Il Covid esiste e picchia duro. Non è solo una questione sanitaria, ma sta incidendo anche sugli equilibri politici e sul futuro.
E’ possibile evitare un governo fascio-liberista?
Il Covid esiste e picchia duro. Non è solo una questione sanitaria, ma sta incidendo anche sugli equilibri politici e sul futuro. Non rendersene conto e seguire la corrente che sta montando in questi giorni ci porterà ad esiti inaspettati e negativi.
L’avvisaglia di ciò che sta avvenendo l’avevamo avuta quando qualcuno aveva deciso di fare una ‘marcia’ su Roma raccogliendo la zavorra di destra e di ‘sinistra’ che si sentiva lesa nei suoi diritti di libertà a causa dei provvedimenti presi dal governo per frenare la pandemia in corso. La manifestazione in questione, mascherata con un richiamo alla Costituzione, ha avuto un esito modesto, ma è stata un segnale. Ora che la situazione si è aggravata dal punto di vista sanitario e il governo Conte, dopo alcuni tentennamenti, ha deciso provvedimenti più drastici, sta emergendo un’insofferenza che ha fondamenti economici, ma non solo. Nel marasma seguito ai fatti di Napoli e di Roma si rischia di smarrirsi e non vedere esattamente come stanno le cose e in che direzione portano.
Partiamo, per capire, da quello che sta avvenendo nel resto d’Europa, dove Belgio, Germania, Olanda, Regno Unito ecc. sono stati investiti da un ritorno del Covid19 con numeri molto al disopra di quelli italiani. Questo non per dire che noi siamo più virtuosi, come in un primo tempo poteva sembrare, ma che il virus è un dato oggettivo, da cui non si può prescindere nel considerare le questioni che dobbiamo affrontare.
Se le cose vanno in questo modo vuol dire che non è il caso di gridare: c’è il Covid governo ladro, ma di capire che le conseguenze di questa situazione comportano problemi enormi da affrontare sia sul piano sanitario che su quello economico e sociale. In particolare:
1) il livello sanitario adeguato a fronteggiare l’epidemia e i mezzi per ostacolarne la diffusione.
2) Come far fronte alle questioni economiche che scaturiscono dalla diffusione del virus, quando sono in ballo la crisi del turismo e della ristorazione, centinaia di migliaia di addetti, l’aumento della disoccupazione e della povertà, il calo della produzione.
Sull’epidemia la soluzione non è a portata di mano e non si tratta solo del vaccino, ma anche dei comportamenti che ne possano ostacolare la diffusione. Proprio su questo si è aperto lo scontro, che ha diversi protagonisti. C’è la destra sfascista che, pur di combattere Conte, cambia posizione ogni giorno e incita alla rivolta i settori sociali di riferimento. Non dimentichiamo che questa destra supera il 40% dell’elettorato e alle prossime elezioni potrebbe diventare maggioranza.
Ma contro il governo Conte si muovono anche le aree liberiste, che controllano in modo massiccio gli organi di informazione, e i settori centristi che stanno dentro l’attuale governo. A questo si aggiunge una sinistra alternativa dai contorni ambigui, che da tempo fa da mosca cocchiera alla destra. Bisogna perciò ragionare bene per capire in che modo e con quale posizione ci si può inserire nella battaglia politica in modo da bloccare i tentativi revanscisti della destra e portare avanti un programma che si distingua nettamente da quelli che in questo momento sostengono lo slogan: Covid governo ladro!
Nel contesto attuale combattere il virus è assai difficile, come dimostra anche l’esempio degli atri paesi europei e si va anche per tentativi ed errori, che sono comprensibili per chi abbia un’opinione oggettiva sui fatti. Combattere la strumentalità degli attacchi all’attuale governo è perciò un modo di fare chiarezza e, sul terreno politico, di rafforzare il fronte antifascista e antiliberista. Bisogna però definire i compiti di un movimento politico che in questa situazione abbia la capacità di incidere sulle questioni dirimenti su cui si misurerà la vittoria o la sconfitta rispetto allo schieramento di destra e ai liberisti. A nostro parere i punti qualificanti di un intervento serio sono:
– la verifica dei risultati del governo sui provvedimenti restrittivi, tenendo conto della difficoltà di procedere in questa direzione;
– un controllo serio su come le strutture sanitarie vengano fatte uscire dal degrado provocato da anni di abbandono e di privatizzazioni e configurino un modello di sanità pubblica che possa gestire al meglio la lotta al Covid19, ma sappia anche prefigurare un nuovo modello di funzionamento;
– il sostegno ai lavoratori colpiti dalla crisi, collegandolo in modo stabile al reddito di cittadinanza;
– il rafforzamento del ruolo dell’intervento pubblico nell’economia per assicurare una ripresa e uno sviluppo dell’economia fuori da logiche liberiste, sia nazionali che europee.
Su questi punti di programma, come Fronte politico costituzionale, condurremo la battaglia per sollecitare un movimento unitario contro la destra e i liberisti e, per quello che conta, anche contro la ‘sinistra per Salvini’.
Fronte politico costituzionale
27 ottobre 2020