Dedicato a chi ancora “creda” al lasciapassare “verde” come presidio sanitario.
E pure a chi “creda” che con il primo aprile, o maggio, saremo “tutti liberi”: tantissime restrizioni permangono e l’infame tessera è stata prorogata, pur con la revoca dello stato d’emergenza, per (almeno) altri tre anni, ovvero 540+540 gg., e in teoria all’infinito poichè passibile di ripensamenti su delega unica al Ministero della Salute (nel decreto, si parla perfino di possibile divieto di espatrio per i “disertori”: una condanna al confino decisa non da una legge applicata dalla magistratura, ma per decisione di un singolo ministro).
Ma intanto già da subito qualcosa cambia: ovviamente in peggio. In Emilia Romagna parte un nuovo “esperimento”.
Sistema di credito sociale in salsa italiana:
dal green pass allo “smart citizen wallett”
Enrica Perucchietti – 3 aprile 2022
“Il comune di Bologna punta a digitalizzare completamente tutto ciò che concerne il rapporto tra il municipio e il singolo cittadino con il sistema in fase sperimentale dello “smart citizen wallet”, ossia il “portafoglio del cittadino virtuoso”. Scaricando un’applicazione (al momento “facoltativa”, come il siero salvifico: un passo per volta…) i cittadini saranno valutati in base all’obbedienza all’amministrazione comunale di turno. Un precedente ancora più inquietante viene da Fidenza (*), che ha iniziato ad adottare un sistema di meriti e demeriti, con tanto di invito ufficiale alla delazione, usando come cavie gli inquilini delle case popolari. Dal green pass a queste iniziative, si vuole abituare i cittadini ad adottare dei sistemi di controllo e sorveglianza digitali che prefigurano il sistema di credito sociale.”
(al link l’intero articolo https://www.youtube.com/watch?v=5aslsRM_QUY)
Fidenza (*):
“Il consiglio comunale di Fidenza ha deliberato lo scorso 17 febbraio il nuovo regolamento unico comunale in materia di edilizia residenziale pubblica (E.R.P.). Il documento introduce, ai sensi dell’articolo 8, Titolo III, Parte II dello stesso, un sistema a punti per chi abita nelle case popolari che attribuisce a ogni nucleo familiare la “Carta dell’assegnatario”, riportante un punteggio iniziale di 50 punti. Attraverso il comportamento dei residenti il credito potrà lievitare o diminuire: nel caso in cui si esaurissero tutti i punti a disposizione, gli assegnatari sarebbero costretti a lasciare l’alloggio.” (…) ”
“All’interno del documento vengono riportate le tabelle “dei divieti e degli obblighi legati all’alloggio e agli spazi accessori”, entrati in vigore dal 19 marzo scorso. Tra i divieti, figurano “l’utilizzo di barbecue e griglie sul balcone” (pena la perdita di 10 punti) o l’ospitare “persone estranee al nucleo senza la preventiva autorizzazione del Comune e/o dell’Ente gestore”, comportamento che si tradurrebbe in una multa di 50 euro e nella decurtazione di 25 punti dalla “Carta dell’assegnatario”. Per quanto riguarda, invece, gli spazi comuni è vietato consumare alcolici o “distribuire cibo alle popolazioni libere di colombi e volatili in genere”, pena la perdita di 10 punti. Nel caso di segnalazioni e quindi di possibili “comportamenti illeciti”, il nuovo regolamento approvato dal Comune di Fidenza prevede l’intervento di un “agente accertatore” formato da ACER, la società che gestisce gli alloggi popolari in Emilia-Romagna. Al funzionario è assegnata la facoltà di ispezionare gli alloggi e sanzionare i nuclei familiari.” (al link l’intero articolo).
Manca solo una cassettina in atrio per le denunce anonime (ma di certo qualche covidiota ci penserà subito) e il capocondominio in divisa come nel bel ventennio.
Va segnalato pure che c’è qualcuno che si ribella:
Il Consiglio comunale di Bassano del Grappa
vota per l’abolizione immediata del green pass
Il 24 marzo 2022, con 15 voti a favore e 9 contrari, Bassano del Grappa ha chiesto formalmente al Governo di abrogare le certificazioni verdi con la cessazione dello stato di emergenza, decaduto ieri 1 aprile. Ilaria Brunelli, consigliere comunale della città veneta, ha dichiarato che “l’utilizzo del green pass anche un solo giorno oltre il 31 marzo sancisce nei fatti la normalizzazione del lasciapassare che controlla le nostre attività quotidiane. Uno strumento potentissimo, che mai il nostro Stato ha avuto nella storia, in grado, in un attimo, di disattivare la vita di un cittadino da tutte le sue espressioni umane: lavoro, istruzione, socialità”.
Attualmente, le disposizioni governative prevedono l’utilizzo della certificazione verde anche oltre la cessazione dello stato di emergenza. In particolare, fino al 30 aprile 2022 il green pass sarà necessario per accedere ai luoghi di lavoro, partecipare in qualità di spettatori agli eventi e alle competizioni sportive svolte all’aperto, partecipare ai concorsi pubblici e usufruire dei mezzi trasporti a lunga percorrenza (aerei, navi, treni ad alta velocità e intercity, autobus di linea…). La misura varata dal comune di Bassano del Grappa punta non solo a sollecitare il Governo ma anche gli altri enti minori (comuni, province e regioni), invitandoli a presentare la stessa mozione scaricabile dal blog di Ilaria Brunelli. L’obiettivo è lanciare un “segnale forte alle istituzioni superiori” che ribadisca come “uno strumento straordinario, introdotto e sostenuto da una motivazione di emergenza, non possa trasformarsi in uno strumento ordinario”.
PROMEMORIA:
È finito lo stato di emergenza, ma per molti italiani non cambia nulla
https://www.lindipendente.online/2022/04/01/e-finito-lo-stato-di-emergenza-ma-per-molti-italiani-non-cambia-nulla/
Da questa mattina 1 aprile non è più in vigore, dopo oltre due anni, lo stato di emergenza legato alla pandemia: nonostante ciò, però, diverse restrizioni sono ad oggi in vigore, motivo per cui la vita dei cittadini sarà in diversi ambiti ancora limitata. Con il recente decreto-legge relativo al “superamento delle misure di contrasto alla diffusione dell’epidemia da Covid-19, in conseguenza della cessazione dello stato di emergenza”, è stata infatti definita la roadmap per il ritorno alla normalità che sarà solo graduale (e incerto, poichè passibile di ripensamenti su decisione unica del Ministero Salute – ndr), ragion per cui diverse restrizioni a diritti e libertà sono tuttora presenti. In tal senso, se da un lato a partire da oggi tramonta ad esempio il sistema dei colori, ed il green pass (sia base che rafforzato) non è più necessario in diversi luoghi tra cui negozi ed uffici pubblici, dall’altro il super green pass è ancora in vigore – e lo sarà almeno fino al 30 aprile – per accedere tra l’altro a sale gioco, centri benessere, eventi sportivi al chiuso, piscine e palestre nonché servizi ed attività relativi allo sport di squadra e di contatto.
Proprio quest’ultimo punto rappresenta il primo tema da approfondire dato che, seppur da oggi sia possibile praticare sport all’aperto senza alcuna certificazione, gli over 12 privi del super green pass non potranno fare sport nei modi sopracitati. A tal proposito, non si può non porre la lente d’ingrandimento in maniera particolare sulla situazione relativa ai ragazzi che, nonostante siano già stati ampiamente danneggiati dalle restrizioni pandemiche, dovranno ancora esibire il super lasciapassare sanitario per, ad esempio, potersi allenare in palestra. Un problema di non poco conto, con il benessere psico-fisico dei giovani privi del green pass rafforzato, che rischia di essere ulteriormente compromesso non potendo ancora svolgere tutti i tipi di attività sportiva.
Oltre a ciò, un’altra questione da ricordare è quella dell’obbligo vaccinale, presente per diverse categorie tra cui innanzitutto quelle del personale sanitario e degli operatori delle Rsa. Per gli appartenenti a queste ultime, infatti, l’obbligo vaccinale vi sarà almeno fino al 31 dicembre 2022, pena la sospensione dalle mansioni e dallo stipendio. Così si può arrivare al licenziamenti di massa, in caso di contratti precari a termine.
Per categorie quali il personale scolastico e le forze dell’ordine nonché per gli over 50, invece, l’obbligo di sottoporsi al vaccino anti Covid terminerà forse il 15 giugno (e per gli over 50 rimane la sanzione per i disertori – ndr). Tuttavia, a differenza del personale sanitario, per accedere al luogo di lavoro è adesso sufficiente per gli appartenenti a tali categorie mostrare semplicemente il green pass base. (semplicemente un corno: si torna al regime del 15 ottobre 2021 che, forse, decadrà il 30 aprile , al costo di 15 Euro ogni 48 ore per poter lavorare: in un mese per 22 giorni lavorativi fanno 165 Euro – ndr)
Una menzione speciale deve essere indubbiamente riservata ai docenti scolastici non vaccinati, che sono stati autorizzati a tornare a lavoro in maniera alquanto discutibile non potendo entrare nelle classi per svolgere la propria professione. Il decreto-legge, infatti, considera l’adempimento dell’obbligo vaccinale condizione necessaria per lo svolgimento delle attività didattiche a contatto con gli alunni, motivo per cui prevede che il dirigente scolastico debba “utilizzare il docente inadempiente in attività di supporto all’istituzione scolastica”. I professori, in pratica, sono stati riammessi a scuola da paria.
In conclusione dunque, la fine dello stato di emergenza in Italia non coincide affatto con la fine delle restrizioni e di quelle che anche Amnesty International ha definito “discriminazioni verso i non vaccinati”. Il certificato verde rimane necessario per svolgere molte attività così come l’obbligo vaccinale per molti cittadini. E per tutti la fine del sistema del green pass (o meglio la sua sospensione, dato che il governo si è riservato la possibilità di riattivarlo) non sarò nemmeno il primo maggio come riportato su molti media. Non sarà così, ad esempio, per le visite nelle Rsa e nei reparti di degenza delle strutture ospedaliere (dove rimarrà obbligatoria la certificazione rafforzata addirittura fino al 31 dicrembre). Non sarà così nemmeno per gli obblighi vaccinali: questi rimarranno in vigore fino al 15 giugno per gli ultra-cinquantenni e ancora fino al 31 dicembre per personale sanitario e operatori delle Rsa.
[di Raffaele De Luca]
-- Ringraziamo Jure Eler per la rassegna