Dal Pd agli “interventisti umanitari” di tutta Europa si urla per difendere il “simbolo dei diritti umani della Bielorussia dal terrorismo di Lukashenko”. Sanzioni, congelare tutti gli aiuti alla popolazione dopo il noto caso dell’arresto durante il volo Ryanair partito da Atene e diretto a Vilnius. Saviano ha chiamato addirittura “l’occidente” alle armi.
Ma chi è Roman Protasevich? Come AntiDiplomatico vi abbiamo già mostrato i suoi legami con tutta quella galassia di estrema destra bielorussa e neonazista (soprattutto ucraina).
Ora escono anche le foto a dimostrarlo chiaramente.
Eccolo Roman Protasevich nella divisa militare della formazione militare neonazista del Battaglione Azov. La foto risale al 2015, anniversario dell’occupazione militare di Mariupol in Donbass, proprio da parte del Battaglione Azov.
Thread. Re Protasevich and Azov. Here’s what’s out there to be analyzed against other evidence, commentary: 1st photo is Protasevich, 2nd photo is the cover of Azov’s “Black Sun” publication July 2015 issue #15. 3rd photo is what @azure says: “0.70 confidence” (that’s high-ish). pic.twitter.com/ucrjma8GEd
— Oleksiy Kuzmenko (@kooleksiy) May 25, 2021
Foto del “dissidente democratico” bielorusso Roman #Protasevich fra i neonazisti del Battaglione Azov durante il primo anniversario dell’occupazione di Mariupol in Donbass. pic.twitter.com/vUfE8BVXDj
— Voxkomm (@Voxkomm) May 26, 2021
Andriy Biletsky, ex comandante dei neonazisti del Battaglione Azov, il giorno prima aveva confermato che il dissidente bielorusso avrebbe lavorato per loro come reporter, cosa che renderebbe valide le informazioni riportate dai giornalisti ucraini che in questi giorni hanno cercato di fare luce sul passato di Roman Protasevich. Le foto trovate negli album del Battaglione Azov però smentiscono Biletsky: parlava di Protasevich solamente come di un giornalista e non come di un combattente. Quindi la sua uscita sembrerebbe essere stata solo un espediente per scagionare il dissidente bielorusso.
E’ veramente singolare come gli “antifascisti” nostrani riescano sempre a invocare il timore del fascismo laddove non c’è e parteggiare poi, come nel caso di Roman, per quelli autentici. Scriveva Maurizio Vezzosi ieri: “Certa – e documentata – è la partecipazione attiva di Protasevich al Maidan ucraino così come i suoi rapporti con il “servizio d’ordine” di Maidan, gestito da gruppi neofascisti come Svoboda e Pravy Sektor. Secondo le informazioni diffuse da un canale Telegram bielorusso lo scorso anno, Protasevich avrebbe partecipato alle attività militari sul fronte del Donbass ucraino tra le fila del battaglione “Azov” – formazione paramilitare di orientamento neofascista -. Quello che dovrebbe sconcertare è l’intermittenza con cui l’Occidente promulga i valori antifascisti, quasi come se nei paesi dell’Europa orientale la crescita dei movimenti neofascisti fosse un fatto auspicabile e non avesse delle ricadute anche in Occidente.”