Il generale in congedo Marco Bertolini, ex comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Brigata Folgore: “L’eventuale ingresso nella NATO della Finlandia è una provocazione. È stata forse minacciata direttamente dalla Russia? Non mi risulta”.
Salvo colpi di scena la Finlandia potrebbe entrare nella NATO. L’annuncio è stato fatto questa mattina dal presidente Sauli Niinisto e dalla premier Sanna Marin, che in una nota congiunta hanno dichiarato di essere favorevoli all’ingresso del loro Paese nella North Atlantic Treaty Organization. Ciò, hanno aggiunto, dovrà avvenire senza indugi, vista la delicata situazione internazionale. Secondo presidente e premier “la Finlandia deve presentare domanda di adesione alla Nato con urgenza”, perché “l’adesione alla Nato rafforzerebbe la sicurezza della Finlandia. In quanto membro della Nato, la Finlandia rafforzerebbe l’intera alleanza di difesa”. A questo punto la palla passa in mano agli altri Paesi che costituiscono l’Alleanza Atlantica, alcuni dei quali potrebbero avvalersi della disposizione contenuta all’articolo 10 del Trattato del Nord Atlantico: “I membri possono invitare previo consenso unanime qualsiasi altro Stato europeo in condizione (…) di contribuire alla sicurezza dell’area nord-atlantica”. Insomma, senza consenso unanime la Finlandia non potrà entrare nell’Alleanza. Ma come va interpretata la mossa di questa mattina di Helsinki? E quali potrebbero essere le ricadute internazionali? Fanpage.it ne ha parlato con il generale Marco Bertolini, generale in congedo ed ex comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze e della Brigata Folgore e Presidente dell’Associazione Nazionale Paracadutisti d’Italia.
Questa decisione della Finlandia non si può non incardinarsi nell’attuale crisi tra Russia e Ucraina. Se guardiamo una carta geografica dell’Europa notiamo che, oltre al Mar Nero – vera e propria estensione del Mediterraneo su cui si affaccia anche la Crimea, oggi contesa da Kiev e Mosca – a nord vi è un altro mare, che è il Baltico. Qui la situazione è altrettanto o forse addirittura più pericolosa.
Il Baltico è un mare chiuso e la sua sponda meridionale storicamente ricadeva sotto il controllo del Patto di Varsavia, da San Pietroburgo a tutte le repubbliche baltiche: oltre all’Unione Sovietica, infatti, c’erano all’epoca Polonia e Germania dell’Est, entrambe parte dell’Alleanza. A nord del Mar Baltico c’erano due Paesi, la Svezia e la Finlandia, che avevano optato per la neutralità onde evitare situazione di crisi. La proposta della Finlandia e forse della Svezia di entrare nella NATO va a solleticare quindi una questione estremamente delicata andando a intaccare interessi vitali della Russia, a cui in quell’area rimarrebbero solo San Pietroburgo e l’exclave di Kaliningrad. Se Mosca non avrà il controllo del Mar Nero a sud e neppure del Baltico a nord di fatto sarà esclusa dall’Europa. La Russia non può accettare una condizione del genere, a meno di non essere letteralmente murata e isolata in Asia. Attenzione, però: sempre guardando una carta geografica si nota chiaramente che l’Europa non è che la prosecuzione a ovest del continente asiatico. Biden vuole evitare che questa saldatura si rafforzi, e spinge all’isolamento della Russia. Ma ciò non soddisfa certo i nostri interessi geostrategici ed economici…
Diciamo la verità: siamo totalmente appiattiti sulla volontà degli Stati Uniti. Manca poco che ci chiedano di smettere di respirare, e lo faremmo ben volentieri. Ci stanno chiedendo di rinunciare al gas, al petrolio, stanno facendo fallire migliaia di imprese che avevano investito in Russia, il turismo russo è stato annientato. A decidere per l’Europa in questa fase sono Stati Uniti e NATO.
Mosca rischia di interpretare l’ingresso di Finlandia e Svezia nella NATO come una provocazione?
Non c’è dubbio che si tratta di una provocazione. D’altro canto che ragione avrebbe un Paese neutrale da 80 anni come la Finlandia ad entrare nella NATO? È stata forse minacciata direttamente dalla Russia? Non mi risulta. L’unica ragione è creare un problema alla Russia, destabilizzarla, con il rischio di pagare però conseguenze molto serie. Voglio essere molto chiaro: l’eventuale adesione della Finlandia e della Svezia alla NATO obbligherebbe la Russia – e attenzione, non parlo di Putin ma della Russia in quanto potenza internazionale – a reagire in qualche modo. Magari non ci sarà una nuova guerra, ma si innescherebbe un’ostilità tra la NATO e Mosca insanabile. Si tratterebbe di una novità assoluta molto, molto pericolosa per tutti.
Come si concilia l’allargamento della Nato a Finlandia e Svezia con la costruzione di un esercito europeo, più volte evocata in questi mesi?
Le due cose non sono direttamente connesse. L’eventuale ingresso di Svezia e Finlandia nella NATO rappresenta – come detto – una pressione alla Russia per isolarla fuori dall’Europa, cacciarla in Asia ed evitare che gli interessi di questi due continenti di saldino. Quanto alla costituzione di un esercito europeo credo che non ce ne sia ragione. L’Unione Europea ha dimostrato di essere irrilevante visto che per conto nostro parlano Biden e Stoltenberg. Attualmente l’Unione Europea non ha alcuna politica estera e non sta facendo altro che ratificare quello che ordina la NATO. Abbiamo visto cosa è successo in passato con la Libia: Francia e Regno Unito decisero di bombardare Gheddafi contro i nostri interessi. Sappiamo bene come andò a finire.
Davide Falcioni
12/05/2022
La Finlandia nella NATO è una provocazione alla Russia, dice il generale Bertolini a Fanpage.it