Morales, “Gli Usa mi avevano offerto un aereo, ma forse mi volevano a Guantanamo”

Il presidente deposto da un colpo di stato ha dichiarato che è disposto a non presentarsi alle nuove elezioni se ciò aiuta a pacificare il Paese andino

Il deposto presidente della Bolivia, Evo Morales, ha rivelato, ieri, in un’intervista concessa alla Reuters che gli Stati Uniti gli avevano offerto un aereo per portarlo fuori dalla Bolivia,  durante l’escalation della violenza scatenata nelle strade e le diverse aggressioni fisiche che si sono verificate contro i funzionari del suo partito.

“Avevano chiamato il ministro degli Affari esteri (della Bolivia) per offrirci l’invio di un aereo e portarci dove volevamo. Ero sicuro che sarebbe stato  Guantanamo”, ha  detto il leader indigeno, riferendosi al carcere americano di massima sicurezza situato a Cuba, sito in cui Washington di solito confina le persone accusate di “terrorismo”.

Gli Stati Uniti immediatamente hanno celebrato il golpe nel paese sudamericano a le “dimissioni” di Morales. “È un momento significativo per la democrazia nell’emisfero occidentale”, ha dichiarato Trump lunedì scorso.

Partecipazione alle prossime elezioni

L’ex presidente della nazione andina ha dichiarato che sarebbe d’accordo a non candidarsi per nuove elezioni  se ciò contribuisse a pacificare il paese.
“Per la democrazia, se non vogliono che io partecipi, non ho alcun problema a non partecipare .

Mi chiedo solo perché temono così tanto Evo”, si è chiesto il deposto presidente da Città del Messico dove è tuttora esiliato

Per quanto riguarda le elezioni future – la cui data non è stata ancora confermata dalle autorità illegali del nuovo governo – l’ex leader sindacale ha dichiarato di non sapere chi potrebbe essere il candidato della sinistra nel caso in cui non dovesse presentarsi.

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