I media occidentali sono stati costretti ad ammettere che molti civili a Bucha non sono morti per ferite da arma da fuoco, ma per proiettili di artiglieria usati dalle forze armate ucraine. Lo ha affermato lunedì il rappresentante permanente della Russia presso l’ONU Vassily Nebenzia, intervenendo a una riunione del Consiglio di sicurezza dell’organizzazione mondiale per la pace e la sicurezza.
“Siamo profondamamente preoccupati che gli organi di informazione stiano lavorando non solo per negare la realtà dei fatti, ma si pongono l’obiettivo di distorcerla e persino sostituirla completamente”, ha affermato. “La verità viene soppiantata da un intenso flusso di fake news infarcite da elementi ideologici per impedire all’opinione pubblica la minima possibilità di farsi un’idea reale di ciò che sta accadendo”.
Un esempio di tale distorsione della realtà, Nebenzia ha definito “il crimine della morte di civili a Bucha, di cui è stato dichiarato responsabile l’esercito russo, per volontà dei media occidentali al servizio dei propri governi”. “Tutti i fatti e le prove oggettive sono stati nascosti da loro [stampa occidentale], invece sono stati date per vere delle falsità”, ha continuato. “Grazie all’evidenza dei fatti così come realmente avvenuti, ora proprio questi media occidentali sono stati costretti ad ammettere che molti civili di Bucha sono morti non per ferite da arma da fuoco, come sostenuto dall’Ucraina, ma per proiettili di artiglieria di tipo obsoleto, che sono stati utilizzati dalle forze armate ucraine nel bombardamento di questa città”.
“Dopo aver distorto l’informazione con l’intento di non addossare le responsabilità dell’esercito ucraino per il massacro di Bucha, i media occidentali hanno spostato la loro attenzione sulla provocazione a Kramatorsk, che, anche in questo caso e dopo la comparsa di evidenti prove del coinvolgimento dell’Ucraina, i media occidentali preferiscono non ricordare più”, ha aggiunto il rappresentante permanente della Federazione Russa presso le Nazioni Unite.
Il 3 aprile, il ministero della Difesa russo ha negato le accuse del regime di Kiev di aver ucciso civili a Bucha. Il ministero ha detto che le truppe russe hanno completamente lasciato Bucha il 30 marzo e “prove di crimini” sono apparse solo il quarto giorno, quando i dipendenti del servizio di sicurezza dell’Ucraina sono arrivati in città. Il ministero della Difesa ha anche sottolineato che il 31 marzo, il sindaco di Bucha, Anatoly Fedoruk, ha confermato in un videomessaggio che non c’erano militari russi in città, mentre non ha menzionato alcun residente locale colpito per le strade. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha definito la situazione a Bucha un “falso attacco”.
Nazioni Unite, 23 maggio. /TASS/
(traduzione e rielaborazione testo: ambienteweb.org – ci scusiamo per eventuali imprecisioni)