“Sono morti come martiri, uccisi nel dicembre 2016 dalla banda di miliziani che li teneva in ostaggio da anni”, riferisce l’Agenzia Fides, ricordando i due Arcivescovi di Aleppo, il greco ortodosso Boulos Yazigi e il siro ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, scomparsi il 22 aprile 2013
Un nuovo rapporto investigativo pubblicato mercoledì scorso dall’Agenzia Fides ha rivelato che i due vescovi siriani rapiti dai militanti di Aleppo sono stati uccisi, ponendo fine a quasi sette anni di speculazioni.
Per L’Agenzia Fides “sarebbe questa la sorte toccata ai due Arcivescovi di Aleppo, il greco ortodosso Boulos Yazigi e il siro ortodosso Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, scomparsi il 22 aprile(2013 ndr) senza lasciar traccia, nell’area compresa tra la metropoli siriana e il confine con la Turchia. Lo sostiene un’inchiesta realizzata da una squadra investigativa guidata da Mansur Salib, ricercatore siriano residente negli Usa, e diffusa attraverso la piattaforma digitale medium.com, nuovo social media collegato a Twitter.”
Nell’articolo si aggiunge che come hanno appurato gli autori dell’inchiesta, “a uccidere i due sarebbero stati i militanti di Nour al-Din al-Zenki”, un gruppo coinvolto nel conflitto siriano, “finanziato e armato durante il conflitto sia dall’Arabia saudita che dagli USA.”
Il luogo in cui si trovavano questi due vescovi era sconosciuto a seguito dei loro rapimenti, con alcune ipotesi che fossero stati venduti all’ISIS a Raqqa o giustiziati dai miliziani.
Le indagini di Salib hanno scoperto che i vescovi Boulos e Gregorios sono stati uccisi dal gruppo Harakat Noureddine Al-Zinki, un tempo appoggiato dagli Stati Uniti, le stesse forze ribelli che uccisero ragazzo palestinese di 13 anni nel Governatorato di Aleppo nel 2016.
“L’indagine ripercorre la storia, concentrandosi su dettagli considerati utili per ricostruirne le dinamiche. Secondo gli autori, il 22 aprile 2013 i due arcivescovi avevano lasciato Aleppo a bordo di un camioncino Toyota, guidato da Fatha ‘Allah Kabboud, con l’intenzione di trattare la liberazione di due sacerdoti, il cattolico armeno Michael Kayyal e il greco-ortodosso Maher Mahfouz, precedentemente rapito da gruppi jihadisti anti-Assad che controllavano i territori a est della metropoli siriana. Mar Gregorios e Boulos Yazigi, vestiti con abiti civili, caddero in ciò che la ricostruzione presenta come una vera trappola. L’auto su cui viaggiavano i due metropoliti di Aleppo fu bloccata dal gruppo di rapitori e l’autista Fatha ‘Allah Kabboud, un cattolico di rito latino, padre di tre figli, fu colpito a morte in testa” si legge nel rapporto dell’Agenzia Fides.
L’agenzia Fides ritiene, comunque, che “l’indagine pubblicata su medium.com può essere utile a chiarire dettagli sulla dinamica del sequestro e sulle prime fasi della segregazione dei due metropoliti, ma in molti passaggi non sembra apportare elementi certi utili a chiarire in maniera definitiva quale è stata la sorte di Boulos Yazigi e Mar Gregorios Yohanna Ibrahim, Arcivescovi della città-martire di Aleppo.”