Newsletter n.16/2019 – Nazionalizzare ILVA!
[Taranto] ILVA va nazionalizzata, agli operai va garantito lavoro e salute!
Prosegue lo squallido teatrino dei sindacati di regime, della politica borghese, dei padroni e i loro giornalisti lacchè sul caso ILVA, promuovendo diversione e intossicazione, alzando un polverone utile soltanto allo scontro tra bande ai vertici della Repubblica Pontificia e nel governo M5S-PD, alle passerelle sindacali, a imporre ai lavoratori ILVA un futuro ancora più misero, precario, insalubre.
La dimostrazione è il fatto che ancora si discute dello “scudo penale” e di “non dare la scusa alla proprietà per andare via” quando Arcelor-Mittal ha detto chiaramente che dello scudo penale non se ne fa nulla se lo Stato Italiano non le garantisce la possibilità di mandare a casa 5000 operai. Questa è la verità che sottende le scuse e le diversioni che politici e sindacalisti ben pagati usano per non mettere in discussione il ruolo dei padroni e nel caso specifico della multinazionale Arcelor-Mittal, che ha il solo interesse di chiudere ILVA e sottrarla ai concorrenti dell’acciaio, non certo di fare un favore agli italiani e ai tarantini.
Sulla pelle dei lavoratori si gioca il teatrino della politica borghese: operai, non fatevi fregare!
Si parla di tante soluzioni per l’ILVA, fior fior di esperti si spendono ogni giorno per trovare creative e fantasiose prospettive che hanno al centro sempre e comunque o il passaggio dell’azienda da un padrone all’altro, oppure il far ingoiare agli operai misure peggiorative. Ma non c’è alternativa valida se si resta in mano alle multinazionali come Arcelor-Mittal che possa tenere insieme la salvaguardia dello stabilimento e dell’ambiente con i posti di lavoro: l’ILVA va nazionalizzata sotto il controllo degli operai e dei comitati cittadini! Nessuno dica che “non si può fare”!
Il governo Conte ha ampie possibilità d’intervento, dipende se ne ha la volontà. Non a caso non se ne parla sui giornali di regime, ma l’ILVA prima di passare in mano agli affaristi e speculatori quali la famiglia Riva prima e Arcelor-Mittal poi, era una azienda pubblica! Nazionalizzare ILVA significa però intaccare la libertà d’azione dei grandi gruppi imperialisti tutelata dalla UE, dal governo USA e dalla NATO. Questi faranno il possibile e l’impossibile per impedirne la nazionalizzazione, ma con un vasto appoggio di organizzazioni operaie e popolari il governo è in grado di far fronte a ogni aggressione.
Bisogna mettere il governo M5S-PD con le spalle al muro: deve nazionalizzare subito tutti gli impianti ILVA a partire da quello di Taranto perché è l’unica via per continuare a produrre quello di cui la popolazione e il paese hanno bisogno. Se non lo fa, le sue promesse di cambiare il paese si rivelano essere la maschera del suo asservimento ai gruppi imperialisti europei, USA e sionisti: bisogna cambiare il governo!
Operai siderurgici, portate nelle assemblee sindacali, nelle piazze, nelle iniziative di lotta la parola d’ordine della nazionalizzazione di ILVA: questa è possibile così come è stato possibile negli scorsi anni spendere milioni di euro di soldi pubblici per i commissariamenti dello stabilimento, per le commesse, per dare soldi alle banche e alle finanziare piuttosto che mettere mano al tessuto produttivo del paese in rovina. Serve la volontà politica, volontà che gli operai devono imporre. Lo Stato deve prendere in mano lo stabilimento per garantire gli attuali posti di lavoro e iniziare le operazioni di bonifica impiegando i disoccupati locali!
Operai siderurgici, chiamate in causa tutte le forze politiche, in particolare quelle che si dichiarano comuniste e promotrici della sovranità nazionale, i sindacalisti dei sindacati di regime che dichiarano di essere al servizio dei lavoratori e ai sindacati di base, agli organismi operai e ai comitati popolari del paese per sostenere la battaglia per la risoluzione positiva della vertenza ILVA promuovendo la parola d’ordine della nazionalizzazione dello stabilimento sotto il controllo degli organismi operai e dei comitati cittadini!
Non lasciamo la decisione del futuro dell’ILVA in mano a chi ha fatto di tutto per affossarla, a chi non ha fatto nulla finora per difendere i posti di lavoro e l’ambiente!
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Presentazione di Resistenza 11-12/2019:
Portando al governo il PD, il M5S si è lasciato ingabbiare dalle Larghe Intese e ha offerto loro una via privilegiata per tentare di riportare il paese nel solco dell’attuazione del programma comune della borghesia imperialista. L’operazione è complicata: le masse popolari non sono più disposte ad accettare il programma lacrime e sangue della borghesia. Dopo neanche due mesi di esercizio, alla presentazione della Legge di Bilancio (quella che una volta era chiamata manovra finanziaria) la continuità con le Larghe Intese è evidente: il governo Conte 2 spaccia piombo per oro e intossica l’opinione pubblica con una sceneggiata, tipica del teatrino della politica borghese, con infinite discussioni sulla lotta all’evasione fiscale e sulla riduzione delle tasse (vedi articolo “Il punto sulla crisi politica italiana”).
La Legge di Bilancio elude tutte le emergenze che stanno rendendo la vita impossibile ai lavoratori e alle masse popolari: le grandi e medie aziende del paese che i padroni stanno chiudendo, delocalizzando, licenziando una dopo l’altra, i servizi – quelli rimasti ancora pubblici – che sono spolpati dalle privatizzazioni e dall’equiparazione delle aziende pubbliche ai ritmi e ai risultati di quelle capitaliste, la scuola pubblica che cade a pezzi, il servizio sanitario nazionale diventato un colabrodo e terreno di enormi speculazioni, i terremotati che aspettano da anni una casa, le strade, le autostrade, le ferrovie in dissesto, ampi territori lasciati al degrado e alla speculazione, tanto nelle zone periferiche che nelle grandi città.
Anche delle tanto sbandierate politiche in favore dell’ambiente si sono perse le tracce… (Continua a leggere)
CCNL dei metalmeccanici: un campo di battaglia per difendere i posti di lavoro
Operai metalmeccanici!
Il vostro settore è ancora il cuore pulsante, la spina dorsale, di un paese che vuole conquistare la sua sovranità, la sua dignità, la sua indipendenza. La lotta per il vostro contratto nazionale non può essere slegata da quella per il mantenimento della produzione nel nostro paese.
FIM–FIOM–UILM hanno presentato la loro piattaforma, il sindacato di base USB ne propone un’altra alzando l’asticella delle rivendicazioni.
È giusto rivendicare e mobilitarsi per riguadagnare parte di quello che vi è stato tolto da almeno trent’anni a questa parte con continui passi indietro sul fronte dei salari che non reggono all’aumento dei prezzi, degli orari e dei contratti sempre più deregolamentati, della sicurezza e di tutte le altre condizioni di lavoro che via via peggiorano.
Sappiamo quello che pensano tanti di voi, perché è vero: nella situazione odierna, come può essere efficace una lotta per il rinnovo del contratto senza affrontare il problema dello smantellamento in atto di interi settori produttivi? (Continua a leggere)
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[Italia] Salvare il M5S si può?
Il dibattito che si sta alimentando sulle testate giornalistiche nazionali e negli ambienti del teatrino della politica borghese si divide in due filoni principali:
- chi afferma che serve il cambio di struttura, o ne fa una questione di alleanze o meno con altri partiti e liste elettorali per recuperare il consenso;
- chi afferma che è una questione di singoli, di dirigenti, di facce vecchie e nuove.
Nulla di più diversivo rispetto alla realtà dei fatti. (Leggi tutto)
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Ancora da Resistenza 11-12/2019:
Giù le mani dalla Siria! Morte all’imperialismo! Il socialismo è il futuro dell’umanità
Da quasi 8 anni la Siria è terreno di guerra e bersaglio della Comunità Internazionale degli imperialisti USA, UE e sionisti, poiché non si è piegata alle decennali manovre di spartizione e saccheggio del Medio Oriente e ha storicamente contribuito alla resistenza del popolo palestinese (fu definito dagli USA “Stato canaglia” fin dal 1979). Gli imperialisti USA hanno condotto un’articolata manovra di aggressione fin dal 2011 (l’epoca delle “Primavere arabe”), prima cavalcando le proteste popolari contro il governo di Assad e conducendole verso la guerra civile (2012), poi ricorrendo alla mobilitazione delle bande mercenarie terroriste (ISIS, Al-Nusra, FSA), che hanno invaso il paese fino a controllare grandi parti di territorio, poi, manovrando e cavalcando la decennale lotta per l’autodeterminazione nazionale che parte del popolo curdo conduceva, in particolare in Turchia, sotto la direzione del PKK e, infine, con lo schieramento sul campo di eserciti appartenenti alla NATO. (Leggi tutto)
“Ho partecipato alla manifestazione della Lega del 19 ottobre a Roma”
Cari compagni, sono un compagno umbro, comunista da sempre, fregato come tanti dal PRC e alla ricerca come tanti di un partito serio… (leggi tutto)
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Le Feste della Riscossa Popolare
Nella scorsa primavera si sono svolte le Feste della Riscossa Popolare di livello federale (Lombardia, Toscana, Campania), lo scorso agosto si è svolta con grande successo la Festa nazionale a Massa, nelle prossime settimane si svolgono le feste di Sezione. Di seguito la lista delle Feste per cui è già fissata la data ed è definito il luogo. Fra di esse segnaliamo quella di Colle Val d’Elsa (SI) del 16 novembre: con la presenza del Segretario Nazionale del P.CARC, Pietro Vangeli, sarà inaugurata la sede del Partito.
10 novembre – Abbadia San S. (SI) – Centro giovani – carcabbadia@inwind.it
15 novembre – Pisa – Circolo Halambra – carcsezionepisa@gmail.com
15 novembre – Napoli – Associazione Mani Tese, Piazza Cavour – carccampania@gmail.com
16 novembre – Reggio Emilia – Centro Sociale Foscato – carc.reggioem@gmail.com
16 novembre – Colle Val d’Elsa, SI, via San Sebastiano n.8 – carcsienavaldelsa@gmail.com
17 novembre – Siena – circolo ARCI Ravacciano – carcsienavaldelsa@gmail.com
16-17 novembre – Milano – Casa del Popolo, Via Padova (MI) – carcsezmi@gmail.com
21 novembre – Quarto (NA) – pcarcquarto@gmail.com
22 novembre – Firenze – Circolo SMS di Peretola – pcarcperetola@gmail.com
23-24 novembre – Cecina – Casa del Popolo Dario – Via Pilo, 49
23-24 novembre – Prato – pcarcprato@gmail.com
26 novembre – Firenze – Circolo Il Campino – Firenze Rifredi – carc.firenze@libero.it
29 novembre – Napoli – Galleria Principe di Napoli – carcnapoli@gmail.com
Altre Feste in via di definizione si svolgeranno a Sesto San Giovanni (MI), Brescia, Lecco, Torino, Massa, Viareggio, Piombino (LI) e Roma.
Partito dei Comitati di Appoggio alla Resistenza – per il Comunismo (CARC)
Via Tanaro, 7 – 20128 Milano – Tel/Fax 02.26306454
e-mail: carc@riseup.net – sito: www.carc.it