Il presidente russo Vladimir Putin venerdì 17 giugno ha ripreso la sua consueta critica agli Stati Uniti definendola come una potenza in declino che tratta i suoi alleati come colonie, mentre si dichiara eccezionale, come se fosse “il messaggero di Dio in Terra” dunque “senza obblighi ma solo con interessi definiti sacrosanti“.
“Se sono eccezionali, significa che tutti gli altri sono di seconda classe“, ha detto Putin parlando degli Stati Uniti in un discorso che il Cremlino ha definito “estremamente importante”.
OLTRE 60 MINUTI DI DISCORSO AL FORUM DI SAN PIETROBURGO
Il leader del Cremlino ha partecipato al Forum economico internazionale di San Pietroburgo, un evento annuale una sorta di conferenza d’affari intesa come la risposta orientale al vertice di Davos.
Il Presidente russo, le cui osservazioni sono state ritardate di oltre un’ora da causa di non specificati attacchi informatici distribuiti “su larga scala” sui sistemi della conferenza, ha parlato per più di 60 minuti.
A malapena ha toccato lil tema della guerra in Ucraina. Invece, si è concentrato su come l’economia russa potrebbe prosperare nonostante le sanzioni occidentali. Ha promesso riforme ambientali e normative, nonché iniziative del governo per sostenere la domanda delle imprese russe.
UNA RUSSIA PIÙ FORTE E L’EUROPA SUDDITA DELLA POLITICA USA
Il leader russo ha dichiarato come la Russia stia entrando “in una nuova era che la vedrà potente e sovrana e dunque sempre più forte”.
L’Europa invece, secondo Putin, ha imposto sanzioni contro Mosca, su ordine di Washington, nonostante ciò creasse enormi danni alla propria economia e questo dimostrerebbe come “L’Unione Europea abbia perso completamente la sua sovranità politica”.
Interessante anche il passaggio in cui ha affermato che la classe politica occidentale stia incolpando falsamente la guerra in Ucraina per giustificare l’inflazione galoppante e distrarla dalle vere ragioni: l’eccessiva spesa dei governi occidentali e la politica monetaria troppo allentata.
Qualcuno in occidente la definisce “l’inflazione di Putin” ma si domanda il Presidente russo “chi può credere a questa stupidità?”. La risposta che si da Putin è che sono “stupidaggini solo per analfabeti” rimandando quindi a Stati Uniti e agli euro-burocrati le colpe di aver causato un deterioramento della ricchezza dei cittadini e la fame nei Paesi più poveri.
LA CRISI ALIMENTARE E L’INVITO A COLLABORARE DELLA RUSSIA
Tra i temi toccati nel discorso anche quello del blocco del grano e del rischio di una crisi alimentare globale. Putin, come riporta l’agenzia di stampa Ria Novosti, ha detto che la Russia “accoglie con favore l’invito dell’Onu per il dialogo sulla sicurezza alimentare“. Mosca, ha aggiunto, “non ostacola la fornitura di grano ucraino al mercato mondiale e smentisce di aver minato i porti“.
Significativo il passaggio in cui il leader della Federazione russa ha dichiarato: “La Russia non sceglierà mai il percorso dell’autoisolamento”, anzi “aumenterà l’interazione con chi vuole collaborare”.
L’inquilino del Cremlino ha ritratto una Russia ribelle contro il globalismo imposto dagli Stati Uniti ma ha anche lanciato alcuni moniti interni.
L’APPELLO AGLI OLIGARCHI RUSSI
Putin ha fatto un appello ai magnati russi esortandoli a tenere i loro soldi a casa, indicando le sanzioni di quest’anno come la dimostrazione che dovrebbero tagliare i legami con l’Occidente.
“Il vero, solido successo e il sentimento di dignità e rispetto di sé arriveranno solo quando legherai il tuo futuro e il futuro dei tuoi figli alla tua Patria”, aggiungendo, “coloro che non volevano ascoltare questo messaggio ovviamente hanno perso centinaia di milioni, se non miliardi di dollari in Occidente”.
Insomma Vladimir Putin nel suo lunghissimo discorso ha mandato un messaggio molto diretto ad occidente.
”L’era dell’ordine mondiale unipolare è finita, nonostante tutti i tentativi di conservarlo con qualsiasi mezzo. L’Occidente mina intenzionalmente le fondamenta internazionali in nome delle loro illusioni geopolitiche. È sbagliato pensare che dopo un periodo di cambiamenti turbolenti tutto tornerà alla normalità e sarà come prima. Assolutamente no!”.
Intanto nelle stesse ore in cui Putin parlava a San Pietroburgo la russa Gazprom tagliava del 50% le forniture di Gas a Eni, ufficialmente a causa della mancanza di pezzi di ricambio per la manutenzione dei gasdotti a bloccati delle sanzioni.
Davide G. Porro
18 Giugno 2022