Nessuno degli innumerevoli giornalisti occidentali, invitati dall’esercito russo e liberi di girare indisturbati ed interrogare chiunque, è ancora riuscito a trovare alcuna traccia o testimonianza del famigerato attacco con il cloro del 7 aprile. In compenso i media mainstream continuano a ripescare vecchie foto e filmati prodotti anni fa dai “ribelli” spacciandole come attuali per convincere l’opinione pubblica dell’assoluta necessità di una rappresaglia contro il “regime di Assad”.
Attacco chimico in Siria: nessuno dei giornalisti occidentali è ancora riuscito a trovare alcuna traccia
In compenso i media mainstream continuano a ripescare vecchie foto e filmati prodotti anni fa dai “ribelli”
Duma, provincia di Ghouta, Siria. Nessuno degli innumerevoli giornalisti occidentali, invitati dall’esercito russo e liberi di girare indisturbati ed interrogare chiunque, è ancora riuscito a trovare alcuna traccia o testimonianza del famigerato attacco con il cloro del 7 aprile. In compenso i media mainstream continuano a ripescare vecchie foto e filmati prodotti anni fa dai “ribelli” spacciandole come attuali per convincere l’opinione pubblica dell’assoluta necessità di una rappresaglia contro il “regime di Assad”.
Tra queste stanno facendo il giro del mondo le foto (analizzate dal sito blackstoneintel) dei corpi di alcuni bambini (verosimilmente uccisi proprio dai “ribelli”) ripresi in vari contesti e “assemblati” ad uso indignazione occidentale.
F.S.
Notizia del: 12/04/2018