Coronavirus, paesi “nemici” degli USA chiedono all’ONU revoca sanzioni

Siria, Russia, Cina, Iran, Cuba, Venezuela, Nicaragua e Corea del Nord chiedono all’Onu la revoca delle sanzioni per combattere la pandemia Covid-19

I rappresentanti permanenti delle Nazioni Unite di Siria Russia, Cina, Iran, Cuba, Venezuela, Nicaragua e Corea del Nord hanno chiesto la revoca delle misure coercitive unilaterali che rappresentano un ostacolo alla lotta contro l’epidemia di coronavirus.

Questa posizione è stata espressa in una lettera congiunta inviata dai delegati di Siria, Russia, Cina, Iran, Cuba, Venezuela, Nicaragua e Repubblica democratica popolare di Corea, a nome dei rispettivi ministri degli Esteri, al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres.

Nella lettera, si chiede la fine di queste misure illegali e per garantire l’uguaglianza e il coordinamento tra i paesi di tutto il mondo per affrontare le sfide della diffusione del coronavirus.

I delegati hanno menzionato nel loro messaggio le sfide affrontate dai paesi colpiti da misure unilaterali coercitive nel contesto dell’attuale crisi derivante dalla pandemia di Covid-19, e hanno invitato il Segretario Generale delle Nazioni Unite a tenere conto della necessità di tutti i paesi del mondo a fornire infrastrutture e attrezzature di base per il settore sanitario al fine di fornire cure mediche e alimenti per tutti senza eccezioni.

“Ricordiamo al segretario generale il contenuto dei suoi recenti appelli e dichiarazioni in cui ha sottolineato oggi la necessità di solidarietà, speranza e volontà politica per superare insieme questa crisi”, si legge nel testo del messaggio e ha sottolineato che per raggiungere questo obiettivo è necessario che tutti i paesi agiscano collettivamente, coordinati e decisamente come membri responsabili della comunità internazionale.

I delegati degli otto paesi hanno sottolineato nel loro messaggio che i governi delle nazioni colpite da questo blocco economico hanno la volontà politica e morale di agire di fronte a questo pericolo e che questo momento richiede il massimo livello di solidarietà, cooperazione e sostegno.

La lettera ha esaminato gli effetti negativi delle misure unilaterali coercitive, a livello nazionale o extraterritoriale, in quanto ostacolano la capacità dei governi nazionali di lavorare con le organizzazioni internazionali e beneficiare del sistema finanziario internazionale e del sistema di libero scambio, minando i continui sforzi dei governi per combattere il coronavirus.

I delegati, a nome dei loro governi, hanno esortato il Segretario Generale delle Nazioni Unite a chiedere la revoca immediata e completa di queste misure illegali, coercitive e arbitrarie che adottano immoralmente l’arma della pressione economica e gli hanno chiesto di prendere posizione in merito, coerente con quella delle Nazioni Unite che respinge l’imposizione di misure coercitive unilaterali.

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