Lettera aperta al Presidente del Consiglio dei Ministri di Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera”.
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
ogni persona senziente e pensante prova un’angoscia profonda e un indicibile orrore per la guerra e le stragi di cui è vittima la popolazione ucraina aggredita dal folle e criminale governo russo.
L’umanità intera dovrebbe fare quanto è in suo potere per far cessare questa barbarie assassina, per salvare tutte le vite che è possibile salvare, per far tacere le armi e ripristinare la pace, il diritto, la civile convivenza.
Ma mi sembra che talune decisioni del governo italiano da lei presieduto, invece di promuovere la pace e salvare le vite, contribuiscono ad alimentare la guerra scatenata dal folle e criminale governo russo.
E mi sorprende, addolora ed angoscia che lei non se ne avveda.
Dovrebbe essere evidente ciò che occorre innanzitutto fare: far cessare al più presto la guerra; cercare di salvare tutte le vite che à possibile salvare; promuovere negoziati di pace.
E concretamente ed immediatamente: inviare ingenti, ingentissimi aiuti umanitari alla popolazione ucraina; soccorrere, accogliere, assistere tutte le persone in fuga dalla guerra (e dovremmo farlo anche con le persone in fuga dalle altre guerre, dalla fame, dai lager libici: invece di farle morire nel Mediterraneo); adoperarsi per disarmare il conflitto (le armi sempre e solo servono a uccidere gli esseri umani, la guerra in quanto tale è un crimine contro l’umanità, il più grande dei crimini contro l’umanità); promuovere nei luoghi del conflitto azioni di interposizione internazionale non armata e nonviolenta (sollecitando ovviamente anche l’intervento dell’Onu a tal fine); favorire il dialogo tra le parti in conflitto (giacche’ ogni guerra deve pur concludersi con un negoziato, e prima si negozia prima cessano le stragi), sostituendo le parole alle armi, le ragioni alla violenza, il ragionevole compromesso alle barbare uccisioni, facendo cessare il fuoco il prima possibile e facendo riscoprire a tutti i soggetti coinvolti la semplice verità che sono esseri umani quelli che vengono uccisi, e che uccidere degli esseri umani è il crimine più mostruoso che degli esseri umani possano commettere.
Il governo italiano si sta impegnando per queste iniziative di pace e di solidarietà, di soccorso e di accoglienza, di azione diplomatica ed interposizione nonviolenta per salvare tutte le vite che è possibile salvare? Ahimè, più no che sì. Quel poco di buono che sta facendo in materia di aiuto umanitario è di gran lunga sopraffatto da quel tanto di folle e scellerato che sta facendo in favore della prosecuzione e dell’estensione della guerra, e quindi per ineludibile conseguenza in favore della prosecuzione e dell’estensione delle stragi, favoreggiando di fatto la criminale follia del governo russo.
E valga il vero.
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
1. l’irragionevole e sciagurata decisione delle cosiddette “sanzioni” non solo non ha fermato la guerra, non solo non ha inceppato la macchina delle stragi, non solo non ha dissuaso il governo russo dal perseverare nella sua furia onnicida, ma ha invece imposto nuove sofferenze e ulteriore povertà alle classi popolari, alle persone e alle famiglie già più sfruttate, rapinate, emarginate ed oppresse del nostro stesso paese. E non solo: l’annunciata decisione di tornare alle centrali a carbone e addirittura alle centrali nucleari (decisione che il governo pretenderebbe di imporre come esito necessitato delle predette “sanzioni”), danneggia gravemente ed irreversibilmente l’umanità intera e l’intero mondo vivente.
Sembra che il governo non si renda conto della sofferenza e della povertà di milioni e milioni di italiane ed italiani che queste decisioni stanno precipitando in ulteriori sofferenze, ulteriore impoverimento, ulteriore paura, umiliazione ed angoscia.
Sembra che il governo non si renda conto della sofferenza e della povertà di miliardi di esseri umani che sono già oggi vittime della crisi climatica, delle devastazioni ambientali e della fame (oltre che delle guerre e dei regimi antidemocratici e fin terroristi che si servono anche di armi italiane per esercitare la loro disumana violenza sulle popolazioni inermi).
2. La folle e criminale decisione di inviare armi in Ucraina, in flagrante violazione dell’articolo 11 della nostra Costituzione, fa entrare l’Italia sia de jure che de facto nella guerra in corso, così accrescendola ed estendendola, così contribuendo a nuove uccisioni e nuove devastazioni, così cooperando a provocare nuove stragi, nuovi orrori e nuove indicibili sofferenze alla popolazione ucraina già così crudelmente martoriata.
Sembra che il governo non si renda conto delle concrete conseguenze di tale decisione. Tale decisione non solo fa aumentare le violenze e le uccisioni in Ucraina, ma contribuisce a provocare un allargamento della guerra con il conseguente pericolo di una guerra nucleare che può distruggere l’intera umanità.
Nessuno ha il diritto di mettere in pericolo l’esistenza dell’intera umanità. Occorre fermare la guerra scatenata dalla criminale follia del governo russo, non favoreggiarla e farla crescere fino ad esiti apocalittici. Peraltro il fatto che l’Italia dopo anni ed anni non abbia ancora ratificato il trattato dell’Onu per la proibizione delle armi nucleari, è tragicamente sintomatico della perdurante, assurda cecità del governo e del parlamento del nostro paese.
3. Ed è grottesca e insensata la decisione di espellere alcuni diplomatici russi dal nostro paese, mentre invece occorrerebbe valorizzare il più possibile tutti i canali diplomatici per arrivare il prima possibile al negoziato che solo può porre termine alla guerra e alle stragi.
Sembra che il governo non si renda minimamente conto di quali siano le uniche vere vie praticabili e le uniche vere azioni virtuose necessarie per porre fine alla guerra e alle stragi di cui essa consiste.
4. Nulla aggiungo sull’insensatezza del riarmo; sulla delittuosità dell’aumento delle spese militari quando invece il nostro paese ha estremo bisogno di incrementare le spese sociali; sull’abissale stoltezza di scelte energetiche che contribuiscono all’avvelenamento e alla desertificazione della biosfera.
5. E nulla aggiungo sul triste e tristo fatto che l’Italia non si è minimamente dissociata dalle decisioni scellerate degli Stati Uniti d’America che mirano a devastare ed impoverire l’intera Europa per meglio asservirla, della Nato terrorista e stragista che degli Usa è braccio armato, dei vertici razzisti e bellicisti dell’Unione Europea; decisioni che contribuiscono a far massacrare la popolazione ucraina, che contribuiscono a trascinare l’umanità in una esiziale guerra mondiale, che impoveriscono e ancor più opprimono tutti i popoli europei, che accelerano la catastrofe ambientale.
6. Aggiungo invece che non so se lei abbia mai avuto occasione di averne notizia, ma nella legislazione del nostro paese già da molti anni è entrata – anche se purtroppo finora senza le necessarie e urgenti realizzazioni pratiche – la “difesa civile non armata e nonviolenta”. E’ questa l’alternativa alla guerra, è questa la risorsa che può salvare l’umanità dalla catastrofe: così come occorre un’immediata conversione ecologica dell’economia, occorre un’immediata conversione nonviolenta della politica della difesa e della sicurezza comune.
Occorre sostenere la resistenza nonviolenta della popolazione ucraina all’invasione, alla guerra, alle stragi.
Occorre sostenere l’opposizione nonviolenta della popolazione russa alla guerra e al regime.
Occorre sostituire alla “difesa armata” che non difende ma uccide, la difesa popolare nonviolenta che salva le vite e riconosce e rispetta ed invera i diritti umani di tutti gli esseri umani.
La nonviolenza – scrisse Aldo Capitini – è il varco attuale della storia.
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
lei ha più volte dichiarato di volersi impegnare per la pace. Parole benedette.
Ma purtroppo ciò che sta facendo il suo governo è l’esatto contrario di ciò che occorre fare: il suo governo sta operando per la guerra, per la prosecuzione ed estensione delle stragi.
Lei ha ripetutamente espresso il suo orrore per le stragi e il vivo desiderio che cessino al più presto. Parole benedette.
Ma purtroppo ciò che sta facendo il suo governo è l’esatto contrario di ciò che occorre fare: il suo governo sta operando per la guerra, per la prosecuzione ed estensione delle stragi.
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
credo che anche lei converrà che non è possibile opporsi al male aggiungendo altro male, che non è possibile opporsi alla violenza aggiungendo ulteriore violenza, che non è possibile opporsi alle stragi provocando altre stragi.
Credo che anche lei sia consapevole del fatto che la popolazione ucraina ha estremo bisogno di aiuti umanitari che salvino le vite, non di ulteriori armi che provocano sempre e solo ulteriori stragi ed ulteriori devastazioni.
Tutti i retori esaltatori della guerra, tutti i governanti che armano la guerra, occultano la tragica realtà: la tragica realtà è che ogni nuovo giorno di guerra altri esseri umani vengono massacrati in Ucraina. La tragica realtà è che chi non si adopera per la pace è complice dei massacri. La tragica realtà è che i governanti ben protetti si esibiscono in pose gladiatorie e in discorsi roboanti dinanzi alle telecamere nei loro eleganti salotti, e la popolazione ucraina inerme muore sotto le bombe.
Tutti i retori esaltatori della guerra, tutti i governanti che armano la guerra, cooperano all’uccisione di esseri umani inermi e innocenti, contribuiscono alla prosecuzione del massacro del popolo ucraino vittima della criminale follia del governo russo, trascinano l’umanità verso l’abisso.
Egregio Presidente del Consiglio dei Ministri,
La prego con tutto il cuore di voler riconsiderare quanto il suo governo ha fatto e sta facendo, e di revocare al più presto le decisioni più sciagurate.
Mi permetta di ripeterlo una volta di più: dobbiamo far cessare immediatamente il massacro del popolo ucraino; dobbiamo far cessare immediatamente la guerra onnicida; ogni vittima ha il volto di Abele; salvare le vite è il primo dovere.
Augurandole ogni bene, voglia credermi il suo fraterno, sincero ed angosciato amico
Peppe Sini, responsabile del “Centro di ricerca per la pace, i diritti umani e la difesa della biosfera” di Viterbo
Viterbo, 10 aprile 2022