Incredibile quello che è successo e la censura vergognosa che la storia ha subito nella stampa italiana. Mentre l’Ue lavora per censurare “gli agenti maligni della disinformazione”, ieri i media italiani hanno pensato bene di autocensurarsi su una notizia che mette a nuda tutta la bieca propaganda sulla Nato e sul regime di Kiev nato dal golpe del 2014 voluto da Stati Uniti e Unione Europea.
Per esaltare le donne nella giornata internazionale dell’8 marzo, la NATO ha pubblicato tramite il proprio profilo Twitter un post – poi cancellato – dedicato alle soldatesse dell’esercito ucraino.
Fin qui potrebbe essere tutto normale. Se non fosse che la soldatessa in primo piano nella foto porta sul petto un simbolo inconfondibile: il sole nero, simbolo runico strettamente legato al nazismo.
Leggiamo su Wikipedia che «il simbolo è noto principalmente per essere presente in forma di mosaico sul pavimento di una stanza del Castello di Wewelsburg, la cui ristrutturazione fu fortemente voluta da Himmler durante il periodo nazista».
Mentre attualmente viene utilizzato da organizzazioni e gruppi di estrema destra, neonazisti e suprematisti bianchi, spesso insieme ad altri simboli legati all’ideologia nazista, come ad esempio la svastica.
In Ucraina il sole nero è presente nel simbolo del battaglione Azov, le cui atrocità e i crimini di guerra sono ormai ben noti. La NATO ha quindi solo confermato, in ossequio alle sue origini naziste, che pur di portare avanti i propri interessi è pronta ad utilizzare manovalanza neonazista e criminali di guerra. Proprio come accadeva durante la Guerra Fredda contro l’Unione Sovietica.
Sono neo-nazisti dichiarati che si sono macchiati di crimini contro l’umanità in Ucraina dal 2014. Sono neo-nazisti dichiarati che hanno messo al bando partiti, la lingua russa e ucciso oppositori politici. Sono neo-nazisti dichiarati coloro che hanno commesso la strage nel sindacato di Odessa. Sono neo-nazisti dichiarati che si sono macchiati della morte di circa 14 mila civili morti nel Donbass dal 2014 ad oggi.
E sono neo-nazisti dichiarati coloro ai quali l’Italia ha deciso di inviare armi in un conflitto potenzialmente dai toni apocalittici.
Chiaramente la Nato ha tolto il tweet ma la rete non dimentica. Le prove restano e anche le parole di denazificare l’Ucraina assumerebbero un altro valore se avessimo un sistema di informazione realmente libero e pluralista.
La Redazione de l’AntiDiplomatico
08/03/2022