A Washington e New York i cortei dei giovani per far pressioni sul congresso perché limiti l’uso di pistole e fucili.
Migliaia di giovani sono attesi in piazza a Washington, New York e in altre città degli Stati Uniti, per aumentare la pressione sul Congresso affinché promulghi una significativa riforma federale del controllo delle armi, dopo una serie di stragi che hanno interessato anche una scuola elementare. Le manifestazioni del movimento «March for Our Lives» arrivano meno di un mese dopo che 10 neri sono stati uccisi in un attacco razzista in un supermercato a Buffalo, New York, e 19 bambini e due insegnanti sono morti in una sparatoria in una scuola a Uvalde, in Texas.
March for Our Lives si è formata dopo una sparatoria al liceo Marjory Stoneman Douglas di Parkland, in Florida, nel 2018, in cui sono stati uccisi 14 studenti e tre adulti. Gli organizzatori hanno stimato che un milione di persone, per lo più giovani, si unirono allora alle proteste. Il movimento ha contribuito a costringere il governo repubblicano della Florida ad attuare alcune riforme, tra cui l’innalzamento dell’età per acquistare armi lunghe, compresi i fucili AR-15, da 18 a 21 anni e l’investimento di 400 milioni di dollari in servizi di salute mentale e sicurezza scolastica.
Alla marcia di oggi a Washington sono attese 50mila persone tra cui Yolanda Renee King, la nipote di 13 anni del leader dei diritti civili Martin Luther King Jr. A The Hill la giovane attivista ha spiegato: «Scendiamo in piazza perchè questo è inaccettabile e chiediamo ai nostri politici di vietare le armi d’assalto», ha detto King. «Dobbiamo ridurre l’ansia dei bambini di andare a scuola e quelle delle persone che assomigliano a me di andare al supermercato», ha aggiunto. March for Our Lives chiede il divieto delle armi d’assalto, controlli a tutto campo dei precedenti degli acquirenti e un sistema nazionale di licenze. La Camera ha approvato progetti di legge volti ad aumentare il limite di età per acquistare armi semiautomatiche ed estendere a livello federale le norme chiamate «bandiera rossa», che cercano di tenere lontano dalle armi cittadini ritenuti una minaccia per se stessi e per gli altri. Tali iniziative si sono però bloccate o sono state annacquate una volta arrivate al Senato. Alla vigilia delle marce di oggi, il presidente Usa, Joe Biden, ha twittato il suo sostegno solidarietà ai ragazzi: «Mi unisco a loro ripetendo il mio appello al Congresso: fate qualcosa», ha detto Biden.
11/06/2022
L’America dei ragazzi scende in piazza contro le armi (avvenire.it)