“Finalmente Landini è riuscito a spuntarla ed è diventato segretario generale della CGIL, del più grande sindacato italiano, come si usa dire, che ha la particolarità di annoverare nelle sue file un buon 50% di ex lavoratori, tanto che la sua elezione è riuscita solo con l’appoggio di questa categoria […]”.
Landini dà la carica: ora l’ammucchiata è completa
Finalmente Landini è riuscito a spuntarla ed è diventato segretario generale della CGIL, del più grande sindacato italiano, come si usa dire, che ha la particolarità di annoverare nelle sue file un buon 50% di ex lavoratori, tanto che la sua elezione è riuscita solo con l’appoggio di questa categoria, che ha imposto anche l’elezione di due vicesegretari come paletti contro eventuali sue velleità.
Dice Landini: ora tutti al lavoro e avvio del sindacato di strada, cioè tra i lavoratori, quelli veri. Vedremo. Bisogna essere per l’unità dei lavoratori, ma non fessi però, alla Cannavò per intenderci, che sul Fatto Quotidiano rispondendo ad un lettore magnificava gli effetti che la nuova segreteria avrebbe avuto. Ottimismo a parte, nessuno di noi può dimenticare che cosa ha rappresentato la CGIL in questi decenni assieme ai suoi compari di CISL e UIL. E’ dagli anni ’80 del secolo scorso difatti che la CGIL riveste un ruolo di repressore dei lavoratori in nome delle ‘compatibilità’ col sistema di sfruttamento capitalistico. Tutti i provvedimenti antisociali, dalle pensioni alle privatizzazioni dei servizi pubblici, alla precarietà e alla flessibilità, alla moderazione salariale che ha portato l’Italia all’ultimo posto nei salari e negli stipendi, sono passati col consenso o col silenzio-assenso dei confederali.
A Landini bisognerà ricordare nelle piazze che se le condizioni dei lavoratori e delle lavoratrici sono pessime ciò è dovuto a chi non li ha difesi finora, a chi ha portato la contrattazione dentro i meccanismi più truci del neoliberismo. Ricordiamo anche a chi si congratula per la elezione di Landini, che i sindacati confederali, CGIL in testa, sono diventati sindacati di regime, privando i lavoratori e le lavoratrici del diritto di organizzazione sindacale libera e definendo col padronato pubblico e privato norme liberticide sul diritto di sciopero. In particolare, la norma che deve essere messa sotto accusa è quella che definisce le confederazioni CGIL CISL UIL detentrici del potere di rappresentanza impedendo con accordi padronali e normativi (legge 300/70) la libertà di organizzazione sindacale nei posti di lavoro. Negli anni ’20 del secolo scorso i fascisti reprimevano i lavoratori col manganello e bruciavano le loro sedi. Oggi il manganello è rappresentato dall’esercizio della maggiore rappresentatività.
Per capire che ruolo giocherà Landini nei fatti, teniamo presente anche che, in linea con la sinistra imperialista e antigovernativa, ha indetto una manifestazione nazionale per il 9 febbraio. A chi serve questa manifestazione se non al PD, a Berlusconi e ai loro alleati? Screditate sul piano politico, queste forze cercano di riapparire sotto altri volti e Landini è uno di questi. Il movimento ‘umanitario’ che si tenta di far crescere in questi giorni è un’altra faccia della medaglia. E mentre Maduro viene esacrato, gli israeliani lanciano missili sulla Siria e uccidono e gli embarghi affamano o coprono la guerra in Ucraina e altrove, i Landini e gli ‘umanitari’ si agitano sulla scena a copertura dei peggiori interessi del capitalismo e dell’imperialismo.
Aginform
27 gennaio 2019