In uno studio recente di Julián Macías Tovar, a capo dei social network per il partito spagnolo Podemos, si rivela come per la propaganda del golpe in Bolivia sono stati creati 68.000 account Twitter falsi.
L’esperto sostiene che questi account falsi hanno utilizzato diverse tecniche per cercare di legittimare la partenza di Evo Morales dal potere e giustificare la violenza e la repressione contro i manifestanti che non si arrendono al colpo di stato.
Analizando la conversación en twitter sobre el Golpe de Estado en Bolivia impulsado por @LuisFerCamachoV, puedo afirmar que también está detrás del golpe de estado fraudulento en redes con la creación de más de 60.000 cuentas falsas para influir y difundir fake news.
ABRO HILO pic.twitter.com/gKVo3m1TQW— Julián Macías Tovar (@JulianMaciasT) 17 novembre 2019
Gli account finti creati hanno anche permesso di aumentare rapidamente il numero di seguaci dei principali attori che hanno partecipato al golpe, come il capo del Comitato Civico di Santa Cruz, Luis Fernando Camacho e la senatrice Jeanine Áñez, auto-proclamata presidente ad interim.
Para quien no conozca a @LuisFerCamachoV es un rico de extrema derecha, ultracatólico, sale en los Panama Papers e implicado en el intento de golpe de estado en Santa Cruz de 2008 cuando Evo luchó con las multinacionales para que no se quedaran con todos los beneficios del gas pic.twitter.com/LSkqeplUDU
— Julián Macías Tovar (@JulianMaciasT) 17 novembre 2019
Macías Tovar ha anche sottolineato come l’account di Camacho sia passato da 2.000 follower a 130.000 in 15 giorni, 50.000 dei quali creati a novembre 2019.
La stessa cosa è accaduta con Áñez, che in quello stesso periodo è passata da 8.000 follower a 150.000, di cui 40.000 di account di nuova creazione.
Nell’analizzare i falsi account di entrambi i politici, Macías Tovar ha contato oltre 68.000 diversi falsi account, che non sono stati rilevati da Twitter e continuano a funzionare, sebbene in teoria il social network nord-americano proibisca l’uso di robot per amplificare i messaggi.
Antes de la autoproclamación de @JeanineAnez como presidenta, se lanzó propaganda falsa contra Evo Morales desde cuentas como la de un diputado venezolano @hfsalasromer, implicado también en los Panama Papers, con un montaje burdo.
No me explico porque twitter no lo elimina. pic.twitter.com/csJUv6O0Vs — Julián Macías Tovar (@JulianMaciasT) 17 novembre 2019
Un altro studio dell’esperto Luciano Galup, pubblicato il 13 novembre, aveva rilevato che in soli due giorni erano stati creati 4.000 account Twitter falsi e hanno tentato di posizionare il tag #BoliviaNoHayGolpe.
Tras el golpe de Estado en #Bolivia????????, en 2 días se crearon cerca de 4,000 cuentas de Twitter, para posicionar la etiqueta #BoliviaNoHayGolpe
La investigación la realizó el especialista en comunicación política Luciano Galup ????https://t.co/i2GIgncgVW pic.twitter.com/SAwZeGDQeH
— teleSUR TV (@teleSURtv) 14 novembre 2019
Sebbene la piattaforma abbia un sistema antispam e si sia dedicata alla chiusura di tanti account con idee opposte, Twitter non ha ancora reagito a queste migliaia di falsi account antidemocratici che sostengono la fine del governo costituzionale di Morales.
Fa sorridere poi che quella stampa italiana che per anni ha portato avanti il fantasma dei bot russi per poi doversi arrendere alla realtà di aver solo diffuso le fake news, oggi tace.