È normale che la rappresentanza diplomatica di un paese pubblichi le mappe delle proteste non autorizzate, causa Covid-19, dalla nazione in cui si svolgono?La logica direbbe di no.
Nel nostro mondo alla rovescia dove chi ha un consenso pari alla lista dei pensionati ed è nominato dal mainstream, come nel Grande Fratello, principale rappresentante dell’opposizione in Russia, probabilmente lo è.
Questo è ciò che ha fatto ieri l’ambasciata statunitense a Mosca che, sul suo sito, oltre a pubblicare le mappe delle proteste, ha aggiunto dettagli che neanche gli organizzatori conoscevano.
La portavoce della diplomazia russa, Maria Zakharova, a tal proposito, ha chiesto: “Che cos’è: orientamento o un consiglio? Questi piani non sono stati annunciati neanche dagli organizzatori”.
Il colpo di genio è nella spiegazione fornita dalla rappresentanza nordamericana.
Infatti, Washington ha spiegato che la pubblicazione delle mappe e dei percorsi delle manifestazioni pro Navalny è stata fatta per tutelare la loro sicurezza, dal momento che non erano autorizzate.
Queste spiegazioni non hanno soddisfatto Mosca. Come dargli torto?
Immaginate quali sarebbero state le reazioni dei nostri media e politici se in Italia l’ambasciata russa, cinese, venezuelana, iraniana, avessero pubblicato i percorsi di una manifestazione, con la spiegazione di tutelare i propri cittadini all’estero?
Ci sarebbe stato tutto un coro sulle inaccettabili interferenze…
- Angelo Brunetti