Animali vivi in viaggio verso i macelli, 1 miliardo di motivi per cambiare le regole

Credo sia capitato almeno una volta anche a te di trovarti per strada e incontrare un grande camion con delle piccole fessure dalle quali si intravedono, di volta in volta, il manto di un agnello, le piume di un pollo, la pelle rosea di un maiale…

Come avrai immaginato, tutti quegli animali erano diretti al macello, che in prossimità del Natale e della Pasqua può distare anche migliaia di chilometri dall’allevamento dove sono stati cresciuti.

È il caso degli agnelli che il nostro Paese importa ogni anno – parliamo di cifre altissime: 900mila solo nel 2019 – per soddisfare la crescente domanda della loro carne durante le festività, soprattutto da paesi come Romania, Ungheria, Polonia, Francia, Bulgaria e Spagna.

Ma vale anche la rotta inversa, perché l’Unione Europea esporta ogni anno circa 2 milioni di ovini e bovini verso la Turchia, il Medio Oriente e il Nord Africa e, in questo caso, il viaggio avviene addirittura via nave e può durare interminabili settimane.

Ed è così che miliardi di animali sono costretti ad affrontare terribili viaggi verso la morte, dopo aver patito una vita di sofferenza e dolore dietro le mura di un allevamento.

Ad Animal Equality non potevamo di certo stare a guardare: così, dal 2013 abbiamo cominciato a raccogliere testimonianze che potessero documentare l’atrocità di questi veri e propri viaggi della morte.

Abbiamo usato le prove raccolte per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità di diminuire quanto più possibile il consumo di carne, abbiamo denunciato chi trasgredisce le (poche e inefficaci) regole a tutela degli animali durante il trasporto verso il macello e abbiamo fatto una pressione costante sulle istituzioni affinché approvassero leggi che potessero risparmiare agli animali anche questa, ennesima, sofferenza.

Grazie alle inchieste che abbiamo rilasciato tra il 2016 e il 2019 insieme all’organizzazione tedesca Animal Welfare Foundation e in collaborazione con Enpa, il consumo di carne di agnello in Italia è calato notevolmente: il numero di ovini macellati dal 2013 è diminuito del 9,11%!

Ma le investigazioni ci hanno anche permesso di denunciare coloro che si sono macchiati di crimini contro gli animali.

Ricordi la triste vicenda delle navi Karim Allah ed Elbeik, che dalla Spagna sarebbero dovute approdare in Libia e in Medio Oriente?

Dentro queste navi, centinaia di bovini hanno patito le pene dell’inferno per quasi tre mesi, finché i pochi sopravvissuti sono stati abbattuti in massa.

Una storia che non avremmo mai voluto raccontare, ma che abbiamo scelto di non dimenticare perché sia fatta giustizia.

Infatti, grazie al nostro team di legali, abbiamo presentato una denuncia formale presso la Commissione europea contro la Spagna, segnalando le procedure scorrette e le omissioni messe in atto dalle autorità dei porti che avrebbero dovuto controllare il rispetto delle norme minime per la tutela degli animali a bordo delle navi.

Grazie alle battaglie portate avanti negli anni da Animal Equality e da molte altre organizzazioni per la difesa degli animali – anni fatti di inchieste, denunce, petizioni e pressione politica – finalmente nel 2020 il Parlamento europeo ha approvato l’istituzione di una Commissione d’inchiesta sul trasporto di animali vivi, con 605 dei 689 deputati favorevoli.

​​Per capire la portata storica di questa notizia, basti sapere che si tratta della prima inchiesta approvata dal Parlamento europeo in questo mandato e della terza approvata dalla sua istituzione.

Il ruolo della Commissione è quello di esaminare le responsabilità della Commissione europea e degli Stati membri dell’Unione europea nell’attuazione e nell’applicazione delle norme previste per il trasporto di animali vivi all’interno dell’Unione.

Questa decisione è un passo importante anche per una revisione del Regolamento europeo sul trasporto di animali vivi, uno strumento creato proprio per tutelare il benessere degli animali trasportati all’interno e all’esterno dell’UE ma che è, a nostro avviso e stando ai recenti scandali, assolutamente da rivedere.

Posso anticiparti che il 2 dicembre ci sarà finalmente il primo voto della Commissione inchiesta trasporti, e sarà mia premura aggiornarti personalmente non appena avrò notizie sull’esito del voto.

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