Sento telefonicamente un’amica, imprenditrice, artigiana, volontaria. E’ credente, ha una fede forte, viva e la vive quotidianamente, nel lavoro, nei contatti che ha, nelle reti di volontariato dove partecipa. Le chiedo delle sue attività imprenditoriali e artigiane. Mi risponde: “come imprenditrice mi occupo di documentari televisivi, i diritti ad essi associati e come metterli nel mercato. Sono in questo settore da 20 anni e mai, ripeto mai, sono riuscita a piazzare documentari nelle reti televisive italiane. Un pò Mediaset la si può capire, per linea editoriale non ha slot, spazi per documentari. Quanto alla rete televisiva pubblica è impossibile perché è fortemente politicizzata, devi avere agganci che io mi rifiuto di avere. Lavoro per il mercato mondiale, collaboro con varie televisioni pubbliche, dalla giapponese all’austriaca. La televisione pubblica italiana, diversamente dagli altri paesi, non sostiene le produzioni indipendenti. Devo dire che una delle poche cose positive che ha fatto l’Ue è quella di finanziare produzioni indipendenti tramite bandi collegati a due tre paesi. In questo sono fortissimi tedeschi e francesi che hanno l’appoggio delle rispettive tv pubbliche. Quanto all’artigianato ci sono da dieci anni, ho creato un prodotto di gioielli taylor made, senza delocalizzazioni ma valorizzando le maestranze locali. Ho un laboratorio e unisco contenuti alle produzioni, nel senso che invito i vari manager con cui ho a che fare in questo settore a condividere il modo di produrre a tutti, togliendo l’esclusiva, in modo che anche una casalinga possa cimentarsi. Ho delle aule, ultimamente le ho messe a disposizione di studenti senza green pass che non possono studiare nelle biblioteche.
Patrizia ha dato un quadro della povertà di Milano pauroso. Tu che sei di Torino confermi anche nella tua città? “La povertà negli ultimi anni a Torino è esplosa, soprattutto nell’ultimo anno. Io mi sto occupando ultimamente di lavoratori non in possesso di greenpass che perdono il lavoro. Ho creato una rete di tanti imprenditori che per convinzione e solidarietà pagano a questi lavoratori gli stipendi che gli mancano perché sospesi. Sono tanti, abbiamo creato una rete nazionale. Gli imprenditori sono piccoli, medi e grandi, poi ci sono diversi che hanno fatto un sacco di soldi in borsa e che destinano grosse cifre per questa rete. Sono tutti fuori dagli ambiti associativi, per fortuna. Le associazioni ormai non rappresentano il mondo imprenditoriale. Personalmente mi sono rivolta anni fa ad associazioni per fare rete e contrattare con i proprietari di immobili e il comune prezzi di affitti calmierati e minor tasse, per far rivivere il centro città, ormai deserto. Non c’è stato nulla da fare e ora avvoltoi hedge fund si stanno comprando tutti questi immobili commerciali. E’ la scomparsa dei piccoli, voluta, come ha sostenuto quella commerciante che hai intervistato”.
La ringrazio vivamente, ho dato voce ad una persona limpida, generosa, brillante che ha raccontato l’altra faccia del greenpass, di cui i siti di sinistra non parlano.
Pasquale Cicalese
14 Febbraio, 2022