“La posta in gioco”

Le Grandi Opere inutili, imposte alle popolazioni in nome di uno sviluppo astratto che occulta l’accumulazione di profitti e il privilegio di pochissimi, sono una delle espressioni di un modello e di una cultura politica che non solo devasta i territori ma alimenta la fine della vita di molte specie viventi nel pianeta.

 

  NEWSLETTER DI COMUNE  

 

DIECI APERTURE NECESSARIE ALLA SCUOLA
Apertura alla comunità, alla natura, alla città, all’arte e alla bellezza, al non sperimentato, perfino alla disobbedienza civile. Sono alcune delle libertà intorno a cui ragiona il maestro Franco Lorenzoni, tra i promotori della campagna “Mille scuole aperte per una società aperta”, per imparare ad aprirsi contro la paura. “Quaranta anni fa fu varata una legge che chiudeva i manicomi, veri e propri lager… – scrive Franco Lorenzoni in questo splendido decalogo – Lo psichiatra Franco Basaglia, che portò con altri all’approvazione di quella legge… chiese all’Alitalia e riuscì a farsi noleggiare un aereo, per permettere ai malati di mente di fare un volo sopra Trieste e vedere final mente dall’alto una città che non avevano mai potuto abitare, perché reclusi da decenni. Stiamo vivendo il peggior momento politico dal dopoguerra. Quella capacità di osare l’impensabile, quel volo, quella visione, è ciò di cui abbiamo bisogno nel nostro lavoro educativo quotidiano, assumendoci in prima persona le nostre responsabilità…”
FRANCO LORENZONI
 

DIRITTI UMANI, STORYTELLERS FOR PEACE
Tutti e trenta gli articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, raccontati nella rispettiva lingua d’origine da trentuno tra artisti, insegnanti, educatori o persone comuni provenienti da tutto il mondo che hanno a cuore i diritti umani e hanno aderito a un’idea della rete internazionale Storytellers for Peace. Il progetto è stato creato e coordinato da Alessandro Ghebreigziabiher, scrittore, drammaturgo, narratore e attore teatrale italiano, noto ai lettori e alle lettrici di Comune (video sottotitolato in italiano e inglese)
R.C.

UN LUNGO CAMMINO XENOFOBO
L’approvazione del Decreto sicurezza è l’ultimo passaggio di un percorso cominciato con la Turco-Napolitano, seguito dalla Bossi-Fini, dai decreti Maroni e più recentemente dall’accordo firmato dal signor Minniti con la Libia, arrivando alla guerra contro le Obg e alla chiusura dei porti. “È grave che ora anche il presidente della Repubblica abbia firmato questo Decreto – scrive Alex Zanotelli – Non possiamo più tacere. Dobbiamo reagire, organizzare la resistenza per salvare la nostra comune umanità”. Come? Sperimentando forme di disobbedienza civile ovunque, sostenendo la possibile disobbedienza immediata dei responsabili degli Sprar e dei Cas, appoggiando istituti missionari e parrocchie disponibili a offrire asilo nelle chiese, collaborando con giuristi nelle battaglia alla Corte E uropea di Strasburgo… “Coraggio, inizia ora la Resistenza civile!”
ALEX ZANOTELLI

CONFINI E CONFINO
Ecco cosa sono il decreto sicurezza approvato e lo ius sanguinis autoritario
ALESSANDRA ALGOSTINO

CINEMA MIGRANTE, UN BEL BANDO
Premio Mutti-Amm: 18.000 euro per realizzare un prodotto cinematografico proposto da un regista migrante attivo in Italia
R.C.

LE PAROLA DI SABBIA SALVERANNO IL MONDO
Dove si arrestano le parole sono le armi a parlare il loro linguaggio di morte annunciata. La violenza che accompagna da anni i transiti migranti nel Sahel e nel Sahara è anzitutto quella della parola. Il nemico, il potenziale migrante (criminale), l’eretico, il non stanziale, l’avventuriero, l’inconsapevole dei rischi, il trasgressore di frontiere e di documenti è stato costruito dalle parole dell’occidente in questi anni…Prima di essere trattati da criminali, i migranti, sono stati traditi dalle parole… La perfidia di questa quasi intoccabile parte di mondo si organizza attorno a queste ed altre parole, svuotate di storie, di volti e di sofferenze… Accade ancora, nella demografia nel Sahel, che la parola passi dal silenzio e poi al pianto di una nuo va vita. La salvezza è un bambino che impara a pronunciare parole nuove e intanto gioca con la sabbia tra le mani
MAURO ARMANINO

LA POSTA IN GIOCO

Le Grandi Opere inutili, imposte alle popolazioni in nome di uno sviluppo astratto che occulta l’accumulazione di profitti e il privilegio di pochissimi, sono una delle espressioni di un modello e di una cultura politica che non solo devasta i territori ma alimenta, giorno dopo giorno, la fine della vita di molte specie viventi nel pianeta. A cominciare da quella umana. Il tempo a nostra disposizione per salvarle sta finendo. Ce lo dicono, da tempo, centinaia di scienziati. Lo ripetono, ormai ogni giorno e in ogni angolo del pianeta, la furia dei venti, il fango e i deserti che avanzano e l’innalzamento del livello degli oceani. Quest’anno alla tradizionale manifestazione dell’otto dicembre, che ricorda la liberazione di Venaus, in Val di Susa, si uniscono molte proteste internazionali contro il disinteresse e l’ipocrisia dei potenti verso gli effetti dei cambiamenti climatici. In Italia, da Torino a Niscemi e da Padova a Melendugno, si leva la voce dei movimenti e delle comunità in lotta per fermare il treno di uno sviluppo impazzito che corre a velocità impensabili verso l’ultima stazione, quella dell’autodistruzione
ALEXIK

I PONTI TIBETANI DI CHI DIFENDE LA TERRA
La seconda parte del nostro reportage da Katowice, dove si tiene la Cop 24 sui cambiamenti climatici racconta di chi è andato fino in Polonia, magari partendo dal lontano Perù, per far sentire la voce di coloro che sentono la difesa del pianeta come naturale espressione della propria lotta di ogni giorno. Come Tarcila, una donna che fa parte del Forum Permanente dell’Onu sui Popoli Indigeni, oppure come i giovani Maori, arrivati fin qui – a proprie spese – perché sanno che quel che è in discussione a Katowice può decidere anche le sorti di un popolo tanto esposto all’innalzamento del livello degli oceani come quello che vive in Polinesia. Quelle presenze tanto importanti, scrive Francesco Martone, lanciano ponti verso chiunque nel pianeta si batte p er non piegarsi a un sistema che devasta i legami sociali e le risorse del pianeta al solo fine di accumulare profitti e far crescere l’insensato consumo di risorse naturali e di suoli. Lo stesso sistema che considera i sacrifici umani che ogni giorno si compiono sui migranti un prezzo da pagare alla difesa dei privilegi nazionali e alla crescita di uno sviluppo autodistruttivo, destinato a pochi e senza futuro
FRANCESCO MARTONE

IL CLIMA E LO SPAZIO VITALE
Il cambio climatico è il grande assente nelle politiche dei governi. Da dove ripartire? Dalla difesa dei territori, l’unica strada in grado di garantire vita e benessere alle comunità che li abitano, ma anche di segnalare le tante cose da fare per cambiare il mondo
GUIDO VIALE

L’ITALIA SMETTA DI ALIMENTARE LA GUERRA NELLO YEMEN
In questi anni, l’aviazione saudita ha colpito scuole, mercati, abitazioni, fabbriche, ospedali strade, porti e campi per la produzione di cibo. Nei bombardamenti indiscriminati sono utilizzate bombe made in Italy. C’è il rischio – ammonisce l’Onu – di una imminente carestia su vasta scala: già oggi otto milioni di yemeniti sopravvivono grazie agli aiuti alimentari. “Spagna, Germania e Paesi Bassi hanno già interrotto la fornitura di armi all’Arabia Saudita – ricorda Nigrizia in un appello da far girare il più possibile – L’Italia ne segua l’esempio…”
NIGRIZIA

LE INIQUITÀ FISCALI CHE CI INDEBITANO
Sappiamo ormai con certezza che il debito pubblico italiano è dovuto all’incapacità di tenere il passo con gli interessi. Sui 2.575 miliardi di interessi pagati dal 1980 al 2017, il 74 per cento è stato pagato a debito. Alla faccia di chi dice che ci siamo indebitati perché abbiamo vissuto al di sopra delle nostre possibilità. Servirebbe un’analisi per capire quanto hanno pesato i tassi esorbitanti che hanno dominato fino a inizio millennio, ma bisognerà pur chiedersi se lo Stato ha fatto tutto il possibile per incassare ciò che gli competeva. In altre parole, bisogna smettere di occuparci solo di uscite e cominciare a guardare anche alle entrate. Lo ha fatto il CADTM, un organismo nato con lo scopo di analizzare il debito e individuare eventuali partite illegittime
FRANCESCO GESUALDI

8 DICEMBRE
Le «Madamin del sìTav», che presidiano Torino, ridacchianti, esprimono disprezzo classista per i bifolchi: «Se vogliono la decrescita ci sono tante belle valli dove [i valsusini] possono ritirarsi, prendere una mucca e una pecora e decrescere felicemente, ma lascino vivere noi»
WU MING 1

ABBIAMO FATTO IL BENE COMUNE
L’eccellenza del cioccolato di Modica per una barretta chiamata Comune
REDAZIONE DI COMUNE

 

APPUNTAMENTI CONSIGLIATI:

7 DICEMBRE, ROMA. LA MAREA FEMMINISTA NON HA CONFINI
Assemblea di Non una di meno all’università

7 DICEMBRE, ROMA. COSTRUIRE E ABITARE
Conferenza di Giorgio Agamben

8 DICEMBRE, TORINO. CORTEO NO TAV
“C’eravamo, ci siamo, ci saremo sempre”

8 DICEMBRE, MELENDUGNO. MANIFESTAZIONE NO TAP
Contro le grandi opere inutili e costose imposte dall’alto

8 DICEMBRE, ROMA. ARRIVA SPAURACCHIO, L’ALBERO MIGRANTE
Giornata dedicata alla scambio, alla solidarietà e ai diritti con Baobab experience

9 DICEMBRE, GALBIATE/LECCO. CONVIVIALITÀ A BASSA VELOCITÀ
Incontro con Paolo Mottana

14 DICEMBRE, ROMA. UN MONDO ALLA ROVESCIA
Presentazione del Rapporto Diritti Globali 2018

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