I cosiddetti rappresentanti del popolo, da quelli corredati di fascia tricolore a tutti i compagni di merende che fanno parte del suo lotto di “poltrone”, hanno svenduto l’immane e sempiterna agonia degli splendidi Cavalli in nome di un bieco asservimento al “sistema”.
IL MINIMO COMUNE DENOMINATORE DEL COMUNE DI ROMA NEI CONFRONTI DEGLI ANIMALI È UNO SOLO: L’INGANNO
Siamo di fronte all’ennesima vergogna che si abbatte su queste magnificenti Creature.
A Roma lo scempio della “nazione Animale” si rinnova con macabra puntualità dimostrando SENZA POSSIBILITÀ DI SMENTITA che i cosiddetti rappresentanti del popolo, da quelli corredati di fascia tricolore a tutti i compagni di merende che fanno parte del suo lotto di “poltrone”, hanno svenduto l’immane e sempiterna agonia degli splendidi Cavalli in nome di un bieco asservimento al “sistema”.
Un “sistema” che , sbandierando proclami e slogan ai quattro venti sin dal loro insediamento quasi 5 anni or sono, avevano colpevolmente dichiarato di voler sovvertire: abolizione botticelle , trasformazione della prigione Zoo (alias bio-penitenziario per meravigliosi Animali) in Centro Recupero Fauna Selvatica e poi ancora, gestione cinghiali, gestioni canili comunali e convenzionati, etc etc.
Il risultato è sotto gli occhi di tutti: uno sfacelo a 360 gradi.
Solo chiacchiere e false promesse, di concreto il nulla assoluto.
Un “sistema” che calpesta senza soluzione di continuità e senza tradire alcuna emozione, diritti, dignità e libertà di Coloro che camminano su 4 zampe e che non hanno ne’ avvocati ne’ sindacati.
La verità è una sola: tradizione, parola alla quale spesso si attaccano i “soloni” maestri del politichese e conniventi aguzzini, non vuol dire continuare a sfruttare QUALCUNO ma anzi implica al contrario ( e fa anche rima ) un’ “evoluzione” .
Ed evoluzione significa anche e soprattutto presa di coscienza.
Come diceva Schopenhauer:
“La pietà verso gli animali è talmente legata alla bontà del carattere da consentire di affermare fiduciosamente che l’uomo crudele con gli animali non può essere buono. Questa compassione proviene dalla medesima fonte donde viene la pietà verso gli uomini.“
Proprio quell’empatia che è mancata sin dall’inizio nei confronti degli Animali della Capitale da parte di tutta la Giunta “pentastellata”.
#NONINMIONOME
#ABOLIZIONEBOTTICELLE ( come promesso in campagna elettorale )
RICCARDO MANCA
Vice Presidente
ANIMALISTI ITALIANI
Ps
Sull’argomento pubblico con enorme piacere l’accorata e indignata lettera della nostra amica e volontaria LILIANA RAI dalla quale molti sedicenti “animalisti” avrebbero moltissimo da imparare.
Parole che i “Fratelli Cavalli” sottoscriverebbero con il Loro sangue:
Gentile Signor Massimo Gramellini (Corriere della Sera).
Mi riferisco alla ennesima, incivile condanna ai lavori forzati dei cavalli da soma delle botticelle romane, emessa dal TAR.
A conferma di una spudorata OLIGARCHIA, o meglio, DITTATURA. Dittatura sì, perché la cittadinanza romana, sempre in crescendo, mostra di avversare tali tristi, obsoleti trasporti, sempre all’aperto, con qualsiasi temperatura, anche la più torrida, guidata da vetturini i quali, durante la cafona stagione turistica, spremono tutto il possibile da quelle tristi vite di schiavi.
Dittatura sì, perché era già in atto la delibera comunale che consentiva alle botticelle, sul modello del Central Park di New York, di passeggiare nei viali delle bellissime ville romane (Verona ha già da tempo abolito il traino con cavalli).
Ma qui si è favorito il puzzolente inferno con gli zoccoli arroventati dei poveri ronzini, sciolti nell’asfalto.
Signor Gramellini, a nome dei numerosi difensori delle violentate Anime Mute, non dimenticando la nobile Sua compassione con cui appoggiò la causa di chi non ha voce, La prego di far udire ancora una volta il Suo influente richiamo. In nome della vera GIUSTIZIA, quella per gli ultimi dopo gli ultimi, GIUSTIZIA, troppo spesso, colpevolmente, trascurata, anzi dimenticata.
Grazie.
Liliana Rai
ROMA
