Gli esperti avevano previsto le attuali tensioni tra Washington e Pechino, nonché la perdita dell’influenza globale degli Stati Uniti e i cambiamenti nelle alleanze
È vero che non tutte le previsioni erano accurate, come quella che prevedeva la creazione di uno stato palestinese o un conflitto tra Cina e Stati Uniti a causa della situazione politica sull’isola di Taiwan – a cui Pechino considera parte integrante dell ‘”unica Cina” – ma l’accuratezza con cui prevedeva alcuni scenari attuali risulta inquietante.
Tensioni con la Cina
Gli autori del rapporto hanno correttamente anticipato le possibili tensioni tra Cina e Stati Uniti, sebbene non abbiano suggerito che ci sarebbe stata una guerra commerciale. “Il crescente nazionalismo in Cina e le paure negli Stati Uniti di una Cina che è diventata un concorrente strategico emergente potrebbero alimentare una relazione sempre più contratsnte”, si legge il rapporto.
Crisi nordcoreana
Per quanto riguarda la Corea del Nord, gli autori del documento predissero una crisi che “probabilmente raggiungerà un punto critico nei prossimi 15 anni”. Gli esperti indicarono che Pionyang e l’Iran avrebbero sviluppato missili balistici intercontinentali molto prima del 2020 e annunciarono che questo scenario avrebbe “aumentato il costo potenziale di qualsiasi azione militare degli Stati Uniti contro di loro o i loro alleati”.
Allo stesso tempo, queste previsioni non sembrano molto sorprendenti , da allora il presidente George W. Bush aveva qualificato la Corea del Nord come parte dell’Asse del Male insieme a Iraq e Iran già nel 2002. La Cina, a sua volta, nel 2004 già è era la seconda economia mondiale, con una crescita del PIL che ha raddoppiato quella degli Stati Uniti.
“Rendere di nuovo grandi gli Stati Uniti”
Il rapporto non prevedeva l’arrivo di Donald Trump al potere, ma alcuni fenomeni chiave del suo mandato, come l’idea dell’eccezionalità americana, il movimento “America first” e “Make America Great Again”) mentre l’influenza globale di Washington diminuiva con il rafforzamento di altre potenze.
Alterare le alleanze
Gli esperti avevano anche “alleanze e relazioni drammaticamente alterate con l’Europa e l’Asia”, in particolare il peggioramento dei legami statunitensi con l’Europa, una tendenza osservata negli ultimi anni. Secondo il rapporto, gli stati europei potrebbero preferire l’UE alla NATO, oltre a rafforzare la cooperazione con l’Asia. “Ad esempio, un’alleanza UE-Cina, sebbene ancora improbabile, non è più impensabile”, si legge nello studio.
Creazione di un califfato
Il rapporto non fa previsioni sull’ascesa dello Stato islamico, ma ha anticipato le circostanze che hanno causato l’ascesa del califfato terroristico. Hanno visto giusto quando hanno scritto della diffusione dell’Islam radicale e di uno scenario immaginario sulla creazione di un califfato.
“L’espansione dell’Islam radicale avrà un impatto globale significativo entro il 2020, riunendo gruppi etnici e nazionali diversi e forse persino creando un’autorità che trascende i confini nazionali”, si legge.
Gli analisti hanno predetto che Al Qaeda, il gruppo jihadista dominante nel 2004, sarebbe stato sostituito da gruppi più decentralizzati che avrebbero usato Internet per captare giovani musulmani alienati.