“Perché sto pagando? Perché ho paura, sempre. Perché mi guardo allo specchio e mi sento più vecchio di quello che sono realmente.”
Hedayat ha 38 anni, e da 14 lavora come chirurgo dentro il Centro Chirurgico per vittime di guerra di Emergency a Kabul.
“Basta guardare le facce delle persone che sono qui e i numeri di questo ospedale per capire questo Paese. Non c’è sicurezza. Le persone hanno perso completamente la speranza, continuano a perdere la fiducia che le cose possano migliorare. Siamo tutti rassegnati. E provo molto dolore.
Un tempo i nostri stati d’animo erano molto diversi, ma da qualche anno, qui in Afghanistan, è tutto diverso: la gente vuole fuggire. In molti se ne stanno già andando.
Ogni giorno ho paura a uscire di casa. Perché vivere qui significa avere paura. Non avere nessuna speranza per il futuro. I miei occhi, in questi anni, hanno visto troppo dolore. Un dolore che non è solo il mio. È di tutti. E questo non è normale, non lo sarà mai.
Ogni paziente che riceviamo in questo ospedale è come una nuova ferita nell’anima.
Ma io ho deciso di restare. Lo faccio per la mia famiglia: mia madre, mio padre, i miei figli, la mia gente. Lo faccio per il mio lavoro. Anche se il prezzo che pago per essere rimasto è sempre molto alto.” |