1. Di fronte alla crescita esponenziali dei venti di guerra che, a partire dalla crisi Ucraina, minacciano di coinvolgere l’intero pianeta e trascinarlo in un’escalation militare forse senza precedenti, il Coordinamento nazionale del SOL Cobas decide di aprire una campagna permanente di lotta contro la guerra imperialista e gli stati capitalisti che la conducono imponendo una economia di guerra dalle conseguenze economiche e sociali catastrofiche per la classe lavoratrice.
2. Alla battente campagna propagandistica del governo italiano, improntata sulla difesa del dominio di classe attuale e dell’ordinamento politico “democratico” che lo sostiene rispondiamo con fermezza a qualsiasi approccio di carattere nazionalista, utile a creare terreno fertile per uno scontro militare fra nazioni e trascinare le popolazioni verso nuovi patimenti e sofferenze. Il Movimento Operaio, al contrario, deve ispirarsi a chiari principi di solidarietà di classe internazionalista e condurre una ferma battaglia contro l’intera classe capitalista mondiale che, per fronteggiare la propria crisi storica, non si fa scrupoli di trascinare l’intera umanità verso il baratro nucleare di una possibile distruzione definitiva
3. Respingiamo con forza qualsiasi appello governativo alla mobilitazione politica e militare a sostegno del governo Zelensky e delle milizie neonaziste su cui esso regge il proprio dominio politico e la repressione del dissenso interno. Affermiamo con forza che per fronteggiare la guerra e, soprattutto, per perseguire ad una pace duratura, occorre combattere il nemico a casa propria, quindi contro il coinvolgimento dell’Italia nel suo sostegno alle operazioni militari della NATO, contro l’aumento degli investimenti pubblici per le spese militari e il riarmo generalizzato su cui si stanno orientando le scelte politiche dei principali governi dell’UE
4. Su queste basi e contro lo stato di emergenza, prima pseudo pandemico ora guerrafondaio , il SOL COBAS partecipa e promuove la giornata di sciopero e di mobilitazione del 20 maggio congiuntamente all’insieme delle forze del sindacalismo conflittuale, indipendente e di base, quale giornata di passaggio fondamentale per avanzare nell’unificazione delle lotte dei lavoratori, per fronteggiare concretamente la guerra imperialista e l’economia di guerra che sta già ricadendo sulle spalle degli sfruttati (sia in termini di licenziamenti di massa e di carovita incessante, che di disciplinamento sociale e restrizioni delle libertà fondamentali con una chiara impronta neo-fascista) e per costituire un fronte politico e sociale capace di imporre la cacciata del governo Draghi
5. Il coordinamento nazionale dà quindi mandato a tutte le strutture territoriali già costituite di convocare riunioni plenarie dei delegati e degli attivisti del sindacato (aperte ai militanti di altre organizzazioni che sostengono le nostre posizioni) per dettagliare le forme della mobilitazione e articolarne i contenuti, a partire della presente mozione. Si dà inoltre mandato agli organismi di direzione centrali (segreteria politico-organizzativa e direttivo nazionale) di promuovere iniziative analoghe in tutte le realtà dove il sindacato non si è ancora pienamente strutturato a livello territoriale e di coordinare la mobilitazione più generale, sulla base delle forme di mobilitazione nazionale che verranno definite dalle forze promotrici della giornata del 20 maggio