Il coronavirus avrebbe infettato le persone negli Stati Uniti ancor prima che la Cina segnalasse i suoi primi casi il 31 dicembre 2019
Studio statunitense: Possibile presenza Covid-19 negli USA prima che Cina confermasse primo caso
Il coronavirus avrebbe infettato le persone negli Stati Uniti ancor prima che la Cina segnalasse i suoi primi casi il 31 dicembre 2019, secondo una ricerca dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC) e della Croce Rossa americana.
I medici statunitensi hanno registrato ufficialmente il loro primo paziente con Covid-19 il 19 gennaio 2020, ma i risultati in uno studio pubblicato sulla rivista Clinical Infectious Diseases suggeriscono che il virus potrebbe essere stato in circolazione negli Stati Uniti prima di quella data.
I ricercatori hanno studiato quasi 7.400 donazioni di sangue effettuate in nove stati degli Stati Uniti tra il 13 dicembre 2019 e il 17 gennaio 2020. Le prove sugli anticorpi, la cui presenza suggerisce che una persona sia stata in contatto con il virus, erano presenti in 106 di questi campioni, secondo lo studio.
Ciò significa che il coronavirus avrebbe potuto essere negli Stati Uniti un mese prima della conferma del primo e settimane prima che le autorità cinesi annunciassero l’infezione nella città di Wuhan.
L’analisi dei dati ospedalieri provenienti da tutti gli Stati Uniti alla fine del 2019 ha anche mostrato un picco nei pazienti con influenza, molti dei quali avevano “forte tosse” e altri sintomi respiratori gravi.
Le origini precise del coronavirus sono attualmente sconosciute, ma gli Stati Uniti hanno tentato attivamente di incolpare la Cina dall’inizio della pandemia. Il presidente Donald Trump ha spesso definito la malattia – che finora ha infettato più di 13,8 milioni di persone e ne ha uccise più di 271.000 in America – come il “virus cinese”, provocando una veemente protesta da Pechino.