“Prometto che ritorno”

Fanno il mio stesso lavoro ma loro sono anche vittime della guerra. E forse sono Emergency anche più di me, che sono “espatriato” e dopo qualche mese me ne torno in Italia. Io vengo via, ma c’è chi non se ne va mai. La mia missione finisce, ma la loro?

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“PROMETTO CHE RITORNO”

La testimonianza del nostro operatore Roberto

Fanno il mio stesso lavoro ma loro sono anche vittime della guerra. E forse sono EMERGENCY anche più di me, che sono “espatriato” e dopo qualche mese me ne torno in Italia. Io vengo via, ma c’è chi non se ne va mai. La mia missione finisce, ma la loro?

Per i “nostri ragazzi”, i colleghi dello staff nazionale, non c’è un passaporto o un volo di andata e ritorno. Bombe, mine, povertà. La guerra la vivono sulla loro pelle quotidianamente e molti di loro non hanno vissuto neanche un giorno di pace nella loro vita.

Ogni volta, quando l’aereo su cui sono seduto si stacca dalla pista, immagino tutto questo. Mentre viaggio ripenso al tono della loro voce, ai nomi dei loro figli. No, non siamo solo colleghi… col tempo siamo diventati amici.

Su Facebook qualcuno di loro mi scrive in chat: “Roberto, how are you?”. Chiedono a me “come sto”.

Non dovrebbe essere il contrario? In quei momenti so che ci sono ancora… semplicemente, che sono ancora vivi. Perché la guerra in Afghanistan è così: un giorno ci sei, l’altro dopo no.

La testimonianza del nostro infermiere Roberto non finisce qui…

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È TEMPO DI SCELTE DI CIVILTÀ.
NON POSSIAMO PIÙ ASPETTARE.
Domenica 2 febbraio il memorandum con la Libia su migranti e sbarchi verrà prolungato per altri tre anni, così come la collaborazione del nostro Paese con la Guardia costiera libica, accusata ripetutamente dall’ONU di traffico e detenzione di esseri umani.

Come si può pensare che la Libia continui a essere considerata un “porto sicuro”?

Dietro quel “patto” ci sono detenzioni abusive in veri e propri lager, pratiche inumane e degradanti, respingimenti, rimpatri, violazioni sistematiche dei diritti fondamentali delle persone. E l’Italia è complice, se non direttamente committente, di questo sistema disumano.

Noi di EMERGENCY condanniamo il rinnovo di questo accordo vergognoso e chiediamo che vengano fatte scelte di civiltà. Non possiamo più aspettare.

Leggi il Comunicato stampa
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Scopri di più su “Medicina di Pace”, l’iniziativa dedicata agli studenti dagli 11 ai 14 anni promossa da EMERGENCY con il contributo di Fondazione Cariplo.

La pace è uno stato di tranquillità e serenità spirituale, ma la pace può essere anche un luogo.

Per i nostri pazienti gli ospedali di EMERGENCY sono dei luoghi di pace. Quali sono i luoghi di pace dei ragazzi?

Saranno loro a raccontarcelo attraverso un breve video, realizzato con il proprio smartphone, dove raccontare il loro luogo di pace: quello dove si sentono più al sicuro, si divertono o entrano in contatto con la natura.

I video saranno pubblicati sul sito dedicato pronti per essere votati. Per partecipare c’è tempo fino al 28 febbraio. 

Leggi il bando
INIZIATIVE
IMMIGRAZIONE:
RITORNO ALLA REALTÀ
Immigrazione: ritorno alla realtà
Tornano a Casa EMERGENCY i “Dialoghi sulle migrazioni’”.
Il 6 febbraio dalle 18.30 partecipa a: “Immigrazione: ritorno alla realtà”, un’occasione per conoscere il fenomeno migratorio al di là della narrazione mediatica e degli stereotipi.
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Banchetti, eventi, concerti e cene di raccolta fondi, incontri di approfondimento… Sul nostro sito puoi trovare tutte le iniziative organizzate dai nostri volontari in Italia e sapere dove incontrarli per avere informazioni sulle attività umanitarie di EMERGENCY.
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