La ricerca all’Istituto Montecatone – la nota struttura emiliana impegnata nella riabilitazione di persone mielolese o con grave cerebrolesione acquisita – si colloca, come spiega Laura Calzà, che ne dirige l’Attività Scientifica, «in un continuum assistenziale che coinvolge professionisti con diverse competenze, disegnando percorsi personalizzati per ogni paziente». E a tale attività è arrivato nei giorni scorsi un nuovo riconoscimento, con la pubblicazione in una prestigiosa rivista scientifica di uno studio retrospettivo su pazienti con idrocefalo (traumatici e non) dagli importanti esiti
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Il prisma della relazione di cura
«Ognuno può pensare a ragione ciò che vuole di chi è chiamato a “prendersi cura” – scrive Paola Di Michele – e tuttavia non posso esimermi dal tentare di illuminare il mio lato del prisma, contestualizzando innanzitutto il termine “educatore”, a seconda che ci si riferisca ai servizi domiciliari, a quelli scolastici o alle strutture, e sottolineando, soprattutto, che scegliere il sociale come scelta professionale di vita significa essere precari a vita, con retribuzioni sotto la soglia di povertà e sicurezza sul lavoro pressoché zero»
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Ben lieti di essere “ossessionati” dall’inclusione scolastica
«Servono istituti specializzati, escludendo ovviamente i disabili lievi. L’ossessione dell’inclusione è un cattivo servizio reso agli altri scolari e anche a loro, i disabili, poveri, che sono completamente sopraffatti dagli altri»: a dirlo è stato Éric Zemmour, candidato alla Presidenza francese, scatenando furiose polemiche. Da parte nostra, al di là della successiva dichiarazione di Zemmour («sono stato male interpretato»), continuiamo a tenerci la nostra “ossessione” per l’inclusione scolastica di tutti gli alunni e le alunne con disabilità, “nella scuola di tutti e con tutti”
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Roberta Metsola succede a David Sassoli alla Presidenza del Parlamento Europeo
Sono parole incoraggianti, anche per il movimento delle persone con disabilità, quelle improntate a giustizia, equità e rispetto dei diritti, pronunciate da Roberta Metsola, in occasione del suo insediamento alla Presidenza del Parlamento Europeo. L’auspicio, dunque, è che Metsola si collochi realmente sulla scia di David Sassoli, «un uomo – come ha ricordato Yannis Vardakastanis, presidente del Forum Europeo sulla Disabilità – che supervisionò costantemente l’impegno del Parlamento Europeo a rimuovere le barriere e a garantire parità di accesso alle persone con disabilità in ogni settore»
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Lo schema che rinnova profondamente il Nomenclatore c’è, ora tocca alle Regioni
Atteso ormai dal 2017, è stato trasmesso alle Regioni lo schema di Decreto che aggiorna le tariffe per l’assistenza specialistica ambulatoriale e protesica, che dovrà ora essere approvato dalla Conferenza Stato-Regioni. Esso contiene elementi di forte innovazione, prevedendo, tra l’altro, la prescrizione di comunicatori oculari, di tastiere adattate, di apparecchi acustici a tecnologia digitale, di scooter a quattro ruote, di sedie a rotelle con sistema di verticalizzazione, di sistemi di riconoscimento vocale e di puntamento con lo sguardo e di molto altro
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La splendida sensazione di far volare un drone
Far volare un drone come simbolo dei sogni, dei progetti e delle aspirazioni di una comunità di giovani che promette di volare davvero in alto in tutti gli àmbiti della propria vita: è accaduto ai componenti della Consulta dei Ragazzi di Parent Project, l’Associazione di pazienti e genitori di figli con le forme più gravi di distrofia muscolare (Duchenne e Becker), nell’àmbito del progetto denominato “ConSolidaRe – Connessioni Solidali in Rete”, iniziativa di attivazione e coinvolgimento a tutti i settori comunitari connessi alle attività di tale Associazione
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È ora di garantire un’educazione al valore e al rispetto della dignità umana
Anche la FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) esprime «forte indignazione» per quanto accaduto a Viterbo a un tredicenne con disabilità, inseguito, aggredito, preso a bottigliate e rapinato da due ragazzi più grandi. «Torniamo a denunciare una vicenda di crimine d’odio – dichiarano dalla Federazione laziale -, figlia del pregiudizio culturale verso una diversità che non riesce ad essere socialmente accolta e che dimostra quanto sia ancora importante e ineludibile la necessità di garantire un’educazione al valore e al rispetto della dignità umana»
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Il XXV Premio Braille: l’”io” e il “tu” che diventano “noi”
«Un riconoscimento a chi è impegnato accanto a coloro che soffrono nella vita di tutti i giorni e a chi è portatore di un messaggio di speranza nel futuro e di vittoria sui propri limiti, facendo brillare la fiaccola del rispetto, dello spirito di abnegazione, del superamento delle barriere fisiche e mentali e incarnando i valori dell’“io” e del “tu”, che insieme possono finalmente diventare “NOI”»: con queste motivazioni l’UICI ha assegnato il XXV Premio Louis Braille alla Croce Rossa Italiana e al CIP (Comitato Italiano Paralimpico), con una menzione speciale per il CONI
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