Una petizione popolare per la salvaguardia delle coste sarde

Su iniziativa del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus i cittadini italiani – e non solo sardi – chiedono il mantenimento dell’assoluta inedificabilità della fascia costiera della Sardegna.

Forum Italiano dei Movimenti
per la Terra e il Paesaggio
 8/1/2020

Su iniziativa del Gruppo d’Intervento Giuridico onlus i cittadini italiani – e non solo sardi – chiedono il mantenimento dell’assoluta inedificabilità della fascia costiera della Sardegna con particolare riferimento alla fascia dei 300 metri dalla battigia marina, così come previsto nell’attuale normativa di salvaguardia costiera e nel piano paesaggistico regionale (P.P.R.) e un’attenta vigilanza da parte del Ministro per i Beni e le Attività Culturali e il Turismo. Avviata una petizione per impedire che reiterati provvedimenti legislativi consentano ancora incrementi delle volumetrie con l’alibi del sostegno alle famiglie (“piano casa”) in un momento in cui si registrano recenti proposte di legge regionali che mirano a un vero e proprio svuotamento delle normative di difesa dei litorali

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Il Consiglio di Stato blocca pozzi Eni in Basilicata

Il 18 dicembre, il Consiglio di Stato, ribaltando due sentenze del Tribunale amministrativo regionale favorevole ai progetti petroliferi di Eni in Basilicata, blocca due pozzi situati in aree di interesse paesaggistico, Sic e Zps del Parco nazionale Appennino Lucano Val d’Agri-Lagonegrese per incompatibilità dei pozzi petroliferi e degli idrocarburi nelle aree di interesse naturalistico e paesaggistico e nei parchi. Ora la parola passa alla Regione…

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Cresce la protesta e la richiesta di bonifica dei Siti contaminati

Lo scorso 22 dicembre in 23 città italiane si sono tenute manifestazioni di protesta da parte delle “Magliette Bianche”, un movimento di base indipendente e non violento che chiede la bonifica dei siti inquinati e una diversa politica industriale ispirata alla concreta tutela dei lavoratori, dei luoghi e dell’ambiente e che ha scelto di indossare, appunto, una maglietta bianca quale segno distintivo.
I Siti contaminati sono vaste aree del territorio italiano gravemente inquinate e classificate come pericolose per la salute; attualmente sono censiti ben 58 siti di interesse nazionale (SIN) e regionale (SIR) in tutto il Paese e vedono pericolosamente coinvolti almeno 5 milioni di cittadini perennemente esposti ai danni provocati da sostanze cancerogene e tossiche quali amianto, diossine, policlorobifenili, idrocarburi, metalli pesanti, pesticidi, PFAS…

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La Regione Emilia Romagna pronta a investire per l’autostrada Cispadana anziché per la sicurezza idro-geologica

A pochi giorni dal rinnovo del Consiglio regionale, cresce la protesta dei cittadini verso il progetto di nuova autostrada Cispadana per collegare il casello Reggiolo-Rolo dell’A22 alla barriera di Ferrara Sud sull’A13. Tanto che “dal basso” sono in molti a chiedere di ripensare l’iniziativa minacciando il non voto, che potrebbe togliere al presidente uscente, l’esponente PD Bonaccini, la possibilità di essere rieletto alla guida della Regione e al quale viene chiesto un atto di umiltà: ammettere la scarsa utilità di un ennesimo progetto autostradale pensato per favorire la movimentazione di merci su strada e dirottare i fondi destinati alla Cispadana alla messa in sicurezza idro-geologica dell’intero territorio regionale e la manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade di collegamento tra i centri abitati, accompagnato da una revisione del Piano Regionale Integrato dei Trasporti per favorire lo sviluppo della mobilità su ferrovia sia delle persone e sia delle merci per le medie e lunghe distanze: unica soluzione per salvaguardare la salute dei cittadini, ridurre il costo delle merci e difendere il paesaggio…

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Il ponte Morandi di Agrigento è ormai chiuso da 1.000 giorni!

Mentre Genova avrà il suo nuovo ponte, a firma di Renzo Piano, ad Agrigento dal 16 marzo del 2017 l’ANAS ha chiuso al traffico il locale ponte Morandi. Da allora sono passati 1.000 giorni senza che nulla sia stato fatto: nè l’abbattimento, nè il ripristino proposto dall’ANAS…

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Il caso clamoroso del Crescent di Salerno

La questione Crescent, dopo dieci anni dalla prima impugnativa al Tar, ritorna al Consiglio di Stato. Al vaglio del giudice amministrativo questa volta non tanto gli aspetti paesaggistici ma, soprattutto, quelli riguardanti il disastro ambientale avvenuto. Una nuova inchiesta sollecitata da Italia Nostra Salerno e dal Comitato No Crescent, ha fatto emergere gravissime omissioni e illegalità da parte delle Istituzioni preposte al controllo e al governo del territorio, con la richiesta di risarcimento dei danni paesaggistico-ambientali per circa 400 milioni di euro. Il Comune di Salerno ha consentito l’irreversibile trasformazione dello stato dei luoghi, cementificando oltre 20 mila mq di area demaniale, comprensiva della spiaggia di S. Teresa e dell’alveo del torrente Fusandola, in spregio di tutti i vincoli assoluti di inedificabilità sui corsi d’acqua, nonché del Testo unico sulle acque pubbliche del 1939…

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