L’Unione europea nei prossimi cinque anni spenderà altri 195 miliardi di euro per eliminare la dipendenza energetica dalla Russia. Come il Financial Times ha riportato sul suo sito web mercoledì 11 Maggio, tale bilancio comporta un progetto di transizione energetica accelerata preparato dalla Commissione europea (CE).
Il documento, che è stato esaminato dalla pubblicazione, afferma che “una rapida riduzione della dipendenza dai combustibili fossili russi è possibile adottando una transizione accelerata verso l’energia pulita”. A tal fine, entro il 2030 l’UE dovrà ridurre il consumo energetico del 13% invece del previsto 9% migliorando l’efficienza energetica. L’obiettivo è anche quello di più che raddoppiare la produzione di energia da fonti rinnovabili, portando la sua quota nei consumi europei dal 22% nel 2020 al 45% entro il 2030. L’obiettivo UE precedentemente proposto era una quota del 40%.
Tra le altre cose, si scommette sull’idrogeno verde, il cui consumo nell’UE entro il 2030 potrebbe raggiungere i 20 milioni di tonnellate (e metà di questo volume sarà importato), così come il biometano.
Secondo il Financial Times, il progetto dovrebbe essere presentato ufficialmente il 18 maggio. Richiederà modifiche a diverse direttive dell’UE, tra cui l’allentamento dei requisiti per i progetti di energia rinnovabile.
LONDRA, 12 maggio. /TASS/
(traduzione e rielaborazione testo: ambienteweb.org – ci scusiamo per eventuali imprecisioni)
