L’omicidio del presidente di Haiti, Jovenel Moïse, è stato compiuto da una squadra di mercenari assoldati appositamente per compire l’assalto mortale alla residenza del presidente nella capitale haitiana Port-au-Prince.
E’ stato appurato che dello squadrone della morte facevano parte ex militari colombiani e anche due cittadini statunitensi di origine haitiana. Iniziano inoltre ad emergere le connessioni internazionali.
Una di queste ci porta dritti in Venezuela. Molto vicino a quei settori di opposizione che fiancheggiano il golpista Juan Guaidò. Una figura che non a caso trova il suo sostegno e sostentamento proprio in Colombia e Stati Uniti.
A questo proposito, i legami tra i mercenari e l’opposizione venezuelana, sono stati denunciati da Delcy Rodriguez. Il vicepresidente della Repubblica ha confermato che il proprietario della società (CTU) che ha ingaggiato i mercenari che hanno ucciso il presidente di Haiti, è un attivista venezuelano e seguace di Juan Guaidó.
Una conferma giunta proprio mentre il Venezuela era impegnato nell’Operazione Gran Cacique Indio Guaicaipuro, sulla Cota 905, a ovest di Caracas, per smantellare una banda paramilitare che ha generato eventi violenti ed è anch’essa collegata ai settori golpisti e violenti dell’opposizione.
Delcy Rodriguez, tornado ai fatti di Haiti, ha evidenziato che «l’impresa di mercenari che ha ingaggiato i colombiani coinvolti nell’assassinio di Haiti appartiene a un attivista di Juan Guaidó, Antonino Intriago, capo di una compagnia di mercenari in Florida».
La società CTU di Intriago – scrive il quotidiano di Miami El Nuevo Herald – è formalmente registrata con il nome Counter Terrorist Unit Federal Academy LLC ed è stata costituita in Florida nel 2019. Elenca un membro del consiglio di amministrazione di nome Arcangel Pretel Ortiz, che aveva gestito una sua società di sicurezza ormai chiusa definitivamente chiamata Taktical Consulting Corp.
I registri delle licenze della Florida mostrano che Intriago è autorizzato dallo Stato a fornire servizi di sicurezza e portare un’arma da fuoco. Ci sono poche tracce aggiuntive nei registri pubblici, fatta eccezione per un’ordinanza restrittiva presentata contro di lui nel 2011 e diverse denunce e ordini di sfratto presentati dai proprietari degli edifici in cui le sue società avevano operato in passato.
Intriago ha un sito web dove si definisce grossista e rivenditore di attrezzature di sicurezza.
“In qualità di rappresentante di grandi e importanti produttori di dispositivi di sicurezza e protezione in tutto il mondo, il nostro obiettivo è offrire prodotti e servizi personalizzati di prima classe alle forze dell’ordine e alle unità militari, nonché ai clienti industriali”, si legge sul sito dell’azienda.
Conosciuto in alcuni settori dell’opposizione venezuelana nel sud della Florida, Intriago vanta di aver avuto esperienze nel corpo della polizia del paese sudamericano. Inoltre Intriago afferma di avere connessioni o di aver lavorato direttamente per agenzie federali statunitensi. Lo stesso Intriago si definisce un mercenario a contratto e coordinatore di forze speciali.
Una fonte anonima citata dal quotidiano della Florida afferma che Intriago è ben noto per le sue forniture di armi da fuoco pezzi di ricambio per armi da fuoco e attrezzature militari e di polizia come giubbotti antiproiettile.
I registri pubblici lo collegano a una piccola residenza recintata con tre camere da letto a pochi isolati dalla I-95 vicino a Miami Northwestern High. Il database degli elettori del Venezuela lo indica nei registri dei votanti presso il consolato di Miami.
La pagina Facebook di Intriago fornisce informazioni sulle sue attività negli ultimi anni. Nel 2009 è negli Stati Uniti impegnato nell’ambito dei sistemi di allarme. Sui social network esprime sostegno alle azioni golpiste di Juan Guaidò e ovviamente si scaglia contro il governo bolivariano.
Le attività di Intriago e il suo coinvolgimento nell’omicidio di Haiti saranno oggetto di indagine dell’FBI, assicura il quotidiano statunitense.
La vicepresidente venezuelana Delcy Rodriguez evidenzia, infine, come l’assalto al presidente di Haiti abbia «la stessa articolazione dell’operazione Gedeone» in Venezuela nel 2020. Un piano terroristico e golpista che prevedeva l’eliminazione fisica del presidente venezuelano Nicolas Maduro.
LA REDAZIONE DE L’ANTIDIPLOMATICO