“Territorio e potere”

Territorio e potere

L’esperienza insegna che quando l’intensità di un ciclo di grandi proteste e sollevazioni, come quelle che alcuni mesi fa hanno infiammato l’Ecuador e il Cile, con il passare del tempo inevitabilmente rifluisce, le pratiche collettive e l’affermazione della dignità che diventa abitudine devono trovare la via per sedimentarsi nelle organizzazioni territoriali. È lì che continueranno a intaccare il sistema, in silenzio, anche quando i riflettori dei media saranno spenti. Nei territori possiamo far crescere il nostro potere di fare, quella potenza autonoma dalle istituzioni dello Stato che può dar vita alla costruzione di mondi nuovi
Articolo di Raúl Zibechi

L’ossessione del governo

Dovremmo smettere di inseguire le destre. Ma soprattutto il voto. Una recensione del libro di Tomaso Montanari, Dalla parte del torto. Per la sinistra che non c’è
Articolo di Paolo Cacciari

L’alta velocità è imprescindibile

La compressione delle spese di manutenzione, i tagli al costo del personale, il mito della tecnologia sicura anche quando si viaggia a 300 chilometri orari, ma soprattutto gli infiniti guadagni del sistema bancario sull’alta velocità e l’odiosa complicità dei grandi media. Dietro il disastro ferroviario di Lodi c’è, prima di tutto, il dio profitto
Articolo di Claudio Giorno

Molestata. Storia di Valentina

Valentina alle 22 di una sera qualunque sta aspettando l’autobus per tornare a casa. La fermata è nel centro della città… Ha un cappotto marrone, le scarpe dello stesso colore, un paio di pantaloni beige, una maglietta rossa e una sciarpa anonima… C’è solo una ragazza. Valentina aspetta tranquilla, a un certo punto…
… continua a leggere (articolo di Penny)

Che bambini e ragazzi abitino il mondo

Qualsiasi discussione sull’educazione ha bisogno di partire dalla domanda: chi sono oggi i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze. Ma abbiamo anche bisogno di riscoprire come nessuno impara qualcosa di cui non fa esperienza, a cui non partecipa con il corpo, la mente, le emozioni, l’immaginazione. Scrive Paolo Mottana: “Credo sia venuto il momento che la società riaccolga nel suo tessuto vivente bambini e ragazzi, perché, ciascuno secondo le sue capacità, all’interno di quel tessuto vivente impari, ovvero quello della realtà, quello dei quartieri, del territorio… Pensiamo anche a quanto perdiamo in termini di bellezza, di spontaneità, di calore, di sguardo attento e ancora non preso dall’ansia del produrre che solo bambini e ragazzi possono avere e possono aiutarci a ritrovare, se solo li riammettessimo all’interno delle nostre comunità”
Articolo di Paolo Mottana

Almanacco di una scuola immobile

L’Almanacco della scuola di Micromega? Una noiosa passerella di profeti della scuola che sciorinano le solite giaculatorie. “Tutti d’accordo che la scuola vada cambiata, pochi convinti che debba essere rifondata dalle basi del concetto di educazione – scrive Giuseppe Campagnoli – magari anche dal di dentro e con coraggio…”
Articolo di Giuseppe Campagnoli

Il tempo della caccia all’iceberg

Tra gli allarmi, quasi tutti documentati e rigorosamente attenti a non generalizzare o creare panico, non può non spiccare quello del segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres: è assolutamente necessario ridurre le emissioni climalteranti del 45 per cento entro il 2030, e poi arrivare alla “neutralità climatica”, cioè ridurre totalmente le emissioni di gas serra, entro il 2050. Le rilevazioni statistiche non sono state completate ma è già evidente che il decennio appena concluso è stato il più caldo della storia recente e che il livello dei mari s’è alzato tre volte più di quanto previsto dagli scienziati. Ogni anno perdiamo il 13 per cento della superficie dei ghiacciai. Intanto, cresce il business dei cosiddetti cacciatori di iceberg: le navi che individuano un blocco galleggiante e lo trainano a riva per vendere a ricchi consumatori le loro acque particolarmente pure. Anche in Italia fa sempre più caldo, l’aria contiene sempre più polveri sottili, i venti si fanno devastanti e le frane minacciano di seppellirci
Articolo di Alberto Castagnola

Il clima non è neutro

La finanza investe miliardi sulle energie fossili che devastano l’ambiente
Articolo di Marco Bersani

L’ambulatorio è aperto

È stato un fine settimana di festa a Riace. Dopo due mesi dallo sfratto voluto dal sindaco filo leghista c’è chi ha trovato il modo per tirare su in un altro vicolo la serranda e aprire un nuovo ambulatorio medico: anche questo offrirà servizi gratuiti per migranti e non, anche questo sarà un riferimento per i comuni della zona, anche questo si nutrirà del lavoro di medici volontari. Il vento di chi ha appena cominciato a cambiare il mondo non smette di soffiare in questo borgo
Articolo di Roberta Ferruti
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Dopo la Brexit

L’uscita del Regno Unito chiama a discutere di cittadinanza, diritti e libertà
Articolo di Gianluca Solera
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