DPCM Draghi. Alternativa: “Acquistare uova e pomodori da lanciare a questi politici”

Acquistare solo beni primari al supermercato, ma senza i soldi della pensione, perché senza il green pass dall’1 febbraio nel Draghistan non sarà possibile recarsi a ritirarla in ufficio postale o presso lo sportello della propria banca.
Il Dpcm che il premier ha appena firmato è l’apoteosi della follia segregazionista in cui ha precipitato il nostro Paese. Draghi ha oltrepassato il segno e va mandato a casa.
Mentre altri paesi stanno abbandonando l’uso del green pass (molto più morbido della versione italiana) perché palesemente inutile a fermare i contagi, nella follia del controllo draghista è previsto che lo Stato, per interposta persona, si metta a sbirciare nel carrello della spesa degli italiani, decidendo quali siano i beni che si possono acquistare e quali no, però ci autorizza per assurdo a pagarli con i soldi del Monopoli, visto che la riscossione presso gli sportelli di Poste italiane Spa e degli istituti di credito abilitati, di pensioni o emolumenti comunque denominati non soggetti ad obbligo di accredito non fa parte delle esigenze essenziali e primarie o di quelle attività indifferibili e urgenti.
Il delirio di onnipotenza del sultano Mario Draghi non ha limiti e lo sta portando anche a sfiorare il senso del ridicolo: con l’emanazione di questo Dpcm l’Italia diventa la summa dell’Afghanistan dei Talebani e della Repubblica dello Stato libero di Bananas. E pensare che c’è chi ha il coraggio barbaro di candidarlo per la Presidenza della Repubblica.
Questo Dpcm è un insulto al popolo, è un attentato alla ragione, è un esperimento sadico. Dall’1 febbraio ci si può drogare allegramente in discoteca ma al supermercato la carta igienica non si può comprare. Però si possono comprare uova e pomodori da lanciare a questi politici ed è il caso di iniziare a farlo.

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