Helmets, “ampiamente nota per le sue notizie false “.
“Tema preferito dell’occidente”
“Rifiutiamo categoricamente queste informazioni e dichiariamo che, dopo la liberazione della città di Douma dalle milizie, saremo pronti a inviare immediatamente specialisti russi nella protezione radiologica, chimica e biologica per raccogliere dati che confermino la natura artificiosa di queste affermazioni” ha aggiunto il generale.
L’alto ufficiale russo ha spiegato che il ritiro da Douma da parte dei membri del gruppo estremista Jaysh Al Islam è iniziato oggi e che alcuni paesi occidentali usano informazioni sulle armi chimiche – “tema prediletto dell’occidente” – per minare questa operazione.
D’altra parte, Yevtushenko ha assicurato che il corridoio umanitario al-Wafidin, necessario per un’uscita sicura da Duma, è ancora in funzione.
Fonte: RT
Notizia del: 08/04/2018
Uso di armi chimiche nel Ghouta. Dopo mesi di allarmi di Russia e Siria, la provocazione dei ribelli è avvenuta
Da mesi Russia e Siria avevano lanciato allarmi sulle possibile provocazioni da parte dei “ribelli”, i quali avrebbero usato armi chimiche nel Ghouta e in altre zone del paese arabo per incolpare Damasco e provocare una reazione da parte dell’Occidente, USA in testa.
Il copione si è ripetuto sempre uguale a se stesso, come avviene da 7 anni a questa parte, inizio della guerra alla Siria. I sedicenti “ribelli” diffondono la notizia di un attacco con armi chimiche da parte dell’esercito siriano per scatenare una reazione indignata dell’Occidente, USA in testa, e delle monarchie del Golfo. Tutta l’operazione è corredata, come sempre, da video e foto di dubbia provenienza, senza verificare l’attendibilità, per creare indignazione nell’opinione pubblica.
Eppure, in questi anni, questi attacchi sono stati smentiti più volte da accademici del Massachusetts Institute of Technology, storici, ex candidati alla Presidenza USA, ex analisti della CIA, noti reporter di guerra. Inoltre, è doveroso ricordare che come ha riferito il 4 gennaio 2016 dall’OPAQ, l’organizzazione per la proibizione e l’uso di armi chimiche, il governo siriano ha distrutto il suo arsenale di suddette armi.
Nel Ghouta orientale, zona rurale nei pressi di Damasco, l’esercito siriano dopo poco più di un mese, ha quasi spazzato via ogni presenza dei gruppi armati appoggiati dall’Occidente e dalle monarchie del Golfo, provvedendo anche all’evacuazioni dei civili, e dei miliziani verso il nord della Siria. Solo nella città di Douma i “ribelli” hanno rifiutato qualsiasi accordo di resa o di riconciliazione con il governo siriano. Nell’immediato, ieri, i “ribelli” hanno colpito con decine di razzi e colpi di mortaio Damasco, provocando la morte di 6 civili e il ferimento di altre 37 persone. Il finale è stato corredato con l’annuncio di un attacco con armi chimiche da parte delle truppe siriane.
https://www.youtube.com/watch?v=48uJj5NQ2Wo
Gli allarmi su una provocazione dei gruppi armati era stato lanciato dal Presidente russo, Vladimir Putin appena giovedì scorso: “Abbiamo le prove incontrovertibili che i terroristi in Siria organizzano provocazioni con l’uso di sostanze tossiche”.
Il rappresentante permanente della Siria all’ONU, Bashar al Jaafari, ha denunciato in due occasioni, il 1 e 11 marzo scorso, che i “ribelli” preparavano attacchi chimici per incolpare Damasco. Il diplomatico siriano, in un’intervista, dichiarò di aver inviato 140 lettere all’ONU per denunciare il possesso di sostanze chimiche da parte dei gruppi armati.
Nelle varie operazioni militari nel Ghouta, l’esercito siriano ha sequestrato vari laboratori usati dai “ribelli” per produrre armi chimiche. Precisamente il 10, 12, 14, 20 marzo scorso.
La Russia, allo stesso tempo, aveva denunciato lo stesso scenario il 2, 13, 17, marzo scorso.
La macchina propagandistica e purtroppo militare degli Stati Uniti si è immediatamente messa in moto. Vi risparmiamo di riportarvi i virgolettati della retorica ‘dirittoumanitaria’ degli USA.
Ai nostri lettori, come sempre, ribadiamo il nostro intento, ovvero quello non di avere la presunzione di detenere la verità assoluta, vogliamo dare però, nel nostro piccolo, un altro strumento di interpretazione dei fatti.
L’opinione pubblica ha memoria ed è ben consapevole di quanti danni ha provocato e quante menzogne ha prodotto il mainstream con le sue ‘verità assolute’.
La Redazione dell’AntiDiplomatico
Notizia del: 08/04/2018