I genitori di Camilla Canepa, morta a 18 anni dopo aver ricevuto la prima dose di AstraZeneca affidano al loro legale Angelo Paone poche parole e chiedono il rispetto del loro dolore e della loro privacy.
Camilla non aveva alcuna malattia autoimmune ereditaria, affermano i genitori che contestano la diagnosi di grave carenza piastrinica dovuta a patologia preesistente che i medici ospedalieri hanno ipotizzato per spiegare la morte della ragazza.
Sui social già da giorni si susseguono dubbi in merito, anche in relazione alla donazione degli organi.
Oggi il Tg Regionale Rai Liguria ha aperto proprio con la contestazione della famiglia di Camilla, Roberto Canepa e Barbara Spoto: il papà e la mamma, insieme alla figlia più grande, Beatrice, 23 anni.
«Camilla era una ragazza sana, sportiva. Voleva vaccinarsi presto, per andare in vacanza dopo il diploma. Non ha mai dubitato: si è fidata, così come noi genitori.
Astrazeneca?
Se avessimo avuto anche solo il minimo dubbio, la più piccola delle paure, non l’avremmo mai lasciata andare all’open day. In questi giorni doveva dare l’esame di maturità. E già sognava il mare, la spiaggia, il sole. Gli amici, l’estate. Era un angelo di 18 anni, aveva tutta la vita davanti. Adesso qualcuno dovrà spiegare cosa è accaduto. E prendersi le responsabilità per questo dolore che è troppo grande, ingiusto».
Queste le brevissime dichiarazioni riportate ieri da Repubblica.
Si suppone anche che Camilla avesse effettuato una terapia ginecologica ormonale e avesse assunto due farmaci ormonali anche dopo il vaccino.
Ma anche se fosse vero e se Camilla avesse scritto sul foglio del consenso informato che aveva preso farmaci per il ciclo mestruale, secondo voi, le avrebbero negato il vaccino?
Nessun espertomane televisivo vaccinologo ha avvisato in modo chiaro e con serietà e correttezza che le giovani donne che prendono la pillola o sono in terapia ginecologica non devono assolutamente essere sottoposte a vaccino come Astrazeneca o Johnson&Johnson.
Quindi, a cosa si stanno aggrappando per uscire impuniti dall’omicidio di Camilla?
Se ci fosse stata una malattia autoimmune genetica conosciuta dalla famiglia, forse a Camilla sarebbe stato negato il vaccino?
No.
I genitori saranno ascoltati negli uffici della Procura di Genova la settimana prossima, dopo l’autopsìa in programma martedì ed è stata affidata a Luca Tajana, medico legale di Pavia.
Camilla era sana.
Non uccidetela due volte.
AGATA IACONO (Sociologa, antropologa, giornalista certificata Wrep Blockchain)