Oggi vi parlo di un importante documento ufficiale del governo britannico, il rapporto dell’incontro tecnico n.22 del 3 settembre 2021, consultabile in lingua inglese nel sito governativo:
Ci interessa in modo specifico il quadro riassuntivo presente alle pagine 21 e 22 che analizza i contagi, l’ospedalizzazione in emergenza ed i decessi dei casi di variante Delta del Sars-Cov2 dal 1 febbraio 2021 al 29 agosto 2021, divisi per stato di vaccinazione.
Vi prego di prestare attenzione, perché è un raro caso in cui i dati sono molto chiari. Esaminiamo il numero dei contagi.
492.528 in totale, di cui 222.623 vaccinati e 219.716 non vaccinati.
Questo dato, già da solo, ci dice che i vaccinati non sono affatto protetti dal virus come la propaganda insiste nell’affermare. Anche i vaccinati si ammalano. Come vi ho sempre detto e come ammettono anche le aziende farmaceutiche produttrici dei vaccini nei relativi fogli illustrativi.
Questo dato, da solo, conferma qualcosa che fondamentalmente sanno tutti, ma che viene depotenziato della sua rilevanza, perché il semplice buonsenso ci indurrebbe a porci la domanda: “Se non mi protegge dalla malattia, a che serve il vaccino?” Che è un quesito che non vogliono che voi vi poniate.
Esaminiamo il dato dei decessi, molto più significativo. Nel periodo in esame sono morte 1798 persone, di cui 1233 vaccinate e 536 non vaccinate.
Il 68,6% dei morti con il Covid-19, variante Delta, era vaccinato.
Si tratta di un dato incontestabile che demolisce il mito “anche se si prende, si prende in forma lieve”.
Non è vero e questi dati lo dimostrano, andando ad aggravare quanto emerso in precedenza nella ricerca clinica effettuata in Israele, che aveva già dedotto dall’esame di 152 casi, che il tasso di mortalità dei soggetti vaccinati con vaccinazione completa “è simile a quello dei pazienti non vaccinati e ospedalizzati per Covid-19.”
Non mi sorprendono questi numeri e non dovrebbero sorprendere neanche quelli di voi che mi seguono, perché è quanto sto ripetendo da tempo. Questa campagna di vaccinazione è inutile e dannosa, proprio perché effettuata durante l’epidemia e non prima. E non sono sorpreso neanche dalla lettura dei decessi per età, dove emerge con chiarezza come siano i pazienti con più di 50 anni ad aver avuto il decorso letale. Dopo la mezza età il sistema immunitario si indebolisce e lo stress della vaccinazione può determinare condizioni generali più predisponenti alle complicazioni fatali del Covid.
Detto in altre parole, la campagna di vaccinazione, con l’epidemia in corso, è andata ad indebolire proprio quei soggetti più cagionevoli, assottigliando ulteriormente le loro naturali difese immunitarie, coi drammatici risultati che questi numeri fanno emergere. E vi ricordo che, in assenza di farmacovigilanza attiva, i dati sono comunque parziali rispetto alla situazione reale, rispetto all’effettiva portata dei danni che la sierizzazione di massa sta causando.
Mariano Amici medico
15 Settembre 2021