[Sinistrainrete] Un no rafforzato ad un “green pass” rafforzato

Nei mesi scorsi ci siamo schierati prima contro il decreto Draghi che ha stabilito l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario, poi contro l’istituzione del cd. “green pass”.

Tendenza internazionalista rivoluzionaria: Un no rafforzato ad un “green pass” rafforzato

ilpungolorosso

Un no rafforzato ad un “green pass” rafforzato

di Tendenza internazionalista rivoluzionaria

27401fd0e45917684a3e741971276f9b ks2D 1020x533IlSole24Ore WebNei mesi scorsi ci siamo schierati prima contro il decreto Draghi che ha stabilito l’obbligo di vaccinazione per il personale sanitario, poi contro l’istituzione del cd. “green pass”.

Oggi, davanti all’istituzione del “super green pass” e dell’obbligo vaccinale per gli insegnanti e il personale scolastico, ribadiamo con ancora maggior convinzione la nostra posizione. E torniamo a denunciare che questo strumento amministrativo e di propaganda, inefficace nel contrasto del Covid-19 (anzi, per più versi, perfino pericoloso), serve esclusivamente alla divisione e alla repressione dei lavoratori, scaricando sui singoli non vaccinati (in primo luogo sui proletari scettici sul vaccino, spaventati, disinformati o più semplicemente impossibilitati a vaccinarsi), e sul loro insieme, la responsabilità dei disastri prodotti da stato e padroni, prima e durante la fase pandemica, prima e dopo la campagna di vaccinazione.

Proprio mentre scriviamo ci arrivano da diversi ospedali del Veneto i primi segni di crisi dei reparti di terapie intensive a cui manca anzitutto il personale e, in secondo luogo, i posti-letto attrezzati per far fronte anche a questa moderata ripresa dei contagi; questo, nonostante l’inesauribile campagna pubblicitaria di Zaia&Co. sull’efficienza della struttura sanitaria veneta – che invece è rimasta esattamente quella che era due anni fa, e senza quel pugno di medici e di infermieri assunti a termine al culmine della diffusione del virus, e poi rimandati a casa.

La disinformazione di stato sui numeri dei contagiati (mentre si continua a non fare assolutamente nulla sul tracciamento) serve a rimuovere la discussione pubblica sulle cause di un disastro sanitario che è anzitutto italiano, europeo, occidentale, attraverso uno spot ossessivo sul vaccino come unica soluzione miracolosa alla pandemia e sul “greenpass” quale misura necessaria al suo contenimento.

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Gloria Zazio e Nuova Direzione: Se l’opposizione alla DAD è stata miope

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Se l’opposizione alla DAD è stata miope

di Gloria Zazio e Nuova Direzione

49724385896 262cf9e497 cLa situazione emergenziale indotta dalla pandemia da COVID-19 ha avuto tra le sue, forse inaspettate, conseguenze la ritrovata centralità della scuola nel dibattito pubblico italiano, dopo decenni di presenza intermittente e di complessiva scarsa considerazione.

Dalla fine di febbraio 2020, periodo nel quale la scuola è stata oggetto dei primi, caotici e contraddittori provvedimenti di chiusura adottati per contrastare la pandemia[1], ad oggi, quando il ritorno alla didattica in presenza è malamente (e fragilmente) puntellato solo su Green Pass e vaccini, l’attenzione per il tema della scuola non è mai scemato, e occupa anzi una posizione di rilievo su tutti i principali canali di informazione.

Come spiegare tale cambiamento? Da un lato è sembrato che, finalmente, in larga parte dell’opinione pubblica maturassero una nuova consapevolezza del ruolo della scuola nella società, e una conseguente sincera preoccupazione per le restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria alle lezioni in presenza. D’altro canto, però, non ci si può sottrarre all’impressione che il tema della scuola sia stato spesso fortemente strumentalizzato e, brandito dall’una o dall’altra delle forze politiche, sia servito indifferentemente a sostenere la totale imperizia o l’abilità del Governo nella gestione della pandemia.

In particolare, la complessità delle questioni inerenti alla scuola è stata, nella maggior parte dei casi, volutamente ridotta alle contrapposizioni apertura e chiusura, presenza e distanza. Sull’onda lunga delle polemiche che hanno accompagnato la ripresa della scuola a settembre 2020, le nuove restrizioni imposte nell’ottobre scorso, tra cui la sospensione delle lezioni in presenza, hanno dato avvio ad una disputa feroce.

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Nuova Direzione: Atto di accusa

nuovadirezione

Atto di accusa

Sull’operato antidemocratico ed autoritario del governo Draghi e sulle ricadute di tale operato sull’intera società

di Nuova Direzione

Sulla base dei SINTOMI attuali quali:

  • il divieto spesso violento di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione;
  • l’utilizzo della pratica del confino atto ad escludere dalla socialità chi non è uniformato;
  • l’asservimento di tutto l’apparato informativo alle logiche governative;
  • le volontà maldestramente celate di imporre un cesarismo da stato emergenziale che mina le basi stesse della nostra Costituzione;
  • I deliberati e proditori interventi atti ad acuire le frizioni sociali sia nei luoghi di Lavoro, sia in ogni altro luogo della vita civile; per meglio reprimere il dissenso, le rivolte operaie e sopprimere così ogni conflitto sociale che dovesse insorgere;
  • La subordinazione dei presidi sociali di base (Scuola, Scienza, Sanità, Lavoro, Politica, Affetti) alle logiche liberali del massimo profitto.

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Mattia Marasti: Il centro non reggerà: la sinistra alla prova della pandemia

kriticaeconomica

Il centro non reggerà: la sinistra alla prova della pandemia

di Mattia Marasti

Uno degli insegnamenti politici che possiamo trarre dalla pandemia è l’ormai manifesta incompatibilità tra la realtà e il paradigma che ha dominato la sinistra occidentale negli ultimi trent’anni. Quello che è stato definito Terza Via o liberismo di sinistra appare oggi inutile per capire e, ancora di più, per risolvere i problemi che affronta la nostra società.

Per comprendere questo cambio di rotta è necessario rivolgere lo sguardo al passato, in particolare alla congiuntura storica degli anni ’70. A seguito della Seconda Guerra Mondiale, i governi degli Stati occidentali applicarono politiche interventiste in grado di garantire una crescita economica inclusiva ed egualitaria. Tali iniziative, seppur anticipate negli anni ’30 dal programma dell’amministrazione Roosevelt , affondano le proprie radici nella vittoria del partito laburista alle elezioni britanniche del 1945, un momento magistralmente catturato dal documentario “The Spirit of ’45” di Ken Loach.

A guidare l’azione del governo fu il cosiddetto Rapporto Beveridge: stilato da un parlamentare ed economista di ispirazione liberale (oggi sembrerebbe un paradosso), consigliava la creazione di un welfare state inclusivo che garantisse standard di vita superiori rispetto a quelli precedenti alla guerra.

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Luca Fantuzzi: Qual è il peggior tradimento del proprio Paese? E perché proprio gli IDE?

losmemorato

Qual è il peggior tradimento del proprio Paese? E perché proprio gli IDE?

di Luca Fantuzzi

Mi spiegava Calenda che l’Italia cresce poco perché è poco attrattiva verso i capitali esteri. Servono gli IDE (Investimenti Diretti)! Senza IDE siamo perduti! Altro che golden power, altro che cordate italiane! Provinciali! Incompetenti! Stiamo perdendo il treno dell’internazionalizzazione, restiamo attaccati a un modello vecchio di piccola impresa non scalabile! Camioni di faldoni! (Ah no, questo non è Calenda, ma insomma potrebbe essere suo degno sodale).

Ora, come ognun sa, il sullodato Calenda ha sempre ragione, per cui anch’io voglio dare il mio contributo spiegando al rozzo volgo cosa siano esattamente questi “Investimenti”, e come funzionino. Tuttavia, poiché non sono un economista (e meno male), mi limiterò a raccontare un apologo edificante, ovviamente di fantasia, che – pertanto – non si è svolto recentemente, men che meno da qualche parte nel ricco nord della Penisola. Non essendo assolutissimamente vero, potremmo quantomeno dire che è ben trovato.

Dunque. Immaginate una start-up nel campo delle scienze della vita, creata da qualche brillante giovanotto appena uscito dall’università e da qualche suo professore, un po’ meno giovane ma ugualmente intelligente.

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Salvatore Bravo: Supergreenpass

sinistra

Supergreenpass

di Salvatore Bravo

Il sei dicembre 2021 entra in vigore il super greenpass, si tratta di un’autentica rivoluzione reazionaria, in quanto i diritti sono concessi nello stile della costituzione ottriata e flessibile. Con un colpo di spugna il governo ha eliminato i diritti costituzionali conquistati dal popolo con la resistenza per inaugurare una nuova fase regressiva della democrazia. Dal sei dicembre vige un nuovo stato di diritto, in cui i cittadini non sono eguali davanti alla legge, ma si conquistano i diritti con l’obbedienza: diritti a punti o se si vuole a livelli. Vi sono tre livelli di cittadinanza: i senza grennpass, coloro che hanno il greenpass minimo e i supercittadini con il super grenpass. Cittadinanza a fasce di livello che mette in atto una discriminazione legalizzata. Il diritto allo studio è in realtà sospeso, gli studenti per poter arrivare nelle scuole devono dotarsi di greenpass.

Se uno Stato impedisce l’istruzione introduce una discriminazione inaudita: si neutralizza la formazione personale, si sottrae la possibilità di educarsi, si insegna che non tutti possono nei fatti entrare in classe. Gli studenti imparano che i diritti sono concessioni temporanee e che la formazione può essere espletata solo con l’obbedienza.

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Leopoldo Salmaso: Via maestra o assedio di mercanti? Sulla vaccinazione a tappeto anti-Covid dell’Africa

lantidiplomatico

Via maestra o assedio di mercanti? Sulla vaccinazione a tappeto anti-Covid dell’Africa

Marinella Correggia intervista Leopoldo Salmaso

Premessa

105400432 ecccae99 362e 4b47 b671 964d8b9d3c96Davvero la vaccinazione anti-Covid19 a tappeto (con dosi di richiamo viste le varianti) del 70% dei cittadini di ogni paese (obiettivo Oms) è la via maestra alla salute, un obiettivo sacrosanto, una gara di bontà ed equità per il benessere di tutti, il cammino verso la giustizia da sempre negata? Davvero raggiungere con la vaccinazione anti-Covid19 anche l’ultima ragazzina sulla Terra è il nuovo sol dell’avvenire e il bene comune più grande? Davvero one size fits all, taglia unica? O al contrario per molti paesi e popoli, affetti e afflitti da emergenze e secolari sfruttamenti, ma molto meno toccati dall’attuale pandemia in termini di morti e malati gravi, la somministrazione di massa di varie dosi di vaccino sarebbe uno sforzo immane, distraente e rischioso, perfino se le dosi arrivassero tutte gratis (e non scadute…), perfino se i monopoli relativi alla proprietà intellettuale fossero sospesi?

Avvertenza: ci rivolgiamo alle persone mosse da un’antica solidarietà e senso di giustizia nei confronti dei paesi africani e in generale dei popoli del Sud del mondo, ai quali dobbiamo la restituzione di un altissimo debito coloniale e post coloniale. E ricordiamo i principi della Dichiarazione di Alma Ata, nell’allora Urss, sulla salute per tutti (1978) (https://www.who.int/publications/almaata_declaration_en.pdf).

Il primo ad essere intervistato per l’AntiDiplomatico è Leopoldo Salmaso, medico specialista in malattie infettive e sanità pubblica, già responsabile dell’Unità operativa malattie infettive Ulss 16 Padova, già esperto del ministero affari esteri in Tanzania.

* * * *

1) La corsa a vaccinare l’Africa può essere vista come un assedio di mercanti? Oppure come un generoso sforzo di equità? In fondo nel mese di settembre i leader dei paesi più ricchi si sono impegnati a sostenere l’accesso equo ai vaccini con finanziamento, doni di dosi, e aumento della produzione globale per permettere l’equo accesso.

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Tania Scacchetti e Andrea Garnero: La Cgil e il Salario minimo legale. Un dibattito

officinaprimomaggio

La Cgil e il Salario minimo legale. Un dibattito

Emanuele Caon, Mattia Cavani e Anna Soru discutono con  Tania Scacchetti e Andrea Garnero

Da tempo all’interno di Officina Primo Maggio e Acta si discute di Salario minimo legale. Per questo il 30 settembre 2021 abbiamo deciso di organizzare un dibattito in videochiamata tra Tania Scacchetti, referente sul Salario minimo legale per la Segreteria nazionale Cgil, e Andrea Garnero, economista dell’Ocse, attualmente in sabbatico di ricerca, che da tempo svolge un lavoro di ricerca e divulgazione sul tema. Per OPM e Acta hanno partecipato al dibattito anche Emanuele Caon, Mattia Cavani e Anna Soru

salario minimoCavani: Uno dei motivi che ci ha spinto a organizzare questo dibattito è stato chiarire la posizione della Cgil sul Salario minimo legale (Sml). Dunque, la Cgil è favorevole alla sua introduzione?

Scacchetti: È una domanda complessa. Per rispondere cominciamo a capire perché, in un paese con una così ampia copertura contrattuale, abbia preso piede un dibattito del genere. Direi che possiamo individuare quattro ragioni principali: 1. l’aumento delle disuguaglianze e la crescita della povertà di chi lavora, secondo i nostri dati ci sono quasi 9 milioni di lavoratori e lavoratrici “in disagio” per diverse ragioni (part time involontario, bassi salari etc.); 2. la crescente mobilità del lavoro e del capitale che aumenta il rischio del dumping e rende fragile il sistema contrattuale locale che si trova a misurarsi con dinamiche internazionali del sistema delle imprese; 3. la diffusione di forme di lavoro più precario e meno sindacalizzato; 4. l’indebolimento delle rappresentanze associative. Mancano norme che diano attuazione all’articolo 39 della Costituzione regolando la rappresentanza, dando efficacia generale ai Ccnl, e riducendo la proliferazione contrattuale – un pezzo consistente della quale è determinata da nascita di organizzazione sindacali e datoriali non particolarmente rappresentative.

Siamo tra i pochi paesi europei senza un Sml insieme a Svezia, Austria, Danimarca e Cipro ma siamo anche privi di meccanismo generalizzato di efficacia erga omnes dei Ccnl. Ciononostante il tasso di copertura contrattuale è importante e in teoria copre la totalità dei lavoratori dipendenti.

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Commissione medico-scientifica indipendente: 16 motivi per dire No, non avere fretta di vaccinare tuo figlio

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16 motivi per dire No, non avere fretta di vaccinare tuo figlio

di Commissione medico-scientifica indipendente

Questa la posizione sulle vaccinazioni antiCovid pediatriche della Commissione Medico-Scientifica indipendente (costituita da Paolo Bellavite, ematologo; Marco Cosentino, farmacologo; Vanni Frajese, endocrinologo; Alberto Donzelli, esperto di igiene e medicina preventiva; Patrizia Gentilini, oncologa; Eugenio Serravalle, pediatra)

Vaccinazioni pediatriche antiCovid-19: Il 2 dicembre dal Corriere della Sera il professor Michele Dallapiccola ha posto una domanda pubblica: “Per quale ragione non dovrebbero essere vaccinati?”. Eccone sedici, che noi della Commissione Medico-Scientifica (CMS) indipendente vogliamo discutere con il CTS governativo.

* * * *

1. Non c’è alcuna emergenza Covid tra i bambini. Se sono contagiati dal SARS-CoV-2 sono in genere asintomatici o con sintomi lievi.

2. Non c’è aumento di mortalità per Covid tra i bambini. L’aumento delle infezioni tra i bambini non ha causato un aumento di mortalità. Da 0 a 19 anni l’ISS ha registrato finora 35 morti, cioè ~20 casi/anno, che – su 10.431.663 bambini/ragazzi 0-19 anni (ISTAT) – significa 1 decesso ogni 522.000 bambini/anno, cioè 0,19 decessi su 100.000, 125 volte meno dei 2.505 bambini morti in media ogni anno nel quinquennio 2015-2019.

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Tagliare la strada al pilota automatico

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Tagliare la strada al pilota automatico

Il testo che segue è la trascrizione di un intervento a due iniziative contro il lasciapassare dei giorni scorsi a Trento e Rovereto

Alcuni indizi significativi dello scenario che si avvicina a grandi passi: il ministro Speranza ha parlato del green pass come della «più grande opera di digitalizzazione mai fatta». Fra i propositi usciti dal G20 di Roma, c’era quello di ridurre a 100 giorni i tempi di sviluppo dei “vaccini” per le «nuove pandemie»: si dà quindi per scontato che ce ne saranno, e giustamente, non avendo alcuna intenzione di mettere in discussione il sistema industriale che le produce (distruzione degli ecosistemi, commercio mondiale, vita in ambienti tutt’altro che salubri ecc.). E infatti, di fronte alla variante Omicron si annuncia l’arrivo di vaccini «aggiornati» a tempo di record. Nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, oltre a grandi opere che non lasciano certo intravedere ripensamenti rispetto alla follia sviluppista che ha condotto alla pandemia (come la circonvallazione ferroviaria di Trento legata al TAV del Brennero), gran parte delle risorse (anche di quelle dedicate alla sanità!) sono destinate alla digitalizzazione e alle infrastrutture di cui necessita, rete 5G in testa.

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nlp: Censis, la società italiana è irrazionale?

codicerosso

Censis, la società italiana è irrazionale?

di nlp

Con l’uscita del cinquantacinquesimo rapporto Censis sullo stato del paese sono emerse anche le consuete anticipazioni sui media.  Si tratta di un genere di marketing che, in passato, ha rappresentato la fortuna dell’istituto una volta diretto da Giuseppe De Rita e che ha di fatto imposto il rapporto Censis come il documento ufficiale sullo profilo sociologico del paese come la relazione di fine maggio del governatore della Banca d’Italia lo è sul piano finanziario.

Nel corso degli anni il Censis ha proposto, con alterna fortuna,  formule di lettura sullo stato del paese che oscillavano tra la ricerca degli elementi di vitalità della società italiana e quelli di critica al corto respiro dei comportamenti sociali analizzati. Quest’anno la tradizionale formula di successo, anticipare i temi guida del rapporto sui media, ha funzionato grazie all’evidenziazione di un tema sostanzialmente nuovo: l’irrazionalità di parte della società. Secondo il rapporto Censis infatti, una parte della società italiana, è in preda a un irrazionalismo “magico-religioso” che la porta a contestare l’uso dei vaccini in epoca di pandemia e, in parte, persino a considerare come seria l’ipotesi della terra piatta. Questo fenomeno, assieme all’”inverno demografico”, ovvero l’invecchiamento della popolazione,  secondo il Censis mina seriamente la coesione sociale.

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Günter Kampf: La stigmatizzazione dei non vaccinati è ingiustificabile

gocciaagoccia

La stigmatizzazione dei non vaccinati è ingiustificabile

di Günter Kampf

Coloro che affermano che i cittadini non vaccinati dovrebbero essere trattati diversamente dai cittadini vaccinati possono farlo, ma non in nome della scienza medica.

Günter Kampf, professore associato all’Institute for Hygiene and Environmental Medicine dell’University of Medicine Greifswald, ha scritto un articolo importante pubblicato su The Lancet, una delle più prestigiose riviste scientifiche di medicina del mondo.

Di seguito la traduzione

Ribadendo la nostra posizione #SmartProVax

Negli Stati Uniti e in Germania, funzionari di alto livello hanno usato il termine “pandemia dei non vaccinati”, suggerendo che le persone che sono state vaccinate non sono rilevanti nellla diffusione di SARS-Cov2. Questa frase da potrebbe aver incoraggiato uno scienziato ad affermare che “i non vaccinati minacciano i vaccinati per il COVID-19” [1]. Ma questa visione è troppo semplicistica.

Vi sono prove crescenti che gli individui vaccinati continuano ad avere un ruolo rilevante nella trasmissione.

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