“Il furore di sfruttare e di accumulare”

Due notizie, il caso degli appalti navali Fincantieri a Marghera e la vicenda di un imprenditore lombardo, abile utilizzatore delle piattaforme di intermediazione gestite dal capitalismo digitale, mostrano il nuovo sistema di reclutamento della manodopera.

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Il furore di sfruttare e di accumulare

Due notizie, il caso degli appalti navali Fincantieri a Marghera e la vicenda di un imprenditore lombardo, abile utilizzatore delle piattaforme di intermediazione gestite dal capitalismo digitale, mostrano il nuovo sistema di reclutamento della manodopera. Lo sfruttamento nei paesi poveri si intreccia oggi con il caporalato etnico, messo su per garantire livelli estremi di produzione, nei quali non si esita a somministrare ai lavoratori migranti pastiglie di Yaba, la cosiddetta “droga di Hitler”, grazie a cui i militi del terzo Reich vincevano la fatica. Da Marghera a Monfalcone, da Latina (nelle cui campagne si sfruttano i Sikh, foto) a Reggio Calabria, passando per Prato e la Pianura padana, si moltiplicano i nuovi negrieri, pirati con il furore di accumulare ricchezza sfruttando il prossimo con la complicità di consumatori e istituzioni. Un saggio straordinario sulla neoschiavitù.

 

Articolo di T. Palidda e G. Giovannelli

La solitudine della storia nella scuola

Come si celebra la giornata della memoria in un paese smemorato? Secondo Franco Lorenzoni nella scuola e non solo nella scuola abbiamo il dovere di ripensare all’insegnamento della storia perché è evidente che qualcosa non va. C’è da superare la povertà dei libri di testo, la formazione limitata degli insegnanti, la non abitudine a pensare alla storia come luogo di connessioni. E se, ad esempio, studiassimo la matematica con la storia per scoprire che il sistema di numerazione posizionale viene dal mare grazie agli arabi e agli indiani? E se approfondissimo i temi del colonialismo anche con la storia orale dei migranti?
Articolo di Franco Lorenzoni

La gita non è educazione diffusa

Qualcuno sostiene di praticare l’educazione diffusa ma in realtà si tratta spesso solo di timide uscite dal seminato istituzionale. Scrive Giuseppe Campagnoli, tra i primi firmatari del Manifesto dell’educazione diffusa (pubblicato su Comune): “Educazione diffusa significa ribaltare lentamente ma decisamente i paradigmi fondamentali dell’educazione… verso l’esperienza, la ricerca, l’erranza, l’apprendimento incidentale istintivo e ricco di emozione e verso la creatività, la passione e il coinvolgimento…”. Una prospettiva che implica atti di rottura e la cooperazione di diversi attori del territorio
Articolo di Giuseppe Campagnoli

Lezione di greenwashing

L’Eni nelle scuole per parlare di ambiente. Non è una fakenews
Articolo di Teacher for future

A Davos la paura fa novanta

Al World Economic Forum sono preoccupati: il capitalismo non sta bene
Articolo di Maro Bersani

Quel programma per la Regione

Alcuni bambini e bambine hanno raccolto un po’ di idee per chi amministrerà l’Emilia Romagna. “Dopo un attimo di smarrimento… non sapevano cosa chiedere – scrive Carla Fedele, insegnante -, ma poi hanno scritto cose davvero importanti… Non hanno chiesto cose per loro stessi né solo per le loro famiglie, ma hanno espresso richieste che riguardano la vita di tutti e il bene comune. Non mi sembra poco, né ovvio…”
Articolo di Carla Fedele
La nuova testata interna a Comune è dedicata al migrare e all’affermazione della libertà di movimento. Perché i movimenti, i desideri, le affermazioni delle dignità e le ribellioni non hanno passaporti né frontiere. Benvenuti ovunque
È possibile iscriversi alla Newsletter di Benvenuti ovunque cliccando qui
Leggi Benvenuti ovunque

Morire dentro

Anche per effetto degli ultimi provvedimenti sulle politiche migratorie, nei centri di “accoglienza” e di detenzione si è diffuso il ricorso a farmaci ansiolitici per affrontare qualunque forma di insofferenza verso la privazione della libertà personale. Intanto, sono sempre più numerose le segnalazioni di migranti con un grave disagio psichico che vengono sottopostI a trattamento sanitario obbligatorio
Articolo di Fulvio Vassallo

Una proposta di Wu Ming

Blue. Il massimo grado di cottura della carne
L’#EmiliaRomagna è terra di allevamenti intensivi. Polli, vacche, maiali. Questi ultimi, con oltre 8 milioni di capi, sono il doppio degli esseri umani che abitano nella regione, ma lo spazio per loro è molto più scarso. Uno spazio sacro, tabù, dove la sofferenza degli animali non ha alcun valore. Luca Santini e Matteo Natalucci, due fotografi non ancora trentenni, sono entrati in quello spazio, con l’aiuto dell’associazione Essere Animali. Lo hanno fatto di nascosto, senza permesso, per un anno e mezzo. Nel buio di capannoni anonimi, hanno illuminato col flash l’aspetto più crudele, rimosso, malsano e inquinante del nostro mangiare carne, uova e latticini. La segnalazione di un video e una proposta di Wu Ming:
Articolo di Wu Ming
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