“Che ci facciamo a scuola se lì non ci insegnano altro che a riprodurre un modello di sviluppo che ha ormai pochi anni di vita? Due straordinarie giornate, a Milano, mostrano come Fridays for Future sia già un movimento nuovo che sa guardare lontano e agire adesso”.
IL GIALLO OCRA E IL BISOGNO DI NARRARE
“È questa una bella e buona occasione per riflettere sulla rivista, anche da parte di noi fedeli lettori: e visto che ce lo chiedete, non possiamo perdere l’occasione. È principalmente un istinto o una comunione d’intenti quello che ti lega a un giornale… SEGUE QUI“
L’ADESIONE DI PAOLO MOSCOGIURI ALLA CAMPAGNA RICOMINCIAMO DA 3
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causale Campagna 2019
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Che ci facciamo a scuola se lì non ci insegnano altro che a riprodurre un modello di sviluppo che ha ormai pochi anni di vita? Due straordinarie giornate, a Milano, mostrano come Fridays for Future sia già un movimento nuovo che sa guardare lontano e agire adesso. Preceduta da una conferenza scientifica sulle fonti rinnovabili, le ripercussioni in agricoltura, lo stato della ricerca, il negoziato internazionale e la dimensione sociale dei cambiamenti climatici, sabato 13 aprile si è tenuta l’assemblea costituente del movimento italiano, la prima grande discussione nel mondo che prova a disegnare il profilo di qualcosa che si presenta come “di nuova generazione”. Ne avevamo tutti un tremendo bisogno. Un racconto di quel che pensa di combinare un fiume di ragazze e ragazzi che possono guardarsi negli occhi senza paura per ché hanno fiducia in quel che sapranno fare
GUIDO VIALE
UTOPIE CONTRO LA CATASTROFE [APPELLO]
UNA CATASTROFE AMBIENTALE EPOCALE [PAOLO CACCIARI]
LA SCUOLA CHE APRE IL CUORE ALLA CITTÀ
La scuola dovrebbe preparare i bambini a entrare in un mondo da cui è invece quasi sempre separata. Lo è fisicamente, con muri e cancelli invalicabili che “proteggono” i nostri figli indicando il confine del pericolo esterno, le minacce della strada, simbolo diseducativo per antonomasia. E lo è dal punto di vista normativo e concettuale, attraverso mille regolamenti e ostacoli di diversa natura che allontanano chi studia dal territorio in cui vive, dalla realtà di ogni giorno. Possiamo rompere questa separazione? Possiamo aprire i cortili, le aule, i piani formativi e vincere l’ostracismo di dirigenti scolastici prigionieri di responsabilità segnate dall’isolamento e da paure quasi sempre generate dall’astrazione? La scuola è un be ne comune per natura, può diventarlo anche per scelta consapevole. Accade, per esempio, quando apre la sua comunità educante alla città. Impressioni su una straordinaria giornata di libera discussione con la Rete romana delle Scuole aperte e condivise
MARCO CALABRIA
COMUNITÀ EDUCANTE DIFFUSA A CINECITTÀ
L’educazione diffusa, con tutto il suo carico di pensiero critico e di proposta di trasformazione dell’apprendimento, suscita sempre più attenzioni. Sono ormai diversi i progetti in fase di avvio in Italia, pur tra non poche differenze e inevitabili fragilità: tra gli ultimi “CostruiAmo la Comunità Educante Diffusa” presentato a Roma in questi giorni attraverso alcuni appuntamenti. Ad animare il progetto in questo caso è soprattutto il Municipio locale, il VII
R.C.
DITE ALLE VOSTRE BAMBINE
“Dite alle bambine che non devono essere sempre gentili. Che la rabbia è uno stato d’animo normale, e che è bene provarla… Se vengono prevaricate, possono mettere da parte la gentilezza… – scrive Penny – Parliamo alle nostre bambine, spendiamo parole affinché diventino donne indipendenti. Responsabili. Autonome… Non limitiamole perché sono bambine. Le parole quelle dette, sentite, percepite diventano atti. Stai ferma. Stai composta. Non ti arrampicare. Incrocia le gambe. Non sudare…. SEGUE QUI
PENNY
PERCHÉ I GILET GIALLI NON SMETTONO DI LOTTARE
Dopo 22 settimane di marce, assemblee e iniziative nazionali e locali la domanda non è più che fine ha fatto il movimento dei Gilet gialli, malgrado resti poco e mal raccontato, ma “come fa questo movimento a durare così a lungo?”. Si tratta di un movimento autonomo e popolare, che non riconosce alcun leader e che nomina i suoi rappresentanti provvisori mediante sorteggio. Nonostante sia molto diffamato e soprattutto represso ha mostrato di saper cambiare e crescere, ad esempio ha messo al centro i temi dell’ambiente e ha scelto come obiettivo generale quello di reinventare la democrazia. Certo, il presidente Macron, pur essendo stato colto a mentire per coprire la brutalità della polizia (quella delle ultime settimane è cer tamente la più dura repressione in Francia degli ultimi quarant’anni), è tuttora considerato internazionalmente un leader democratico progressista, ma diversi pezzi di società, non solo francesi, hanno cominciato a sostenere i Gilet gialli. Settecento “delegati” del movimento nei giorni scorsi si sono incontrati presso la Casa del popolo di St. Nazaire: il cartello sulla parete che ha accolto l’assemblea proclamava: “Nessuno ha la soluzione, ma tutti ne hanno un pezzo”
RICHARD GREENMAN
PERCHÉ PERSEGUITANO JULIAN ASSANGE
“La filosofia di Wikileaks e l’avventura personale di Julian Assange sono fondate sulla incrollabile fiducia nella trasparenza e sull’efficacia dell’informazione. Qui sta la forza di Wikileaks, qui sta la sua debolezza – scrive Franco Berardi Bifo – Dico che la fiducia nella trasparenza è il punto debole di Wikileaks perché non credo nell’onnipotenza della verità… La persecuzione di Assange deve finire, perché la sola cosa di cui è colpevole è la sua ingenuità filosofica: ha creduto nella forza dell’etica, della verità e della democrazia, proprio quando etica verità e democrazia hanno fatto naufragio…”
FRANCO BERARDI BIFO
C’È BISOGNO DI UN GRANDE MOVIMENTO PER LA PACE
Un rumore di fondo si diffonde in tutto il mondo: quello della corsa alla costruzione di nuovi sistemi missilistici nucleari, quello dei nuovi ordigni Usa (i B61-12 in arrivo ad esempio a Ghedi e Aviano grazie agli F-35, per l’acquisto dei quali l’Italia – anche quella a Cinquestelle – sta spendendo centinaia di milioni di euro), è anche il rumore della Nato di Trump che pretende un aumento della spesa per la difesa. “Oggi c’è bisogno di un grande movimento per la pace”, grida Alex Zanotelli: iniziative nei territori, rilancio della campagna Banche-Armate, promozione della Perugia-Assisi e dell’Arena di pace…: le idee non mancano. Non possiamo più ignorare neanche per un minuto quel rumore
ALEX ZANOTELLI
CI SIAMO DIMENTICATI DI VIVERE
Il No a un’infrastruttura devastante come il Tav si è da tempo trasformato in Valsusa in uno straordinario perno con cui creare comunità diverse e coltivare senso critico. Lo dimostra, tra le molte cose, anche un festival del cinema come il Valsusafilmfest, fondato dall’Anpi e dai comitati ambientalisti in vista del 25 Aprile e in corso in questi giorni. Inaugurato con una serata dedicata a Nuto Revelli, quest’anno il festival intreccia documentari, romanzi, workshop con registi, premiazioni (il premio Venaus a Giovanni Marini, “per aver dato voce agli ultimi” sarà consegnato da Mimmo Lucano) per ragionare in profondità di cambiamenti climatici, migranti ambientali, vecchie e nuove forme di resistenza. Durante l’inco ntro con le comunità valsusine, ha detto, Vandana Shiva: “Per il fatto che puntiamo su infrastrutture della velocità e del profitto ci siamo dimenticati di quelle per la vita. Ci siamo dimenticati di vivere…
CHIARA SASSO
ARTI IN FESTIVAL. DENTRO E FUORI
LiberAzioni è molto di più di un evento che si svolge dentro e fuori dal carcere. Da alcuni giorni sono sono aperte le partecipazioni a tre concorsi, tutti senza limiti di età: il Concorso nazionale di cinema, il Concorso nazionale di scrittura e il Contest di musica
R.C.
L’EMERGENZA POLITICA CHE AVVELENA LA TERRA
Sebbene l’indignazione sia massima e le ragioni che spingono all’aggiramento della Valutazione Ambientale Strategica inconfessabili quanto chiare, l’appello di Patrizia Gentilini, oncologa dell’Associazione Medici per l’ambiente, è davvero accorato: “Mi rivolgo a coloro che saranno chiamati a votare con il cuore in mano. Con che coraggio andate a manifestare insieme a Greta e poi firmate questi atti? Promuovere un’agricoltura basata sui pesticidi e le monoculture è sbagliato. Abbiamo già oltre 130 mila tonnellate di pesticidi sui suoli agricoli ed è ampiamente dimostrato che si tratta di sostanze persistenti che ritroviamo ormai ovunque. Sostanze che creano alterazioni del genoma e sono correlate a diverse patologie, autismo e danni co gnitivi”. L’appello è rivolto ai deputati che martedì decideranno se dare il via libera al Decreto emergenze che, con l’articolo 8, consentirà in caso di “emergenze” di prendere anche “misure fito-sanitarie in deroga a ogni disposizione vigente”. Il caso degli ulivi del Salento mostra chiaramente come poi l’emergenza diventi la norma, la routine di avvelenamento dei suoli e delle persone e l’apertura a un modello di colture intensive e di bassa qualità. Il solito enorme business per qualcuno. “Ma lo sapete cosa state facendo?”, domanda disperata l’oncologa a chi si appresta a favorire la rovina dell’olivIcoltura pugliese in barba alla salute dei cittadini, alla Costituzione e alle altre leggi esistenti. Pensavamo di aver toccato il fondo con il decreto Martina e invece no
ELENA TIOLI
I NOSTRI TEMPI, IL MIO TEMPO
Viviamo il tempo della fretta e della mancanza di sfumature. Le conseguenze provocano danni ovunque, occorre riconoscerlo, anche tra i militanti e gli attivisti, due parole che dovremmo mettere in discussione. Si tratta di imparare a coltivare le contraddizioni, ad ascoltare più che giudicare, a scendere in profondità nelle cose. Paolo Mottana lo fa in questo articolo in modo sincero e argomentato (e naturalmente discutibile, come qualsiasi articolo pubblicato su Comune), con alcune osservazioni severe rivolte, ad esempio, a un certo modo di portare avanti le lotte delle donne ma anche a quella sinistra che si rifiuta di cogliere nella storia e nelle scelte dei Cinque stelle aspetti importanti (nei commenti in coda un punto di vista critico)
PAOLO MO TTANA
UNA RISPOSTA ALL’ARTICOLO DI MOTTANA [GIANLUCA CARMOSINO]
FUORI DAL CARBONE TURCO
Unicredit è l’istituto di credito straniero più coinvolto nel business del carbone turco. Re:Common in occasione dell’assemblea degli azionisti della banca, ha presentato il suo ultimo rapporto dal titolo “Un Paese di Cenere – le responsabilità italiane nella devastante corsa al carbone in Turchia”
RE:COMMON
CONOSCENZE PRATICHE
“Intesa in senso lato, la mētis indica le competenze pratiche e l’intelligenza acquisite dal confronto con un ambiente naturale e umano in costante mutamento… Tutte le attività umane comportano un certo grado di mētis, ma alcune più di altre – scrive James C. Scott – A cominciare da quelle che richiedono di adattarsi a un ambiente fisico aleatorio come veleggiare, far volare un aquilone, pescare, tosare le pecore, guidare un’auto o una bicicletta, tutte attività che si fondano sulla mētis. Ciascuna di queste abilità richiede una coordinazione occhio-mano che si acquisisce con la pratica e la capacità di «leggere» le onde, il vento o la strada e dunque di correggere il proprio comportamento in funzione del loro. Un chiaro segno che tutte queste competenze esigono mēti s è l’estrema difficoltà di trasmetterle se non in forma pratica. Si possono anche scrivere istruzioni precise su come andare in bicicletta, ma è pressoché impossibile che a un neofita basti leggerle per imparare a pedalare al primo tentativo…”
JAMES C. SCOTT
C’È SPERANZA
Un articolo di Eleonora Russo, Viaggio su Marte, racconta perché mettere su un laboratorio scientifico è una grande occasione per apprendere facendo e per aprire le scuole al territorio. Nelle “Letture” il maestro Franco Lorenzoni spiega invece Come riorientare il lavoro degli insegnanti, mentre tra le “Brevi” si segnala un bel laboratorio di Michela Cesaretti Salvi dedicato all’ascolto e alla narrazione e i prossimi appuntamenti della Carovana dei pacifici. Intanto sabato 13 è Rce ha promosso una grande giornata di iniziative con MiraggiMigranti a Padova. Insomma, il sito della Rete di Cooperazione Educativa “C’è speranza se accade @”, curato insieme alla redazione di Comune è tutto da sbirciare
REDAZIONE DI COMUNE
RIBELLARSI FACENDO: UN’AGENDA COMUNE
16 APRILE, ROMA LA VITA NON È UNA CORSA
C’è anche la redazione di Comune in questo incontro di Matemù
FINO AL 28 APRILE, VAL DI SUSA/TO VALSUSAFILMFEST
Documentari, romanzi, workshop con registi, premiazioni, incontri
16 APRILE, BOLOGNA CACCIA ALLE STREGHE E CAPITALE
Un corso con Silvia Federici
18 APRILE, ROMA LA MACCHINA DEL VENTO
Prima presentazione nazionale del nuovo romanzo di Wu Ming 1
19 APRILE, GRETA A ROMA
Appuntamento in piazza del Popolo dalle 15
2 MAGGIO, RIMINI ARRIVANO I PACIFICI
Al parco Marecchia, i pacifici della primaria Montessori