Ecco, credo che questo sia il più semplice e diretto esempio del carattere essenzialmente politico delle attuali misure.
Scientificamente è acclarato in ogni modo possibile che la trasmissione virale all’aperto è sostanzialmente nulla, a meno che non ti baci all’aperto col fidanzato. Sono usciti nel tempo articoli su articoli (non intendo quelli di Repubblica) che lo hanno attestato.
Tutto ciò è assolutamente irrilevante, perché la “mascherina all’aperto” è una misura di carattere simbolico, che serve a punire o premiare i comportamenti.
Io stesso in passato, nell’ottica della massima cooperazione con lo stato, non avevo contestato provvedimenti simili, pur essendo già allora destituiti di fondamento.
Ora la loro ingiustificabilità scientifica è ancora più chiara, così come è lampante il significato che viene attribuito all’atto da parte dell’autorità politica: è il segno di una colpa da espiare. “Siete stati discoli, e vedete, ci avete costretto a punirvi. Noi non volevamo, lo sapete, ma qualche sculacciata è per il vostro bene.”
Siamo entrati in un circolo vizioso in cui niente viene spiegato e niente è davvero spiegabile, ma non ha più nessuna importanza, perché si tratta solo di imporre i segni esteriori della sottomissione, o di toglierli in modo premiale, in presenza di adeguati segnali di accettazione della volontà delle autorità.
Andrea Zhok
30 Novembre 2021