Cosa è successo davvero sui cieli di Minsk? L’allarme bomba sul volo Ryanair Atene-Vilnius, l’atterraggio di emergenza e il successivo arresto dell’oppositore bielorusso con forti simpatie neonaziste Roman Protasevich, sono frutto di un’operazione speciale dei servizi bielorussi, di quelli russi o magari si tratta di un’operazione congiunta?
Oppure potrebbe trattarsi di una sorta di falso positivo per attaccare la Bielorussia e di conseguenza anche la Russia?
Sono diverse le incongruenze in questa vicenda che tengono aperti tutti gli interrogativi.
Il quotidiano russo Komsolskaya Pravda le ha passate in rassegna.
La situazione intorno al volo Ryanair – scrive il quotidiano russo – ricorda sempre più un campo di battaglia. Ogni giorno vediamo e ascoltiamo nuove dichiarazioni, testimonianze, a favore di una versione o l’altra. Quindi le domande aumentano.
Bomba o non bomba?
Il volo è atterrato a Minsk perché era stata segnalata una bomba a bordo. Un allarme poi rivelatosi infondato. Gli oppositori della versione ufficiale fornita dalla Bielorussia, che ha riferito di mail che annunciava una bomba piazzata dal gruppo palestinese di Hamas, dicono che si tratta di una palese falsificazione. L’allarme bomba sarebbe infatti stato dato alle 12.30, mentre la mail all’aeroporto di Minsk è datata 23 maggio alle 12:57. Ma invece a Vilnius la stessa mail sarebbe stata inviata alle 12:25, secondo quanto scoperto dal quotidiano Komsolskaya Pravda. Quindi si ipotizza che Vilnius abbia avvertito con urgenza Minsk. Infine, il quotidiano russo ipotizza che l’allarme bomba è “un’invenzione dei servizi speciali e la persona responsabile dell’invio della lettera ha dimenticato di includere l’aeroporto di Minsk nell’indirizzo postale”, poi quando sono iniziate a filtrare le prime informazioni la lettera è stata inviata anche a Minsk.
L’opposizione già sapeva?
Il politico bielorusso Yuri Voskresensky, esponente del Partito Comunista della Bielorussia, intervistato dalla televisione nazionale ha affermato che l’opposizione era a conoscenza di quanto sarebbe accaduto già da due settimane.
E come prova, ha presentato un filmato risalente a due settimane fa del canale televisivo Belsat, in cui un importante oppositore bielorusso Uladzimir Nyaklyaev, parla proprio dell’inizio della caduta “del regime di Lukashenko”.
Inoltre c’è una strana mail, pare inviata da Roman Protasevich appena sbarcato a Minsk. Questa missiva elettronica è diretta ad Anton Motolko, noto fotografo e attivista dell’opposizione, curatore del canale Telegram “MotolkoPomogi”.
Nella mail si legge: “Caro Anton Gadimovich! Congratulazioni… Ora mi arresteranno e tu avrai soldi per la pressione sulla Bielorussia. Grazie, bruto, direttamente dal cuore…”.
Infine, scrive la Komsolskaya Pravda, “si scopre due settimane prima che qualcosa dovesse accadere, tutti lo sapevano. Non si sapeva esattamente cosa e, soprattutto, con chi. Al momento dell’atterraggio di emergenza Protasevich si rende conto di essere la vittima sacrificale”.
Perché si è alzato un caccia bielorusso?
Diversi osservatori hanno trovato inusuale che la Bielorussia abbia fatto alzare in volo con urgenza – scramble in gergo tecnico-militare – un MiG della propria aviazione militare per intercettare e scortare il volo di linea diretto a Vilnius. A tal proposito si è avanzata l’ipotesi del dirottamento di Stato. Falso. Questa è pratica comune in tutti i paesi e prevista dalle norme internazionali.
Inoltre, da Minsk fanno sapere che il volo di linea diretto a Vilnius stava per avvicinarsi al sorvolo di una centrale nucleare e questo sarebbe stato molto pericoloso. Qualunque paese avrebbe fatto alzare urgentemente i propri caccia militari in una situazione del genere.
LA REDAZIONE DE L’ANTIDIPLOMATICO