Fin dall’inizio della dichiarazione di Pandemia abbiamo rilevato l’incongruenza dei dati epidemiologici sul covid.
Numeri terroristici senza dignità statistica di solidità: cioè dati non comparabili né riproducibili.
E neppure verificabili.
L’epidemiologia, questa sconosciuta nel balletto di videostar virologi, biologi, immunologi, veterinari, sarebbe stata fin dall’inizio l’unica vera scienza, non confutabile, in grado di offrire un quadro monitorabile per le decisioni politico/sanitarie.
E invece non abbiamo trovato dati Istat disaggregati di campioni statisticamente significativi riferiti agli anni immediatamente precedenti, sui morti e sulle patologie, divisi per sesso, età, condizione lavorativa, residenza, reddito, ad esempio.
E non abbiamo potuto neppure sapere quanti siano stati i morti PER covid e quelli CON covid.
Esattamente come adesso non ci è dato conoscere la differenza numerica tra positivi sintomatici e asintomatici.
Né sappiamo quanti, in Italia, siano i casi di vaccinati o non vaccinati per covid o con covid di persone ospedalizzate o decedute.
Nulla.
La narrazione vaccinologa è progressivamente mutata negli altri Stati: non si conteggiano più i positivi ma solo i casi di malattia conclamata con necessità di ospedalizzazione e terapia intensiva.
Vari Stati, quelli dove non vige il diktat Ema e dove la popolazione è quasi tutta vaccinata pubblicano dati sui vaccinati con entrambe le dosi che intasano i reparti COVID.
Non in Italia.
E persino Bassetti sbotta.
Sa, da buon segugio della popolarità, che la strategia comunicativa deve cambiare o si rischia di dover ammettere di aver sbagliato tutto.
A “Stasera Italia News” su Rete 4, Bassetti, incalzato dalle domande, definisce “terroristico” il bollettino quotidiano sui contagiati, gli ospedalizzati, i morti.
La domanda che scatena l’ira funesta di Bassetti è relativa ai 54 morti di oggi: “erano vaccinati?
Lei lo sa?”, chiede la conduttrice Veronica Gentili.
“Non lo so, ma il report che facciamo da un anno e mezzo con il numero di contagiati e ricoverati senza alcuna differenziazione tra quanti sono intubati, quanti sono gravi, ne potremmo fare volentieri a meno. Io da medico ne farei a meno e credo anche gli italiani. È inutile continuare a dare il numero dei positivi che non significa assolutamente nulla perché dentro ci sono persone che hanno cariche virali diverse, non vaccinati, vaccinati che probabilmente non infettano nessuno.
Che senso ha dare il numero dei positivi? Siamo rimasti uno degli ultimi paesi al mondo a farlo!”.
E conclude:
“Avrebbe più senso sapere quanta gente va in ospedale e di questi quanti sono vaccinati e quanti non lo sono e lo stesso tra i decessi. Questa sarebbe un’informazione corretta e non fine a se stessa.
Sembra tanto un’informazione che ormai si fa e si deve continuare a fare. Io credo che sarebbe un buon messaggio se i giornali e le televisioni la finissero col bollettino terroristico della sera con il numero dei positivi, che, da medico, vi dico non ha alcun significato. Zero!”.
AGATA IACONO
(Sociologa, antropologa, giornalista certificata Wrep Blockchain)