Rigettato il ricorso presentato dalle associazioni animaliste che chiedeva la sospensione dell’ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trentoche ordina la captivazione dell’orsa JJ4, madre di tre cuccioli.
Comunicato stampa
8 ottobre 2020
ORSI TRENTINO. L’ENPA E L’OIPA RICORRERANNO AL CONSIGLIO DI STATO CONTRO L’ORDINANZA DEL TAR DI TRENTO CHE RESPINGE IL RICORSO DELLE ASSOCIAZIONI A TUTELA DELL’ORSA JJ4 E DEI SUOI CUCCIOLI
L’Enpa e l’Oipa ricorreranno congiuntamente al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tar di Trento che oggi ha rigettato il ricorso presentato dalle associazioni animaliste che chiedeva la sospensione dell’ordinanza del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, che ordina la captivazione dell’orsa JJ4, madre di tre cuccioli.
«Auspichiamo che, dato che siamo alla vigilia della stagione del letargo e che JJ4 è una mamma di tre cuccioli ancora dipendenti, considerando inoltre, come da report dei Carabinieri Forestali e Ispra inviati dal Ministero dell’Ambiente, l’inidoneità del Casteller a ospitare i plantigradi, il presidente Fugatti voglia comunque manifestare clemenza nei confronti dell’orsa e dei piccoli», commentano le due associazioni. «In ogni caso proseguiremo nelle nostre azioni a tutela dei plantigradi oggetto di ordinanze e di catture già eseguite. Il nostro intento è però anche propositivo. La soluzione incruenta per “alleggerire” Trento e il Trentino dalla popolazione dei grandi carnivori c’è ed è la creazione di corridoi faunistici che consentano agli animali di spostarsi e colonizzare altri territori».
Siamo convinti inoltre che sin da ora la convivenza tra orsi e la popolazione residente è possibile: occorrerebbero adeguate e continue campagne d’istruzione e comunicazione, l’installazione massiva di bidoni anti-orso e la messa in campo d’interventi a protezione delle greggi e degli animali delle fattorie tramite dissuasori, reti, recinti. Questi ultimi, tra l’altro, costano meno dei risarcimenti chiesti dagli allevatori.
Leggi l’ordinanza del Tar di Trento