Abbiamo dovuto leggere una penosa polemica tra SI-COBAS e ADL da una parte e USB dall’altra su fatti che riguardano scontri concorrenziali tra sindacati di ‘base’ finiti in malo modo. Non entriamo nel merito della vicenda perchè non conosciamo direttamente i fatti. Riprendiamo però un paio di punti che emergono dal comunicato (che alleghiamo) che sono uno squarcio di una realtà che andiamo denunciando da tempo.
A proposito di una polemica che contrappone S.I.-COBAS e ADL alla USB
Abbiamo dovuto leggere una penosa polemica [qui] tra SI-COBAS e ADL da una parte e USB dall’altra su fatti che riguardano scontri concorrenziali tra sindacati di ‘base’ finiti in malo modo.
Non entriamo nel merito della vicenda perchè non conosciamo direttamente i fatti. Riprendiamo però un paio di punti che emergono dal comunicato di cui sopra che sono uno squarcio di una realtà che andiamo denunciando da tempo [qui]. In esso si dicono due cose che per lungo tempo sono state nascoste e che invece ora si cominciano a dire: il sindacato di ‘base’ segue logiche di gruppo e di bottega.
Per gruppo si intende la pretesa di gruppetti politici di pilotare un progetto di ricostruzione del sindacato di classe, col risultato di condannarlo alla fine miserabile che i gruppi ‘rivoluzionari’ hanno fatto. Per interessi di bottega non si deve intendere la questione dell’appartenenza, bensì la logica materiale che sovraintende il proliferare dei sindacatini odierni.
C’è da augurarsi che finalmente ci sia una svolta e si ricominci a discutere di ciò che nell’assemblea di Bologna del 2016 si era detto sulle prospettive da imboccare. Contro quel tentativo le ‘botteghe’ si sono scatenate, continuando a proclamare scioperi ‘generali’ ridicoli e separati che insieme, nel PI, hanno raggiunto l’1% di adesioni. Fino a quando?
Aginform
5 aprile 2018