A 10 anni dall’assemblea dei ragazzi di #OccupyTrieste, che nel novembre 2011 piantò le tende in piazza Unità in polemica col tintinnar di sciabole d’ogni 4 novembre, il Comitato pace e convivenza Danilo Dolci ricorda l’inutile strage della 1a guerra mondiale, culminata nella “vittoria” di 20 milioni di morti e celebrata il 4 novembre 1918, nella piazza principale di Trieste.
Il 4 novembre di quest’anno, il Comitato Pace “Dolci” ha partecipato alla giornata di mobilitazione indetta dagli eco-pacifisti scozzesi, per l’inserimento del disarmo e del nucleare negli accordi sul Clima in discussione alla conferenza COP26 di Glasgow. Iniziativa promossa insieme ai Disarmisti esigenti e alla Lega Internazionale delle Donne per la Pace, a seguito della proposta di denuclearizzare i porti disarmati e neutrali di Trieste e Capodistria presentata alle Nazioni Unite.
Il giorno 5 novembre invece alle ore 12, sempre in piazza Unità presso la Targa a ricordo delle leggi razziali fasciste del 1938, il Comitato Pace “Dolci” ha proposto di sostituire sulla via lui dedicata, il nome di Luigi con quello di Raffaele Cadorna, e rendere onore ai moltissimi fanti uccisi sul nostro fronte dal generale “massacratore”.
Esemplare in questo senso la testimonianza da soldato di Emilio Lussu, che giunto con l’ennesimo assalto davanti ai nemici li sentì gridare: “basta bravi soldati, non fatevi ammazzare così”. Ordini di battaglia che decretarono condanne a morte. Udine, dove Cadorna pose il comando, ha cancellato il suo nome dalla via, seguita da Napoli poco dopo. Trieste, per motivi fin troppo ovvii, dovrebbe fare lo stesso, in base all’articolo 11 della Costituzione.
Il problema pratico del cambio d’indirizzo per gli abitanti della via, non sussiste, se il nome di Luigi Cadorna vien sostituito da quello di Raffaele, ufficiale dell’esercito che l’8 settembre 1943 difese Roma dai tedeschi, contribuendo alla Resistenza.
Il Comitato Pace “Dolci” ritiene questo un primo passo per una vera pacificazione possibile in città, come delineata con l’Appello “per una Trieste Laboratorio di Pace, in Europa e nel Mediterraneo” diffuso durante la campagna elettorale.
E rivolge questo pensiero dalla Targa in memoria delle leggi razziali in quanto il 18 settembre 1938, data del comizio razzista in piazza Unità, Mussolini visitò Redipuglia e lì ordinò la costruzione del Sacrario, poi legato all’immaginario popolare dal viaggio del Milite ignoto verso il monumento in piazza Venezia a Roma.
07.11.21 – Davide Bertok