“Quel che ci riserva il futuro non è noto a nessuno, ma possiamo intravedere almeno due forme del mondo nuovo, del tutto antagoniste e già ben riconoscibili”.
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I segnali di un mondo che andava in pezzi, per la verità, erano arrivati ben prima della pandemia. Quel che ci riserva il futuro non è noto a nessuno, ma possiamo intravedere almeno due forme del mondo nuovo, del tutto antagoniste e già ben riconoscibili |
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La pandemia è caduta su un mondo già in affanno. La consapevolezza della nostra fragilità, del bisogno che abbiamo gli uni degli altri, della solidarietà come valore prioritario, cambierà il nostro modo di vivere? C’è qualcosa che lo fa sperare… Certo, c’è chi vuole tornare a una “normalità” comunque rassicurante, ma non sarà facile distogliere gli occhi dai disastri di un modello di civiltà e di sviluppo, capitalista e patriarcale |
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Assange evita l’estradizione negli Usa solo perché hanno distrutto la sua salute |
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A spasso con la bambina. Il fascino del locale in cui l’intelligenza è un ostacolo |
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Appunti sul libro “L’ordine nascosto. La vita segreta dei funghi” |
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I disastri dei cambiamenti climatici non danno tregua all’ecosistema |
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Un paragrafo del libro Questione di futuro. Guida per famiglie eco-logiche! |
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Non bastano le pur importanti discussioni di questi giorni sull’apertura delle scuole. Abbiamo bisogno di sospendere definizioni e giudizi, di smontare le illusioni dell’era del marketing che precipitano su bambini e ragazzi per lasciarli in balia delle loro solitudini, di contrastare prima di tutto la profonda povertà di relazioni, aggravata dal virus. La politica istituzionale non riesce ad avere una percezione dei giovani. Abbiamo sempre un tempo per stare dalla parte dei bambini e dei ragazzi |
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